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Salute: un nuovo studio di Harvard collega le proteine vegetali a tassi di mortalità molto più bassi


Una dieta varia è considerata da tutti la base per quello che riguarda il mantenimento di una buona salute. Il dibattito scientifico oggi si concentra sul definire cosa sia da ritenersi un alimento salutare e cosa no. In questo scenario si inserisce un recente studio effettuato in Massachussets, U.S.A.

Il Dottor Mingyang Song insegna alla Harvard Medical School di Boston e lavora al Massachussets General Hospital. Assieme al proprio team di ricerca, pubblica i propri lavori sul Jama Internal Medicine.

Un loro recente studio, sotto i riflettori dei media ormai dal 1 di agosto, punta di nuovo l'attenzione sulla fonte delle proteine, sostenendo come le proteine di origine vegetale siano indubbiamente meglio delle proteine di origine animale.

La tesi è semplice: nello studio del rapporto fra la nostra alimentazione e la nostra salute, la fonte delle proteine di cui ci cibiamo fa la differenza.

"La fonte delle proteine influenza le altre componenti della dieta, inclusi macronutrienti, micronutrienti e composti fitochimica, che possono influenzare la salute stessa"

Le pubblicazioni scientifiche sono già zeppe di studi che promuovono una dieta a base vegetale per i suoi benefici, così come altri studi hanno già puntato il dito contro il consumo di carne per i suoi potenziali rischi per la salute.

C'è stato uno studio, ad esempio, che ha suggerito come una dieta a base vegetale possa ridurre il rischio di diabete. Oppure, un altro studio suggerisce come l'insufficienza renale sia strettamente legata al consumo di carne rossa.

 

Quello che hanno fatto il dottor Song e colleghi è stato esaminare i dati di due casi di studio dalle dimensioni enormi effettuate negli States, per un totale di 131342 pazienti, con una percentuale del 64.7% di donne, per un'età media di 49 anni.

I ricercatori hanno esaminato tassi di mortalità specifici e generici, differenziando i risultati in base alla fonte delle proteine: animale o vegetale.

I risultati hanno lasciato pochi dubbi: ogni volta che le proteine assunte da fonti animali aumentano del 10%, il rischio di morte per cause generiche aumenta del 2%, mentre quello per malattie cardiovascolari aumenta dell'8%.

E' invece interessante notare che assumere proteine vegetali è collegato ad una riduzione del 10% del rischio di decesso per cause generiche ed ad una riduzione del 12% del rischio di decesso per malattie cardiovascolari.

Questo collegamento fra la riduzione dei tassi di mortalità e l'assunzione di proteine vegetali era addirittura più evidente fra i pazienti il cui stile di vita presentasse almeno un fattore non salutare come: fumo, assunzione di almeno 14gr di alcol al giorno, sovrappeso ed obesità o inattività fisica.

Conclude il dottor Song:

"La sostituzione di proteine di origine animale con quelle di origine vegetale, soprattutto nei casi di carne rossa lavorata, può comportare sostanziali benefici alla salute. Le raccomandazioni della sanità pubblica dovrebbero quindi concentrarsi sul miglioramento delle fonti di proteine."


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