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Dieta a base vegetale e ictus? Ne parliamo con la dottoressa Silvia Goggi


Negli ultimi giorni diversi giornali italiani hanno riportato la notizia di uno studio rilasciato dall’Università di Oxford che dimostrerebbe un aumento di rischio di ictus in chi segue una dieta senza carne e pesce. C’è veramente da allarmarsi?

Per approfondire l’argomento abbiamo chiesto un parere a Silvia Goggi, Medico Chirurgo Specialista in Scienza dell’Alimentazione.

Dottoressa Silvia Goggi, Medico Chirurgo Specialista in Scienza dell’Alimentazione

Iniziamo a capire con la Dottoressa Goggi di che studio si tratta.

Si tratta di uno studio prospettico, condotto da ricercatori dell’università di Oxford su oltre 48.000 adulti britannici tra il 1993 e il 2001. Le persone, al momento della selezione, si trovavano in uno stato di buona salute e non avevano in anamnesi disturbi cardiaci o ictus. Gli autori dello studio hanno chiesto alle persone selezionate di raccontare all’inizio e alla fine dello studio quale fosse il loro stile di vita – compresa la loro dieta – e le hanno poi suddivise in 3 gruppi: circa 24.000 carnivori, persone che inseriscono nella loro dieta anche la carne; circa 7.500 pescetariani, persone che inseriscono nella dieta il pesce (ma non la carne) e circa 16.000 vegetariani e vegani. L’obiettivo dello studio era scoprire in che modo e in quale percentuale la scelta alimentare influisce sull’insorgenza di malattie cardiovascolari e ictus.

Secondo lei lo studio è riuscito nel suo scopo? Ha individuato correlazioni importanti tra dieta e insorgenza di malattie cardiache o ictus?

Il primo risultato dello studio, che però non viene menzionato dai titoli sensazionalistici, è proprio quello che i vegetariani hanno un minor rischio (più del 20% in meno) di ammalarsi di cardiopatia ischemica, patologia che è al primo posto tra le cause di morte nei paesi occidentali. Mi sembra di grande rilevanza anche questo fatto!

I vegetariani, invece, presentano secondo lo studio un maggior rischio di ictus. Ma cosa si intende per vegetariani in questo studio?

Per ragioni statistiche sono stati raggruppati nello stesso gruppo sia i latto ovo vegetariani (più di 14mila) sia i vegani (meno di 2000), ma se andiamo a vedere come mangiavano i due gruppi ci sono (ovviamente) grosse differenze. Per esempio i latto ovo vegetariani avevano un maggior consumo di grassi saturi, (paragonabile a quello del gruppo dei carnivori) dovuto proprio alla presenza nella dieta di uova e latticini.

Inoltre, il consumo di fibre sia dei vegetariani che dei vegani non raggiungeva livelli di sufficienza, e sappiamo quanto sia importante il consumo di fibre nella prevenzione dell’ictus. 

Lo studio rileva che “vegetariani e vegani” hanno il 20% di rischio in più di avere un ictus rispetto ai “carnivori”, ma ad una attenta lettura dello studio si vede che nel gruppo di soli vegani il numero di casi di Ictus in 18 anni è 35. Viste le diverse numerosità dei campioni, e visto che dalle anamnesi alimentari non sembra che i vegani inclusi nello studio mangiassero poi tanto bene (a base vegetale e integrale) non griderei all’allarme. Fossero stati 32 si sarebbe raggiunta ugualmente una significatività statistica? Gli autori stessi ribadiscono che è la prima volta che viene identificata una correlazione tra dieta vegetariana e rischio di ictus. Chi mangia a base vegetale infatti mostra valori di pressione e colesterolo più bassi, tutti fattori protettivi per l’ictus.

Quindi lo studio è inaffidabile?

No, ci mancherebbe. È uno studio di grande qualità! Interpreterei piuttosto i dati sottolineando l’importanza dell’educazione alimentare anche per chi sceglie una dieta vegetariana. Bisogna far sì che anche chi adotta questo stile alimentare abbia gli strumenti giusti per conoscere come bilanciare correttamente la dieta. Per esempio conoscendo l’importanza di mangiare vegetali nella loro forma più integrale possibile, e includere tutti i gruppi alimentari, tutti i giorni. Non ultimo, sottolineerei anche l’importanza di integrare la vitamina B12 in chiunque non mangi carne e pesce, come da linee guida. Se così non si fa, aumenta nel sangue l’omocisteina, un fattore di rischio per la formazione di placche ateroscreotiche. 

Come sottolinea la Dottoressa Goggi il segreto per una vita sana è una dieta equilibrata. Una dieta totalmente a base vegetale ben organizzata e completa dal punto di vista nutritivo può fornire addirittura benefici per la prevenzione e il trattamento di diverse malattie. Non solo, la scelta di una dieta che esclude completamente la carne e i suoi derivati non è un bene solo per il nostro organismo, ma anche per tutti gli animali costretti negli allevamenti intensivi e  di tutto il pianeta.

Se vuoi sapere quali effetti benefici può portare al tuo organismo, agli animali e a tutto il pianeta scegliere una dieta a base vegetale leggi il nostro articolo.


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