Foie gras: stop alimentazione forzata!

I firmatari di questa petizione chiedono un impegno al Governo italiano per porre fine all’utilizzo dell’alimentazione forzata nella produzione di foie gras nell’UE.

Alla Presidente del Consiglio

Al Ministro della Salute

Al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste

I sottoscritti si uniscono ad Animal Equality nel chiedere un impegno concreto da parte del Governo italiano per sostenere il divieto di alimentazione forzata nella produzione di foie gras in tutta l’UE.

Il foie gras prodotto con l’alimentazione forzata è una pratica crudele e causa sofferenze inimmaginabili a milioni di animali, ogni anno, in tutto il mondo. Il processo di alimentazione forzata – noto anche con il termine francese gavage – consiste nell’infilare a forza un tubo lungo 20-30 cm nella gola di anatre e oche terrorizzate, in modo che ingeriscano quantità di cibo notevolmente superiori a quelle che mangerebbero volontariamente.

Tutti gli studi scientifici indipendenti (non finanziati dai produttori) confermano che la produzione di foie gras mediante l’alimentazione forzata provoca problemi fisici molto gravi agli animali coinvolti, non solo quando il tubo viene inserito in gola, ma anche successivamente, per le conseguenze nefaste di questa pratica.

Questo processo di produzione fa sì che il fegato degli animali arrivi a gonfiarsi fino a dieci volte la loro dimensione naturale, dopodiché il fegato malato viene venduto e commercializzato come presunta prelibatezza.

La nostra legislazione nazionale, attraverso il Decreto Legislativo 26 marzo 2001 n. 146 “Attuazione della direttiva 98/58/CE relativa alla protezione degli animali negli allevamenti”, vieta espressamente l’alimentazione forzata per anatre e oche. 

Chiediamo che l’Italia, utilizzi la propria influenza all’interno dell’UE per ridurre le sofferenze degli animali e come ripetutamente richiesto anche dalla maggioranza dei cittadini europei. Si può e si deve migliorare la vita di milioni di anatre e oche ponendo fine a livello europeo a una pratica che viola le leggi dell’Italia e di altri 21 dei 27 Stati membri dell’UE.

Sono due gli ambiti di revisione in corso della normativa europea su cui il Governo italiano dovrebbe esprimere un impegno a sostegno degli animali, coerente con la normativa già esistente in Italia, che giustamentente vieta la tortura di anatre e oche attraverso l’alimentazione forzata:

• L’eliminazione nel Regolamento (CE) n. 543/2008 sulle norme di commercializzazione per le carni di pollame del requisito di peso minimo di 300 g per il fegato d’anatra e di 400 g per il fegato d’oca utilizzati nella produzione di foie gras. 
• Nell’ambito della revisione della normativa europea sugli animali allevati a fini alimentari, l’abolizione in tutta l’Unione Europea della pratica dell’alimentazione forzata che è già giustamente considerata un crimine nella maggior parte dell’UE e in altri Paesi.

Chiediamo pertanto al Governo italiano di intervenire a livello europeo affinché:

a) il requisito dei pesi minimi dei fegati di anatre e oche ancora previsto dal Regolamento (CE) n. 543/2008, venga eliminato, e venga sostituito con pesi massimi del fegato, al fine di evitare l’alimentazione forzata;

b) venga data piena attuazione all’Allegato I, punto 14, della Direttiva 58/98/CE riguardante la protezione degli animali negli allevamenti, chiedendo l’introduzione di un divieto dell’alimentazione forzata per la produzione di foie gras in tutta l’UE, come recentemente richiesto anche dal Parlamento europeo durante la votazione della relazione “End the Cage”;

c) il rispetto di tale norme venga richiesto anche per i prodotti importati da Paesi Terzi, in modo da generare effetti positivi per il benessere animale anche oltre i confini dell’UE;

A tal fine, esortiamo il Governo italiano a comunicare tali richieste ai Commissari europei competenti e a cercare la collaborazione degli altri Stati membri dell’UE per aumentare il sostegno sia all’eliminazione del requisito dei pesi minimi dei fegati di anatre e oche che dell’alimentazione forzata, inserendo così la questione nell’ambito dell’attuale revisione della legislazione dell’UE sul benessere degli animali.

L’opinione pubblica italiana si aspetta che i propri ministri agiscano e utilizzino questa opportunità per difendere milioni di anatre e oche.

Attendiamo con interesse la vostra risposta.