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PERCHÉ DENUNCIAMO I MACELLI

Animal Equality denuncia i macelli per le condizioni inaccettabili a cui sono sottoposti gli animali, vittime di maltrattamenti insensati e di uccisioni crudeli.

Le violazioni nei loro confronti sono trattate, dalla legge italiana, come reati di poco conto e di conseguenza le pene previste sono blande e insufficienti.

Ma come Animal Equality non possiamo ignorare violenze così gravi e per questo perseguiamo i responsabili di tali crimini.

Il processo che ha coinvolto il macello di Cremona Zema Srl, contro cui abbiamo sporto denuncia per crudeltà ingiustificate, è un esempio lampante di quanto controlli efficaci e pene più severe siano una necessità urgente, ma non solo, è anche un caso esemplare di come sia possibile ottenere condanne.

LE DENUNCE CONTRO ZEMA S.R.L

Proprietà di una famiglia in vista del cremonese, Zema Srl ogni settimana macella fino a 3000 animali, per un totale di oltre 150.000 maiali all’anno.

I nostri investigatori hanno ripreso scene di grande sofferenza e condotte estremamente gravi da parte degli operatori, incluso il titolare dell’azienda.

Grazie al lavoro del nostro team di legali esperti in diritto degli animali abbiamo presentato due esposti presso la Procura di Cremona e una denuncia per pubblicità ingannevole presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Denunciando il macello, abbiamo portato in tribunale, sotto gli occhi della legge, prove concrete e inconfutabili dei soprusi subiti dagli animali.
Guarda il video in cui raccontiamo nel dettaglio i motivi delle nostre denunce:

IL TITOLARE È CHIAMATO A RISPONDERE

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Dopo i due esposti che abbiamo presentato alla Procura della Repubblica di Cremona contro i responsabili di maltrattamento sugli animali, nel giro di qualche mese il titolare dell’azienda è stato chiamato a rispondere delle azioni commesse da lui e dagli altri operatori.

Il titolare del macello è stato imputato per i seguenti motivi:

  • Per aver colpito alla testa, con una pala, un suinetto, e averlo afferrato per le zampe posteriori e sbattuto contro il muro con forza tale da immobilizzarlo definitivamente.
  • Per non aver eseguito correttamente la pratica di stordimento sui maiali, che infatti abbiamo immortalato mentre si muovevano ancora e camminavano coscienti lungo il nastro trasportatore, sottoponendoli così alla macellazione ancora da coscienti.
  • Per aver agganciato per le orecchie agli uncini maiali ancora, appunto, pienamente coscienti.
  • Per aver percosso con bastoni i suini durante la loro discesa dai camion.
  • Per aver lasciato maiali deceduti all’interno dei camion di trasporto insieme a quelli vivi.
  • Per non aver curato suini feriti e/o malati, lasciandoli all’interno dell’azienda insieme invece a quelli sani, nonostante il loro stato di salute.
  • Per aver percosso inutilmente gli animali al fine di farli muovere.

Un operatore ripreso mentre percuote inutilmente un maiale per farlo muovere.

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L’ESITO DELL’UDIENZA CONTRO IL MACELLO

Un anno e due udienze dopo, il Giudice del Tribunale di Cremona ha consentito all’imputato – su sua richiesta – la ‘messa alla prova’, cioè la possibilità di sospendere il processo a patto che svolga lavori di pubblica utilità.

La sospensione del procedimento con messa alla prova (MAP) è una possibilità data dal sistema giudiziario italiano per chiunque sia imputato per reati fino a un massimo di quattro anni, tra i quali rientrano quelli contro gli animali.

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Le immagini che abbiamo diffuso mostrano chiaramente i lavoratori e proprietari dell’azienda maltrattare i maiali destinati alla macellazione.

Purtroppo le pene previste in Italia per crimini contro gli animali sono ancora scarse e inadeguate perché i colpevoli paghino per i loro abusi. 

Per questo la nostra campagna per chiedere più controlli nei macelli e pene più severe non può fermarsi e ha bisogno di tutto il supporto possibile per arrivare all’attenzione delle istituzioni.

FIRMA PER CHIEDERE PIÙ CONTROLLI NEI MACELLI

https://animalequality.it/agisci/stop-torture-macelli

COME ABBIAMO USATO IL RISARCIMENTO?

Per usufruire della messa alla prova il titolare di Zema Srl ha dovuto risarcire 10.000 euro alle associazioni per la protezione degli animali che si sono costituite parte civile.

5000 euro sono andati alla nostra organizzazione, gli altri 5000 all’associazione Essere Animali. 

L’intera cifra verrà devoluta a sostegno di rifugi che offrono protezione ad animali salvati da allevamenti intensivi e macelli.

Non possiamo considerarla una vittoria, perché nessuna somma potrà ripagare gli animali vittime di questi soprusi. Ma per noi si tratta comunque di traguardo, perché siamo riusciti a scalfire l’industria dove fa più male, ovvero a livello economico.

Maiali

 DAI VOCE AGLI ANIMALI

Che esistano leggi a protezione degli animali è fondamentale, ma hanno senso solo se coloro che le violano affrontano le conseguenze delle loro azioni

Dobbiamo rimanere uniti per combattere la crudeltà dei macelli e mostrare al mondo quello che l’industria non vuole mostrare: solo con il tuo supporto possiamo dare una speranza di vita migliore agli animali.

La verità rimane l’arma più forte a nostra disposizione: forti delle prove che raccogliamo durante le inchieste, portiamo nelle aule di tribunale cosa si nasconde dietro alle porte chiuse di allevamenti e macelli.

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Se non lo facciamo, l’unica voce in campo rimarrebbe quella dell’industria della carne. Per poter continuare a fare tutto questo, mantenendo la libertà d’azione che serve per portare a termine un compito del genere, abbiamo bisogno anche del tuo aiuto. 

Supporta chi combatte ogni giorno in prima linea per gli animali: