Supporta il lavoro di pressione politica
Senza il lavoro di pressione verso le istituzioni, non possiamo dare voce agli animali!
IL MESSAGGIO DI MATTEO CUPI
Ciao,
sono Matteo Cupi, fondatore di Animal Equality Italia e Vice Presidente per l’Europa.
Secondo te la politica può cambiare davvero la vita degli animali?
Concorderai con me che la maggior parte dei cambiamenti, quelli che fanno la differenza, dipendono dalle leggi.
Se non esistono leggi adeguate, non possiamo tutelare gli animali vittime di maltrattamenti…
Se le leggi non sono abbastanza forti non possiamo scongiurare (o punire) i crimini contro gli animali…
E se in questo momento molti animali non possono respirare aria fresca e sentire il calore del sole sulla pelle perché rinchiusi, da qui alla fine dei loro giorni, in allevamenti e macelli… è perché non ci sono leggi che lo considerano un loro diritto fondamentale.
Mucche, polli, maiali, non sono cose.
Non sono proprietà.
Non sono oggetti.
Gli animali sono esseri senzienti, che provano sentimenti e dolore e hanno bisogno di leggi che li proteggano, esattamente come gli esseri umani.
Ma cambiare le leggi è un lavoro estremamente complesso. E la politica può anche essere pesante e noiosa talvolta, ma dobbiamo approfittare delle possibilità che presenta se vogliamo davvero cambiare la vita degli animali.
C’è una parte del nostro lavoro che spesso resta dietro le quinte, ma che è fondamentale, ed è proprio il lavoro di pressione politica.
Per ottenere cambiamenti per gli animali, non basta lanciare inchieste scioccanti o scendere in strada con proteste eclatanti.
Bisogna farsi ascoltare da chi prende le decisioni: le istituzioni.
E non è un’impresa facile, perché bisogna lavorare per anni per guadagnarsi la loro attenzione.
Dal 2006 le nostre campagne portano le istituzioni a varare leggi che riducono la sofferenza degli animali e fanno sì che quelle esistenti siano rispettate.
– Fino a qualche anno fa non si era mai parlato di strage dei pulcini maschi in nessuna sede istituzionale, né italiana né tantomeno europea. Ora, dopo il divieto storico di uccisione dei pulcini maschi che il Parlamento italiano ha approvato nel 2022, è diventato d’ispirazione anche per altri paesi europei per andare nella stessa direzione, a dimostrazione che il cambiamento è possibile.
– L’Europa ha finalmente riconosciuto il diritto degli animali a vivere fuori dalle gabbie. Lavorando insieme abbiamo mobilitato quasi un milione e mezzo di cittadini europei che si sono uniti per far valere la propria opinione davanti alle Istituzioni.
– Grazie al lavoro di pressione politica di Animal Equality lo stato messicano di Puebla ha approvato un disegno di legge per vietare i macelli clandestini e la macellazione degli animali senza stordimento, un passo avanti che impatterà più di 100 milioni di animali macellati clandestinamente e brutalmente ogni anno in tutto il paese.
Abbiamo il diritto di mettere in discussione le leggi e di cambiarle. Perché le leggi esistono per noi, per tutelare le nostre vite, quelle degli animali e del pianeta.
Per portare la voce degli animali in cima alle istituzioni, però, ci vogliono piani concreti, risorse, fondi economici, e tanto, tantissimo lavoro.
E c’è anche un’altra cosa.
Non siamo i soli a fare pressione sulle istituzioni: ci sono anche i rappresentanti dell’industria, che spingono perché le leggi siano dalla loro parte.
È un tiro alla fune continuo, dove non possiamo permetterci di lasciare andare un solo centimetro. Perché ogni volta che molliamo anche un solo centimetro, i diritti degli animali vengono calpestati
Noi, però, non cederemo a nessun costo.
Ci troverai sempre negli allevamenti, con gli scarponi immersi nei liquami, ci troverai su strada a protestare, ci troverai sempre anche nelle sedi istituzionali, pronti a negoziare con i legislatori.
Ma anche gli ideali più alti e le missioni più ambiziose hanno bisogno di progetti, di strategia e di preparazione per diventare realtà.
Ci vuole pazienza, studio dei processi legislativi, impegno nello stabilire un rapporto con i legislatori…
E soprattutto ci vuole persistenza. Perché a volte non si ottiene la legge che si desidera al primo tentativo. Possono volerci più sessioni legislative e anni di lavoro per vedere i risultati.
Gli animali hanno bisogno di una voce potente e convincente che li rappresenti, noi siamo quella voce.
E anche tu puoi essere quella voce.
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Con gratitudine,
Matteo
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– dedurre dal reddito complessivo netto le erogazioni liberali in denaro per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato. Qualora la deduzione sia di ammontare superiore al reddito complessivo dichiarato, diminuito di tutte le deduzioni, l’eccedenza può essere computata in aumento dell’importo deducibile dal reddito complessivo dei periodi di imposta successivi, ma non oltre il quarto, fino a concorrenza del suo ammontare (art. 83, comma 2 del D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117).
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