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DIETRO L’INDUSTRIA DEL POLLO: LIVE CON GIULIA INNOCENZI


Rivedi la nostra LIVE con Giulia Innocenzi, giornalista che da anni si occupa di svelare crudeltà, incoerenze e truffe che si nascondono dietro l’industria che sfrutta e uccide gli animali allevati a scopo alimentare.

Abbiamo parlato con Giulia Innocenzi dei polli allevati per la loro carne nel nostro paese e della sua ultima inchiesta andata in onda su Report, che ha portato alla luce la verità dietro uno dei più grandi produttori di pollo e pollo BIO in Italia.

Rivedi qui la LIVE con Giulia Innocenzi:

Ogni anno in Italia vengono macellati oltre 550 milioni di polli, il 98% di questi appartiene a tipologie dette “a rapido accrescimento”, ovvero animali selezionati geneticamente nel corso del tempo che crescono così tanto e così in fretta che le loro ossa e i loro organi interni non sopportano più il loro stesso peso. 

La stessa Commissione UE ha di recente ammesso che l’allevamento di questi animali è problematico per le leggi a tutela degli animali in Europa. 

Ma le persone sanno tutto questo? 

Nel corso della nostra live abbiamo parlato di moltissimi aspetti dell’industria del pollo che sono perlopiù sconosciuti al grande pubblico, a partire da una questione spinosa, ovvero l’allevamento biologico.

Nel corso della sua ultima inchiesta su Report Giulia Innocenzi si è infatti concentrata sulla produzione biologica di Fileni svelando innanzitutto che anche nella filiera BIO vengono spesso allevati polli a rapido accrescimento, quindi animali costretti a soffrire per tutta la loro vita, una vera contraddizione.

Inoltre la legge per ottenere la certificazione BIO prevede che i polli debbano passare all’aperto almeno un terzo della loro vita, tuttavia non è difficile eludere le regole poiché nel caso in cui i polli non vengano fatti uscire, gli enti certificatori basano la loro decisione sulle dichiarazioni degli allevatori, che possono quindi dichiarare che i polli siano regolarmente stati all’aperto, anche quando ciò non è vero.

Nel caso dell’ultima inchiesta Report, ad esempio, durante tutti i giorni di riprese effettuate in diversi allevamenti della filiera biologica nessun pollo è mai stato ripreso all’esterno degli allevamenti.

Altroché polli che razzolano sull’erba – o che dovrebbero vivere almeno un terzo della vita all’aria aperta… Ed è ancora peggio per quei polli che invece non hanno diritto nemmeno a questo. La maggior parte dei polli allevati nel nostro paese, infatti, viene allevato con metodo intensivo, anche questi animali appartengono a tipologie di pollo a rapido accrescimento e anche loro sono condannati a vivere in capannoni sovraffollati.

Guarda come vivono i polli allevati per la loro carne nel nostro Paese:

Nonostante numerose inchieste condotte da giornaliste come Giulia Innocenzi, da noi di Animal Equality e da altre organizzazioni abbiano più volte mostrato la crudeltà dell’allevamento dei polli, in Italia continuano ad aprire nuove strutture intensive.

Questi capannoni creati per ospitare milioni di polli hanno un impatto devastante anche sul territorio e sul paesaggio. Gli stessi cittadini si oppongono alla loro costruzione, in questo momento ad esempio i cittadini della Valmarecchia si stanno opponendo alla costruzione di un mega impianto di allevamento intensivo di polli.

In Italia il fabbisogno di produzione di carne di pollo è già ampiamente superato, siamo al 106% del fabbisogno nazionale, tutto quello che produciamo in più viene esportato all’estero, eppure riteniamo necessario aprire nuove strutture dove altri milioni di animali saranno condannati a soffrire a causa delle loro condizioni genetiche e a causa delle condizioni in cui sono costretti a vivere, stipati nei capannoni, maltrattati e uccisi crudelmente.

L’ultima inchiesta di Report di Giulia Innocenzi ha portato ancora una volta alla luce il sistema crudele di questa industria che coinvolge tanto l’allevamento intensivo, quanto quello biologico.

“Questa inchiesta è servita a dimostrare che da una parte c’è la realtà e dall’altra la pubblicità ed è un bene che i consumatori inizino a conoscere la differenza”.

Giulia Innocenzi, giornalista

La realtà della vita dei polli allevati per la loro carne infatti è ben diversa da quella rappresentata dall’industria nelle sue pubblicità: questi animali soffrono costantemente, prima di tutto – come abbiamo dimostrato – a causa della loro selezione genetica.

Stiamo chiedendo al Governo italiano di fermare questa crudeltà prendendo la decisione di vietare l’allevamento di polli “a rapido accrescimento”, tu puoi aiutarci a farlo, firmando la nostra petizione.


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