È il momento di dire basta alla crudeltà nei macelli
Ultima inchiesta: crudeltà e illeciti al macello Belli (provincia di Cremona)
Tra il 2023 e il 2024 abbiano tenuto gli occhi puntati sul macello Belli, in provincia di Cremona.
In quel luogo ogni anno vengono macellati migliaia di maiali, costretti purtroppo a soffrire ben più di quanto potrebbero se solo gli venisse garantita un minimo di tutela.
Chi lavora lì vìola sistematicamente la legge. Ha fretta, non gli importa nulla dell’essere vivente che ha tra le mani e lo stordisce in modo approssimativo.
Molte delle uccisioni che abbiamo ripreso non lasciano dubbi: quei maiali erano ancora coscienti e sentivano dolore.
Ciò che abbiamo scoperto è l’ennesima dimostrazione del marciume di un sistema alimentare basato sullo sfruttamento, l’ingiustizia e la violenza.
Far soffrire senza necessità è maltrattamento animale, cosa che il nostro Codice Penale condanna, ma che a chi lavora in questo macello non sembra importare.
A un maiale adulto gli elettrodi per lo stordimento vengono messi sul naso e non ai lati della testa. In questo modo non perderà coscienza e sentirà dolore.
Più maiali vengono messi contemporaneamente nella gabbia di stordimento, ma secondo il regolamento dovrebbero entrarci uno alla volta. In quelle gabbie ci restano anche per due giorni, costretti ad assistere all’uccisione dei propri compagni, cosa che genera in loro forte ansia e stress.
Un maialino, dopo che gli è stata tagliata la carotide, si alza in piedi e cade dal nastro trasportatore. L’operatore lo lascia dissanguarsi senza stordirlo di nuovo.
Le immagini a un certo punto mostrano un esemplare adulto sul nastro con la testa alzata e gli occhi aperti. La sua gola sanguina già da diversi secondi, ma lui prova ad alzarsi barcollando. L’operatore gli si avvicina e procede con una seconda incisione. Quella creatura era del tutto cosciente.
Un altro maiale si muove molto dopo il taglio e l’operatore, invece di stordirlo a dovere, decide di tenergli ferma la testa schiacciandola con un piede contro il bordo del tapis roulant e aspettando la lenta morte dell’animale.
Queste sono solo alcune delle tante irregolarità e crudeltà che abbiamo scoperto durante questa indagine, analizzata con il supporto del veterinario ed ex Garante per i Diritti Animali della Regione Piemonte Enrico Moriconi.
Causare dolore, angoscia o sofferenze evitabili agli animali è alla base dell’accusa penale di “trattamento crudele”. Visto ciò che abbiamo documentato non potevamo quindi restare a guardare.
Con il supporto dell’avvocato penalista Glauco Gasperini, abbiamo sporto denuncia verso l’azienda Belli.
Finora questi crimini sono rimasti impuniti perchè commessi lontano dai nostri occhi, ma ora che sono stati svelati chiediamo giustizia.
Questo macello, purtroppo, non è un’eccezione. Dal 2006 siamo entrati in centinaia di allevamenti e macelli e volazioni come queste sono parte integrante di un’industria a cui tutto ciò che importa è il profitto.
Unisciti a noi, insieme possiamo fare in modo che tutto ciò cambi.
LA NOSTRA INCHIESTA AL TGR LOMBARDIA
Le nostre immagini sono state trasmesse in esclusiva in prima serata dal TGR Lombardia.
Matteo Cupi, Vice Presidente di Animal Equality per l’Europa e Direttore Esecutivo di Animal Equality Italia, è stato intervistato e ha sottolineato come gli animali muoiano in agonia, nella totale mancanza di rispetto sia per la vita degli animali che della legge:
“Gli operatori riversavano nei confronti degli animali atti di crudeltà e abbiamo documentato anche vari illeciti: gli operatori recidono le giugulari degli animali senza fare attenzione e questi animali muoiono in agonia.”
DIETRO LE PORTE CHIUSE DEI MACELLI
Che cosa succede nei macelli italiani? C’è un motivo se questi luoghi vengono accuratamente tenuti lontani dai nostri occhi.
Dal 2013 abbiamo condotto diverse inchieste che puntano i riflettori sulle crudeltà che avvengono all’interno di queste strutture.
È il momento giusto per aprire gli occhi sulla triste realtà che coinvolge milioni di animali ogni giorno.
Continua a scorrere e scopri cosa si nasconde dietro le porte chiuse dei macelli.
MACELLO DI CAVALLI
Nel 2022 il nostro team investigativo ha condotto un’indagine sotto copertura in un macello di Arriaga, nello Stato messicano del Chiapas.
In teoria dichiara di macellare solo bovini, e invece…
Dai ritrovamenti emerge che:
● Uccidono cavalli (malati o malnutriti) illegalmente
● Gli operatori, per costringere i poveri cavalli esausti a spostarsi, li picchiano con bastoni o li trascinano appendendoli a catene di metallo che li soffocano
● Gli operatori usano pungoli elettrici sui cavalli provocando loro scosse elettriche su varie parti sensibili del corpo, come le orecchie, per stordirli, il tutto in presenza di acqua e dopo averli bagnati abbondantemente, una pratica vietata su questi animali
● Lo stordimento viene fatto senza la supervisione di un medico veterinario e gli animali vengono colpiti più volte
● Contrariamente da quanto previsto dalla normativa messicana, la morte di questi animali non avviene entro il limite di 30 secondi dallo stordimento, provocando ai cavalli sofferenza e agonia ulteriori
MACELLO DI MAIALI A CREMONA
Nel 2021 abbiamo documentato la situazione trovata presso Zema Srl, un macello industriale di maiali in Lombardia, nella provincia di Cremona.
Ogni settimana l’azienda macella fino a 3.000 animali, per un totale di oltre 150.000 all’anno. Parliamo di circa un quinto dei maiali abbattuti ogni anno a Cremona.
All’interno di questo macello abbiamo ripreso scene di grande sofferenza e condotte gravissime da parte degli operatori, in pieno contrasto con la normativa di benessere animale.
I maiali iniziano a subire violenze già dall’arrivo al macello (quelli che non sono già morti durante il trasporto), per essere forzati a scendere dai camion su cui sono ammassati.
Un maialino viene preso per una zampa e scagliato contro il muro.
Lo stordimento viene fatto male. Alcuni animali cercano di scappare con la gola già recisa.
Quelli morti vengono lasciati insieme a quelli vivi. Molti muoiono prima di arrivare al processo di macellazione, dopo essere stati abbandonati agonizzanti nei recinti esterni.
Per queste (e tante altre) gravi inadempienze abbiamo presentato due esposti presso la Procura di Cremona e una denuncia per pubblicità ingannevole presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Nel giro di qualche mese il titolare dell’azienda è stato chiamato a rispondere delle azioni commesse da lui e dagli altri operatori.
MACELLO DI CONIGLI
Nel 2018, abbiamo rivelato la terrificante realtà dei macelli industriali grazie a un’investigazione sotto copertura condotta in uno stabilimento per la macellazione di conigli in Lombardia.
Dopo un’intera vita passata in gabbia, i conigli vengono trasportati al macello in un viaggio che spesso dura fino a 24 ore. Disidratati ed esausti, attendono la propria fine ammassati a decine in casse di plastica.
Lo stordimento, oltre a essere un’esperienza spaventosa per i conigli (che li porta a urlare e dimenarsi), spesso non è neppure svolto in maniera efficace, lasciandoli così completamente coscienti al momento dello sgozzamento.
Appesi a testa in giù, infilzati, fatti dissanguare spesso ancora coscienti: così vengono uccisi fino a 400 conigli ogni ora.
MACELLO DI MAIALI
Nel 2018, abbiamo reso pubblico un filmato sconvolgente realizzato da anonimi all’interno di un macello in Lombardia. Il video mostra un maiale che, venendo stordito in modo improprio, riprende i sensi prima di essere sgozzato, soffrendo per interi minuti prima che sopraggiunga la morte.
Lottando per la vita, questo maiale cade a terra, dove viene lasciato ad agonizzare per minuti interi nell’indifferenza generale.
Un operatore gli lega una zampa con una catena, per poi spostare il corpo senza vita dell’animale trascinandolo a terra senza alcun riguardo.
Anche qui, spesso e volentieri, lo stordimento non è effettuato come si deve e gli animali vengono sgozzati mentre sono ancora coscienti.
Non possiamo accettare che episodi come questo siano ancora all’ordine del giorno, servono misure per limitare la crudeltà a cui questi animali sono costretti nelle loro ultime ore di vita.
MACELLO DI AGNELLI
Nel 2017, abbiamo reso pubblici alcuni scioccanti filmati ottenuti all’interno di uno dei 200 macelli italiani in cui è concessa la macellazione senza stordimento, esponendo la crudeltà di una pratica che ogni anno viene riservata a centinaia di migliaia di animali.
Gli operatori sono colti a infrangere qualunque norma minima per la protezione degli animali, sottoponendo di proposito agnelli, pecore e capre ad atroci torture sia fisiche sia psicologiche.
Le immagini che abbiamo raccolto mostrano animali picchiati, presi a calci e lanciati, animali ancora pienamente coscienti in fase di macellazione che gridano e si dimenano in preda al dolore. Lo stordimento non viene mai applicato.
Sono mostrati operatori che gonfiano gli animali con un compressore per separare la pelle dai muscoli più facilmente, spesso mentre gli animali sono ancora vivi.
Nonostante il macello risulti chiuso dal 2015, abbiamo denunciato i responsabili delle sevizie documentate nei filmati.
LA CAMPAGNA DI ANIMAL EQUALITY
Di quello che accade dietro le porte chiuse dei macelli si sa ben poco e le grandi aziende del Made in Italy non ci tengono a raccontarlo.
Gli animali rinchiusi in questi luoghi subiscono violenze di ogni tipo. Gli operatori non rispettano le norme esistenti, ignorando completamente gli standard – già minimi – che dovrebbero proteggere gli animali da estremi atti di crudeltà.
I controlli sono insufficienti, mancano vere conseguenze penali per chi infrange la legge e questo atteggiamento criminoso continua impunito.
Dal 2013 rilasciamo regolarmente indagini per mettere sotto i riflettori dell’opinione pubblica l’orrore che si consuma all’interno dei macelli.
Il cambiamento verso un mondo in cui i macelli saranno un lontano ricordo è un processo lento e, nel frattempo, servono urgentemente misure per limitare la crudeltà a cui questi animali sono costretti nelle loro ultime ore di vita.
SOSTIENI GLI INVESTIGATORI
Senza il lavoro degli investigatori e del team di Animal Equality, la sofferenza degli animali rimarrà nascosta dietro le mura impenetrabili di macelli e allevamenti intensivi.
Aiutaci a chiedere giustizia per questi animali, supporta i nostri investigatori con una donazione!
Le altre petizioni che puoi firmare
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Sì, firmo ora!
Foie gras: stop alimentazione forzata!
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Sì, firmo adesso!
Stop al trasporto di animali vivi
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Sì, firmo la petizione!
Fermiamo la macellazione dei cavalli
SCEGLI LA COMPASSIONE
I maiali sono animali incredibili: socievoli e intelligenti.. anche più del tuo cane!
Nell’industria alimentare però vengono sfruttati e condannati a vivere una vita di sofferenze prima di arrivare al macello.
Tu puoi scegliere di stare dalla loro parte: scegli un’alimentazione 100% vegetale e tieni la loro sofferenza fuori dal tuo piatto.
CHI è ANIMAL EQUALITY?
Animal Equality nasce nel 2006 con una missione ben precisa: difendere e proteggere gli animali.
Abbiamo deciso di concentrarci su quelli meno tutelati al mondo: gli animali allevati e uccisi a scopo alimentare. Loro, infatti, sono quelli che più hanno bisogno del nostro aiuto.
Siamo un’organizzazione che opera in 8 paesi del mondo: Italia, Spagna, Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Brasile, Messico e India. Realizziamo investigazioni, campagne di sensibilizzazione aziendale pionieristiche e azioni di pressione politica puntuali nei paesi in cui vi è la maggior opportunità di ottenere un cambiamento concreto e duraturo per gli animali.
La nostra squadra di professionisti, volontari e attivisti si impegna con costanza e competenza per costruire un mondo più equo e compassionevole. Ci concentriamo solo su azioni ad alto impatto strategico, mirate a risultati concreti a vantaggio degli animali: per questo siamo considerati una delle organizzazioni più efficaci al mondo.
SUI MAGGIORI MEDIA NAZIONALI E INTERNAZIONALI
Ogni anno il nostro team di comunicazione lavora perché i filmati delle nostre investigazioni, le nostre inchieste e i nostri reportage raggiungano persone in tutto il mondo.
Media nazionali hanno rilasciato diverse nostre inchieste raggiungendo milioni e milioni di spettatori grazie alla nostra presenza su canali come RAI e LA7 e durante programmi di punta come Cartabianca e il TG5.
Abbiamo trovato spazio sui maggiori quotidiani italiani come La Stampa, Il Corriere della Sera, Domani e La Repubblica.
Ma siamo finiti anche su media rilevanti a livello internazionale come New York Times, BBC, Times, El Pais e The Independent.
La nostra presenza sui social è sempre più importante: i nostri video sono visti da milioni di persone e portano il nostro messaggio in ogni angolo del globo.