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Nuova inchiesta live: in viaggio verso il macello

Ogni Pasqua e ogni Natale documentiamo i viaggi da incubo che gli agnelli sono costretti a subire dall’Est Europa per raggiungere i macelli del nostro paese e finire sulle tavole di milioni di italiani in occasione delle feste.

E anche stavolta, come gli altri anni a partire dal 2013, abbiamo seguito il trasporto di questi agnelli. 

Per la prima volta abbiamo reso pubblici i nostri ritrovamenti giorno per giorno in un vero e proprio diario di bordo, per poi riunire tutti i ritrovamenti in un’unica inchiesta che pubblichiamo integralmente con dettagli inediti e immagini che non abbiamo mostrato prima.

In Europa sono più di 3 milioni i giovanissimi agnelli, cuccioli ancora fragili e delicati, che stipati a centinaia su mezzi di trasporto inadeguati, viaggiano in condizioni inaccettabili anche fino a 2000 chilometri, per giorni e giorni.

I nostri investigatori li hanno seguiti in questo lungo tragitto verso il macello, perché non fossero lasciati soli e perché la loro storia fosse svelata al pubblico.

Ma non abbiamo fatto solo questo, come negli anni passati ci siamo prodigati nel segnalare gli illeciti alle autorità competenti, violazioni che provocano a questi animali una grande sofferenza e disagio.


Fin dal 2013 investighiamo, con regolarità, il trasporto degli agnelli, e dal 2018 collaboriamo con organizzazioni internazionali come la tedesca Animal Welfare Foundation (AWF) e nazionali come l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) per svelare la verità sul trasporto di agnelli dall’Est Europa all’Italia per le festività pasquali e natalizie.

TRASPORTI: IL DIARIO DI BORDO DEGLI INVESTIGATORI

Anche se le frequenti rotte verso l’Italia sono spesso prevedibili, non è sempre facile tracciare la mappa degli spostamenti dei camion che trasportano gli agnelli al macello.

In questo momento stiamo già seguendo dei camion, facendo ben attenzione a non perderli di vista e a raccogliere quante più informazioni possibili. 

Se vuoi seguirci in tempo reale, iscriviti al nostro canale Telegram, gli investigatori ti aggiorneranno live!

PRIMO CAMION, ORE 01:00 AM

Numero elevatissimo di animali, in un solo camion sono trasportati centinaia di animali, disposti su 4 piani.

Gli animali belano disperatamente. Le autorità bloccano il camion da noi segnalato e iniziano i controlli, ma non ci permettono di assistere né di girare video o scattare foto.

SECONDO CAMION, ore 05:30 AM

Gli agnelli continuano a belare come sintomo di stress fisico ed emotivo.

La temperatura rilevata risulta rientrare nel minimo previsto dalla normativa di appena un grado: i trasporti di agnelli sono infatti permessi con temperature tra i 5 e i 30 gradi centigradi. In questo caso i gradi riscontrati erano 6 e, seppur ‘a norma di legge’, si tratta sicuramente di una temperatura troppo bassa da sopportare per dei cuccioli strappati alle proprie madri.

Gli agnelli leccano il soffitto del camion e le sbarre, chiaramente assetati e affamati.

Risulta evidente la loro incapacità di abbeverarsi – gli abbiamo provato a offrire dell’acqua con degli strumenti appositi – nonostante i chiari segnali di sete e questo dettaglio ci fa pensare che non siano ancora svezzati, quindi che non sappiano fare altro che succhiare latte..

Gli agnelli vengono strappati alle madri a poche settimane di vita, ancor prima che siano svezzati e per questo non ricevono le cure di cui, in quanto cuccioli, avrebbero bisogno

Sono trasportati a centinaia in camion all’interno dei quali non sono in grado di abbeverarsi o nutrirsi

Questi agnellini non possono essere nutriti direttamente sul camion, come accade con gli animali adulti, poiché sui veicoli non sono presenti le attrezzature per nutrire animali non svezzati.

 
Tutte queste prove dimostrano una chiara violazione del Regolamento Europeo 1/2005 che impone di evitare sofferenze inutili agli animali trasportati vivi, ma anche dell’articolo 727 del Codice Penale italiano.

L’intervista:

IL POTERE DELLE INCHIESTE

Anche nel 2020, durante le principali festività, abbiamo documentato il viaggio dei camion che trasportavano agnelli diretti ai macelli italiani dai paesi limitrofi, insieme ad Animal Welfare Foundation ed ENPA.

Abbiamo raccolto moltissimo materiale sulle condizioni di questi animali e abbiamo rilasciato un’inchiesta sulle investigazioni svolte tra il 2016 e il 2019.

Dal 2013 abbiamo rilasciato 8 inchieste sul trasporto di animali vivi e abbiamo rilevato sempre gli stessi problemi e le stesse sofferenze, raccogliendo una mole di testimonianze e documenti che non lascia dubbi sulla crudeltà che il trasporto di animali vivi rappresenta.


Tutti i nostri rilasci sono serviti a denunciare gli illeciti e a rendere sempre più visibili agli occhi del pubblico e delle istituzioni la crudeltà a cui sono condannati questi animali.

FERMIAMO IL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI

Come hanno dimostrato tutte le nostre investigazioni dal 2013 a oggi, compresa questa, il trasporto di animali vivi rappresenta, per gli animali, una sofferenza certa e sistematica.

Per questo portiamo le loro condizioni sotto gli occhi delle autorità, del pubblico e delle istituzioni, perché sia fatta giustizia e affinché diventi sempre più chiara la necessità di vietare il trasporto di animali vivi dentro e fuori dall’Europa.

Le investigazioni di Animal Equality servono soprattutto a questo, a rendere visibili questi animali invisibili e a combattere perché abbiano rispetto e cura in tutte le fasi della loro vita. 

Aiutaci a far conoscere la verità e a denunciare chi si macchia di maltrattamenti verso gli animali.


SUI MAGGIORI MEDIA NAZIONALI E INTERNAZIONALI

Ogni anno il nostro team di comunicazione lavora perché i filmati delle nostre investigazioni, le nostre inchieste e i nostri reportage raggiungano persone in tutto il mondo.

Media nazionali hanno rilasciato diverse nostre inchieste raggiungendo milioni e milioni di spettatori grazie alla nostra presenza su canali come RAI e LA7 e durante programmi di punta come Cartabianca e il TG5.

Abbiamo trovato spazio sui maggiori quotidiani italiani come La Stampa, Il Corriere della Sera, Domani e La Repubblica.

Ma siamo finiti anche su media rilevanti a livello internazionale come New York Times, BBC, Times, El Pais e The Independent.

La nostra presenza sui social è sempre più importante: i nostri video sono visti da milioni di persone e portano il nostro messaggio in ogni angolo del globo.

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