Come uccidono i cavalli al macello?
I metodi utilizzati per uccidere i cavalli provocano agli animali una morte dolorosa.
Gli impianti di macellazione e i loro metodi di stordimento sono comunemente progettati per i bovini, non per i cavalli. Perciò, in assenza di pavimenti antiscivolo appositi, spesso i cavalli cadono e si feriscono.
I cavalli sono animali molto sensibili che, quando si sentono in pericolo (a causa di un rumore o dell’odore del sangue) reagiscono cercando di fuggire. A volte i cavalli al macello sono costretti ad assistere all’uccisione dei compagni, una dinamica che gli provoca agitazione e paura.
Quando gli operatori cercano di sparare ai cavalli, gli animali si oppongono con forza e muovono la testa, rendendo lo stordimento poco efficace.
Spesso, quindi, i cavalli vengono appesi dagli arti posteriori ancora pienamente coscienti e muoiono in modo atroce e doloroso.
Da dove arriva la carne equina?
L’Italia è il paese che macella più carne di cavallo in Europa.
Per soddisfare la richiesta dei consumatori l’Italia importa circa 13mila cavalli dall’estero ogni anno, in particolare dalla Polonia, dalla Francia e dalla Spagna, costringendo i cavalli a viaggi lunghi ed estenuanti verso la morte.
Ma solo una parte dei circa 25mila cavalli macellati in Italia arriva dall’estero. Gli altri provengono dagli allevamenti presenti sul territorio e in larga misura anche dal commercio clandestino.
I cavalli, in Italia, vivono uno strano paradosso: sono, insieme ai conigli, tra i pochi animali a essere considerati ufficialmente sia animali ‘da affezione’, sia animali ‘da allevamento’.
Secondo la normativa italiana ogni cavallo deve essere dichiarato DPA, ovvero Destinato alla Produzione Alimentare, oppure non DPA. Ai cavalli non DPA, ovvero animali ‘da compagnia’ o cavalli utilizzati per lo sport, vengono somministrati, durante la loro vita, farmaci potenzialmente dannosi per le persone, in quanto non destinati al consumo umano.
La legge parla chiaro: i medicinali autorizzati per i cavalli non DPA non possono essere prescritti ai cavalli DPA.
Il mercato sotterraneo della carne di cavalli non DPA - quindi non destinati al consumo umano - è reso possibile dalle mancanze nel tracciamento di questi animali da parte delle autorità sanitarie e di controllo: così i cavalli ‘da compagnia’ o usati nello sport finiscono per essere macellati a fini alimentari.
Chi mangia carne di cavallo?
Nel 2020 i principali importatori di carne di cavallo sono stati l’Italia, il Belgio, la Francia, la Cina e il Giappone. Nonostante il consumo di carne di cavallo sia in continuo calo, l’Italia resta il primo paese in Europa per importazione di carne di cavallo e uno dei maggiori consumatori al mondo.
Ogni anno oltre 100.000 cavalli vengono inviati attraverso il confine degli Stati Uniti verso i macelli di Canada e Messico, dove saranno uccisi per rifornire il mercato europeo.
Diverse inchieste condotte negli anni hanno documentato la crudeltà e gli abusi dietro alla produzione di carne di cavallo in Messico e in Argentina, dove accade spesso che i cavalli vengano rubati e venduti per essere macellati.
La filiera della carne di cavallo manca di norme e regolamentazione ed è anche per questo che stiamo chiedendo, a gran voce, che si metta un bando definitivo alla loro macellazione.