CONDANNATI A SOFFRIRE: ECCO PERCHÉ IL POLLO È ILLEGALE!
I polli broiler a rapido accrescimento crescono così tanto e così in fretta da non riuscire nemmeno a reggere il loro stesso peso; questo li condanna a una vita di dolore e sofferenze e rende il loro allevamento in contrasto con la legge a tutela degli animali in Europa. Ne abbiamo parlato live con l’ “avvocato degli animali” Manuela Giacomini.
L’allevamento di polli a rapido accrescimento viola le norme che a livello europeo dovrebbero garantire la tutela degli animali sfruttati a scopo alimentare: è ciò che come Animal Equality abbiamo denunciato al Parlamento europeo, depositando una petizione che la Commissione UE ha accettato. Inoltre, abbiamo anche denunciato tutti gli Stati europei che allevano i polli a rapido accrescimento, Italia compresa.
La Commissione UE ha risposto alla nostra petizione riconoscendo che l’allevamento di questi polli è effettivamente un problema: ne hanno parlato Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality in Europa, e l’avvocato Manuela Giacomini, specializzata in diritti degli animali, durante l’ultima diretta sul nostro canale YouTube.
Guarda la registrazione della live:
La condizione di questi animali selezionati geneticamente nel corso degli anni per aumentare il più possibile la produzione di carne è terribile.
Come ha affermato l’avvocato Giacomini:
Questi animali sono visti come dei pezzi di carne, ma se viviamo in una società civile dove abbiamo stabilito che gli animali sono esseri senzienti, non possiamo accettare questa situazione.
Condannati a essere macellati quando hanno circa 40 giorni, i polli a rapido accrescimento vivono la loro breve esistenza nella più totale sofferenza, a causa di gravi patologie cardiache e di problemi a ossa e articolazioni dovute alla selezione genetica estrema che hanno subito.
Se in poco tempo devi essere appeso a un gancio per diventare carne da macello, a nessuno importa di garantire il tuo benessere in vita.
Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality in Europa
Guarda come vivono i polli allevati a scopo alimentare:
Come dimostrano le inchieste condotte dal team investigativo di Animal Equality, la crescita accelerata di questi animali non li salva dalla morte precoce neppure se accuditi in condizioni diverse rispetto a quelle di sfruttamento impietoso che subiscono negli allevamenti.
Negli allevamenti intensivi, come se non bastasse, i polli vivono nel sovraffollamento, a contatto costante con le deiezioni che bruciano la loro pelle, spesso senza essere in grado di sollevarsi da terra e raggiungere l’abbeveratoio o il mangime.
Vittime di condizioni igienico-sanitarie pessime, oltre a essere prigionieri del proprio stesso corpo, negli allevamenti i polli a rapido accrescimento inalano grandi quantità di ammoniaca, che aggravano i loro problemi cardiorespiratori.
La risposta della Commissione europea mostra che il problema che abbiamo rilevato è grave e urgente da affrontare. Nella mia carriera non ho mai visto un coinvolgimento tale da parte delle istituzioni europee nel prendersi carico di un problema che riguardi gli animali così come in questo caso.
Avv. Manuela Giacomini
Anche le evidenze scientifiche fornite dall’EFSA lo dicono chiaramente: la selezione genetica dei polli a rapido accrescimento causa loro problemi di salute gravi, in contrasto con il benessere animale che l’Europa dovrebbe garantire con l’articolo 13 del Trattato di Lisbona e con la Direttiva europea 98/58/CE, recepita anche in Italia.
In attesa di un intervento entro il 2023 da parte della Commissione europea per fermare questa ingiustizia, come Animal Equality non smetteremo di impegnarci per un mondo in cui tutti gli animali siano davvero rispettati, polli a rapido accrescimento compresi. Per questo abbiamo rivolto un appello anche al Governo italiano, chiedendo di porre fine al loro allevamento nel nostro Paese.
Anche le tue scelte quotidiane possono fare la differenza: smettere di finanziare l’industria della carne è il primo passo per ridurre lo sfruttamento dei polli e di tutti gli altri animali allevati.