Fermiamo la macellazione dei cavalli in Italia
DIETRO LA CARNE DI CAVALLO: IL VIDEO
È ARRIVATO IL MOMENTO DI DIRE BASTA ALLA MACELLAZIONE DI CAVALLI
La macellazione dei cavalli per il consumo umano è una pratica crudele che le organizzazioni per la protezione degli animali denunciano da decenni.
Animal Equality in passato ha investigato la macellazione dei cavalli in Spagna, come anche in Italia e in Messico, mostrando che gli animali venivano spesso uccisi mentre erano ancora coscienti, causando loro sofferenze inutili e ingiustificabili.
Questi animali sensibili e intelligenti, che in molti considerano animali da compagnia, soffrono non solo nei macelli, ma anche durante il trasporto a lunga distanza tra i paesi che li commerciano. I cavalli vengono infatti lasciati senza cibo, acqua e riposo, come fossero delle merci.
Anche se il consumo di carne di cavallo in Italia è basso rispetto a quello di altri animali, il nostro paese resta il maggior importatore di carne di cavallo del mondo e il primo consumatore di tutta l’Europa.
Ogni anno oltre 25.000 cavalli vengono uccisi nei macelli italiani.
Ma questo numero non considera tutti i cavalli che perdono la vita, in modo brutale e incontrollato, nella filiera del commercio clandestino, un fenomeno che purtroppo ha preso piede in Italia e in tutto il mondo.
Per questo abbiamo scelto di lanciare questa campagna per chiedere la fine della macellazione dei cavalli in Italia.
Nel 2020 la Grecia ha vietato la macellazione dei cavalli, includendoli nelle norme riservate a cani e gatti. È quindi vietato allevarli, utilizzarli ed esportarli per la produzione di pellicce, cuoio, carne o altri usi.
Nell’Unione europea vengono macellati ogni anno 250.000 cavalli: è ora di dire basta una volta per tutte al loro sfruttamento e dare loro le tutele che meritano!
Firma la petizione di Animal Equality per chiedere al Governo italiano di mettere fine alla macellazione dei cavalli nel nostro paese.
ABBIAMO PORTATO LA VOCE DEI CAVALLI IN PIAZZA DUOMO
Insieme ai nostri attivisti e alle nostre attiviste siamo scesi in Piazza Duomo, a Milano, per dare risonanza alla voce dei cavalli e delle oltre 100mila persone che hanno firmato la petizione che chiede di vietare la loro macellazione in Italia.
I cittadini hanno espresso la loro opinione, ora spetta al nostro governo riconoscerne il valore e dargli importanza.
LA NOSTRA PETIZIONE ARRIVA IN PARLAMENTO
In riferimento al lavoro di Animal Equality, l’On. Carmen di Lauro, componente della Commissione Affari Sociali, ha presentato un’interrogazione parlamentare, sottoscritta anche dagli On. Andrea Quartini e Gaetano Amato e rivolta al Ministro della Salute, per chiedere il “riconoscimento dello status di «animale d’affezione» anche per gli equidi”.
Guarda il video!
I PARLAMENTARI CHE SUPPORTANO LA NOSTRA CAMPAGNA
Diversi parlamentari italiani hanno aderito all’iniziativa #stopmacellazionecavalli: Luana Zanella, Francesco Emilio Borrelli, Devis Dori, ed, Eleonora Evi,, (Alleanza Verdi e Sinistra Italiana), nonché Susanna Cherchi, Carmen Di Lauro, Valentina Barzotti e Gisella Naturale (Movimento 5 Stelle) la quale ha ricordato che “fermare la macellazione di questi animali è un dovere”.
I cavalli sono animali che meritano rispetto e protezione e anche alcuni dei nostri politici sono d’accordo con le nostre richieste! Per saperne di più sul supporto dei parlamentari, clicca qui sotto:
SOSTIENI LE INVESTIGAZIONI
Senza il lavoro degli investigatori e del team di Animal Equality, la sofferenza degli animali rimarrà nascosta dietro le mura impenetrabili di macelli e allevamenti intensivi.
Aiutaci a chiedere giustizia per questi animali!
3 COSE CHE NON SAI SULLA CARNE DI CAVALLO
Come uccidono i cavalli al macello?
+I metodi utilizzati per uccidere i cavalli provocano agli animali una morte dolorosa.
Gli impianti di macellazione e i loro metodi di stordimento sono comunemente progettati per i bovini, non per i cavalli. Perciò, in assenza di pavimenti antiscivolo appositi, spesso i cavalli cadono e si feriscono.
I cavalli sono animali molto sensibili che, quando si sentono in pericolo (a causa di un rumore o dell’odore del sangue) reagiscono cercando di fuggire. A volte i cavalli al macello sono costretti ad assistere all’uccisione dei compagni, una dinamica che gli provoca agitazione e paura.
Quando gli operatori cercano di sparare ai cavalli, gli animali si oppongono con forza e muovono la testa, rendendo lo stordimento poco efficace.
Spesso, quindi, i cavalli vengono appesi dagli arti posteriori ancora pienamente coscienti e muoiono in modo atroce e doloroso.
Da dove arriva la carne equina?
+L’Italia è il paese che macella più carne di cavallo in Europa.
Per soddisfare la richiesta dei consumatori l’Italia importa circa 13mila cavalli dall’estero ogni anno, in particolare dalla Polonia, dalla Francia e dalla Spagna, costringendo i cavalli a viaggi lunghi ed estenuanti verso la morte.
Ma solo una parte dei circa 25mila cavalli macellati in Italia arriva dall’estero. Gli altri provengono dagli allevamenti presenti sul territorio e in larga misura anche dal commercio clandestino.
I cavalli, in Italia, vivono uno strano paradosso: sono, insieme ai conigli, tra i pochi animali a essere considerati ufficialmente sia animali ‘da affezione’, sia animali ‘da allevamento’.
Secondo la normativa italiana ogni cavallo deve essere dichiarato DPA, ovvero Destinato alla Produzione Alimentare, oppure non DPA. Ai cavalli non DPA, ovvero animali ‘da compagnia’ o cavalli utilizzati per lo sport, vengono somministrati, durante la loro vita, farmaci potenzialmente dannosi per le persone, in quanto non destinati al consumo umano.
La legge parla chiaro: i medicinali autorizzati per i cavalli non DPA non possono essere prescritti ai cavalli DPA.
Il mercato sotterraneo della carne di cavalli non DPA – quindi non destinati al consumo umano – è reso possibile dalle mancanze nel tracciamento di questi animali da parte delle autorità sanitarie e di controllo: così i cavalli ‘da compagnia’ o usati nello sport finiscono per essere macellati a fini alimentari.
Chi mangia carne di cavallo?
+Nel 2020 i principali importatori di carne di cavallo sono stati l’Italia, il Belgio, la Francia, la Cina e il Giappone. Nonostante il consumo di carne di cavallo sia in continuo calo, l’Italia resta il primo paese in Europa per importazione di carne di cavallo e uno dei maggiori consumatori al mondo.
Ogni anno oltre 100.000 cavalli vengono inviati attraverso il confine degli Stati Uniti verso i macelli di Canada e Messico, dove saranno uccisi per rifornire il mercato europeo.
Diverse inchieste condotte negli anni hanno documentato la crudeltà e gli abusi dietro alla produzione di carne di cavallo in Messico e in Argentina, dove accade spesso che i cavalli vengano rubati e venduti per essere macellati.
La filiera della carne di cavallo manca di norme e regolamentazione ed è anche per questo che stiamo chiedendo, a gran voce, che si metta un bando definitivo alla loro macellazione.
INCHIESTA: CAVALLI MACELLATI IN MESSICO
Ogni anno in Messico vengono uccisi più di mezzo milione di cavalli, senza contare tutti quelli che muoiono nei macelli clandestini.
Animal Equality ha investigato, per la prima volta in Messico, la macellazione dei cavalli in un’indagine sotto copertura.
Siamo entrati nel macello di Arriaga, nello stato di Chiapas, dove abbiamo documentato pratiche crudeli e illegali.
Abbiamo trovato cavalli stremati, malnutriti e in pessime condizioni. Abbiamo filmato un operatore che soffocava un cavallo con una catena. E altri che usavano pungoli elettrici sui cavalli provocando loro scosse elettriche in presenza di acqua, una pratica vietata su questi animali.
Abbiamo già denunciato tutti questi atti di maltrattamento alle autorità messicane competenti e stiamo seguendo il processo da vicino.
Mentre alla nostra campagna per chiedere la fine della macellazione dei cavalli, continuano ad aggiungersi migliaia di firme.
Se non l’hai fatto, firma ora per chiedere che anche il Governo italiano prenda posizione davanti alla sofferenza di questi animali.
Le altre petizioni che puoi firmare
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Sì, firmo ora!
Foie gras: stop alimentazione forzata!
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Sì, firmo adesso!
Stop al trasporto di animali vivi
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Sì, firmo subito!
Fermiamo l’allevamento di polli a rapido accrescimento
FAI LA DIFFERENZA PER GLI ANIMALI
Sai che c’è qualcosa che puoi fare per porre fine alla sofferenza degli animali negli allevamenti e nei macelli?
Tutti noi possiamo fare la nostra parte riducendo il più possibile prodotti di origine animale dalla nostra alimentazione. Si tratta di una semplice scelta, ma che può fare enormemente la differenza per gli animali uccisi per la loro carne, per le loro uova e per il loro latte.
CHI è ANIMAL EQUALITY?
Animal Equality nasce nel 2006 con una missione ben precisa: difendere e proteggere gli animali.
Abbiamo deciso di concentrarci su quelli meno tutelati al mondo: gli animali allevati e uccisi a scopo alimentare. Gli animali sfruttati e uccisi per la loro carne e i derivati, infatti, sono quelli che più hanno bisogno del nostro aiuto.
Siamo un’organizzazione che opera in 8 paesi del mondo: Italia, Spagna, Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Brasile, Messico e India. Realizziamo investigazioni, campagne di sensibilizzazione aziendale pionieristiche e azioni di pressione politica puntuali nei paesi in cui vi è la maggior opportunità di ottenere un cambiamento concreto e duraturo per gli animali.
La nostra squadra di professionisti, volontari e attivisti si impegna con costanza e competenza per costruire un mondo più equo e compassionevole. Ci concentriamo solo su azioni ad alto impatto strategico, mirate a risultati concreti a vantaggio degli animali: per questo siamo considerati una delle organizzazioni più efficaci al mondo.
SUI MAGGIORI MEDIA NAZIONALI E INTERNAZIONALI
Ogni anno il nostro team di comunicazione lavora perché i filmati delle nostre investigazioni, le nostre inchieste e i nostri reportage raggiungano persone in tutto il mondo.
Media nazionali hanno rilasciato diverse nostre inchieste raggiungendo milioni e milioni di spettatori grazie alla nostra presenza su canali come RAI e LA7 e durante programmi di punta come Cartabianca e il TG5.
Abbiamo trovato spazio sui maggiori quotidiani italiani come La Stampa, Il Corriere della Sera, Domani e La Repubblica.
Ma siamo finiti anche su media rilevanti a livello internazionale come New York Times, BBC, Times, El Pais e The Independent.
La nostra presenza sui social è sempre più importante: i nostri video sono visti da milioni di persone e portano il nostro messaggio in ogni angolo del globo.