Le bugie dell’industria del foie gras
L’alimentazione forzata di anatre e oche per la produzione di foie gras causa grandi sofferenze agli animali, ed è per questo che viene vietata in sempre più paesi del mondo. In Europa il foie gras viene prodotto solo in 5 paesi, ma grazie alla libera circolazione delle merci nell’Unione Europea, può ancora essere importato e venduto all’interno dei suoi confini.
La veterinaria Dr. Claudia Preuß-Ueberschär spiega i retroscena della produzione del foie gras offrendoci una prospettiva scientifica su questa pratica crudele.
Il foie gras veniva tradizionalmente prodotto dal fegato delle oche, mentre oggi più del 90% della produzione di foie gras deriva dal fegato di anatre. Più di due terzi della produzione mondiale provengono da una particolare linea di allevamento, il germano reale, un ibrido tra l’anatra domestica (Cairina moschata domestica) e il germano reale addomesticato (Anas platyrhynchos domesticus).
Questi ibridi sono sterili, perciò la maggior parte delle anatre nasce attraverso l’inseminazione artificiale, anche se possono essere allevate facendo accoppiare anche anatre di Barberia e anatre domestiche. Le anatre Mulard tendono a essere le più utilizzate perché, da un lato, la produzione di foie gras è solitamente più economica se si allevano anatre invece che oche (più grandi e più aggressive) e, dall’altro, le anatre Mulard sono più resistenti e più tranquille rispetto ai loro antenati o ad altre anatre.
Come funziona (davvero) l’alimentazione forzata
Per produrre il foie gras, le anatre Mulard vengono alimentate forzatamente per circa due settimane prima della macellazione. In questo breve periodo di tempo il loro peso corporeo aumenta di circa il 50%. Un tale ingrassamento in un tempo così breve può essere ottenuto solo con la sovralimentazione.
Normalmente viene utilizzato un composto a base di farina d’avena e grasso, di solito strutto. Questo composto viene pompato direttamente nella gola delle anatre o nello stomaco per mezzo di una pompa pneumatica e attraverso un tubo metallico lungo circa 20-30 centimetri. In questo modo una persona può alimentare a forza fino a 400 animali all’ora, il che equivale a 9 secondi per animale. Il processo di alimentazione forzata vero e proprio dura 2 o 3 secondi per ogni animale.
L’alimentazione forzata delle anatre adulte inizia a 10-12 settimane di età, con due sessioni al giorno, per circa 12-15 giorni. Il primo giorno le anatre vengono alimentate con due pasti di circa 190 grammi di mangime ciascuno.
La quantità di mangime per pasto aumenta ogni giorno fino a raggiungere circa 450 grammi di cibo alla fine delle due settimane di alimentazione forzata. Il peso corporeo delle anatre adulte aumenta di circa 4-6 chili durante queste due settimane.
Le anatre consumano naturalmente circa il 10% del loro peso corporeo come mangime durante il giorno. Con l’alimentazione forzata la quantità di mangime viene aumentata gradualmente da questo 10% al 15% del peso corporeo, ma somministrata in un totale di 4-6 secondi.
I problemi di salute di anatre e oche
Da un punto di vista veterinario è preoccupante quando un animale adulto ingrassa così tanto in così poco tempo. I produttori di foie gras, invece, sostengono che questo processo non danneggi la salute degli animali. Questo perché basano le proprie argomentazioni su un fatto: gli uccelli migratori accumulano naturalmente grasso nel fegato prima di mettersi in viaggio. L’ingrasso di oche e anatre per la produzione di foie gras riprodurrebbe, quindi, questa caratteristica fisiologica naturale, non patologica e completamente reversibile.
Questa argomentazione, però, viene distorta dall’industria: il fatto che qualcosa sia “naturale” non significa che sia anche “buono” e quindi non può fornire una giustificazione morale. Solo perché alcuni uccelli sviluppano fegati grassi in determinate condizioni in natura, non abbiamo il diritto di sfruttare questo meccanismo per il consumo umano.
Ma anche se questo argomento giustificasse l’alimentazione forzata, non potrebbe comunque essere applicato all’anatra Mulard, usata per la produzione di foie gras, che non possiamo considerare come un uccello migratorio.
A differenza dei fegati degli uccelli migratori, che possono ingrossarsi temporaneamente anche se allevati senza alimentazione forzata, questo non è il caso delle anatre Mulard: i loro fegati non si ingrossano mai, se non quando vengono allevati con l’alimentazione forzata.
Cosa succede al fegato delle oche allevate per il foie gras
Gli esami clinici delle anatre Mulard hanno dimostrato che i fegati sviluppano una malattia chiamata steatosi epatica o fegato grasso, patologia che si verifica anche nell’uomo.
Nel corso di questa malattia, le anatre esaminate hanno sviluppato una degenerazione grassa acuta del fegato, passando da circa il 6-7% a quasi il 56% di contenuto di grasso. Questa obesità compromette la funzione epatica: nelle anatre esaminate sono stati riscontrati una ridotta funzione di detossificazione epatica e danni cellulari nel tessuto epatico rispetto a un gruppo di controllo senza ingrasso forzato.
Gli studi dimostrano che i cambiamenti associati alla steatosi epatica nelle anatre Mulard alimentate forzatamente sono, in una certa misura, reversibili, sia in termini di ingrossamento del fegato che di funzionalità epatica. Ed è anche vero che le attuali pratiche di produzione del foie gras non arrivano a questo punto. Tuttavia dagli studi risulta anche che il tempo necessario al fegato per tornare al suo peso naturale è più lungo della stessa alimentazione forzata.
Il rischio di insufficienza epatica è evidenziato anche dai dati sulla mortalità durante l’alimentazione forzata. L’Institut Technique de l’Aviculture stima che il tasso di mortalità nelle due settimane precedenti la macellazione nelle anatre alimentate forzatamente è del 2-5 %, mentre nelle anatre alimentate “normalmente” è solo dello 0,2 % circa.
Anche se la steatosi epatica nelle anatre alimentate forzatamente per la produzione di foie gras è reversibile, l’alimentazione forzata causa una funzione epatica inferiore e una mortalità significativamente più alta rispetto alle anatre sane.
I comportamenti naturali negati ad anatre e oche
Michael Ginor, proprietario di Hudson Valley Foie Gras e autore del libro Foie Gras… A Passion, afferma che le anatre che alleva per il foie gras vengono da lui spontaneamente per essere nutrite.
È irrilevante che l’affermazione di Ginor sia vera o meno, anche se è molto improbabile. Molti studi dimostrano che le anatre e le oche allevate per la produzione di foie gras dimostrano resistenza all’alimentazione forzata e lottano con forza quando riconoscono la persona che le nutre regolarmente.
Le anatre e le oche selvatiche passano gran parte del loro tempo a foraggiare più o meno intensamente: esaminano il cibo, beccano, rosicchiano e scavano. Dopo il bagno, di solito si scuotono per eliminare l’acqua in eccesso, si lisciano il piumaggio e fanno un breve pisolino, magari galleggiando in acqua aperta.
In allevamento questi animali non possono sviluppare questi comportamenti tipici che avrebbero in natura. A causa dell’eccessiva alimentazione e della congestione dell’apparato digerente, gli animali cessano quasi completamente di foraggiare e di mettere in atto i comportamenti a esso associati, perché non arrivano mai ad avere fame. Infatti anatre e oche alimentate forzatamente non cercano quasi mai il cibo.
Le gravi conseguenze sulle anatre
Ma non è tutto. La soppressione cronica dei comportamenti naturali porta a una grande frustrazione e insoddisfazione. Una delle espressioni di questa insoddisfazione sono gravi disturbi comportamentali, spesso infatti le anatre feriscono se stesse e le compagne, strappandosi le piume.
A queste lesioni si aggiungono quelle derivanti direttamente dall’alimentazione forzata, ovvero ferite al becco e alla gola. Mentre la vita trascorsa in strette gabbie in filo metallico porta spesso a lesioni alle zampe.
Ma la sofferenza, per questi animali, continua: le anatre spesso ansimano per regolare la temperatura corporea. Non digeriscono bene grandi quantità di cibo ricco di energia e la digestione provoca in loro un aumento della temperatura corporea.
L’insostenibilità del foie gras
Il comportamento difensivo, la mancanza di foraggiamento, i comportamenti maniacali, l’autolesionismo, i danni causati dal processo di alimentazione forzata e l’ansimare atipico possono essere ridotti a un unico argomento.
Costringerle a mangiare ingenti quantità di cibo è un’enorme interferenza con l’autodeterminazione di questi animali. Quindi la produzione di foie gras non è solo insostenibile da un punto di vista veterinario, ma anche da un punto di vista morale. Come il confinamento in gabbia, l’alimentazione forzata può essere descritta solo come un’enorme crudeltà nei confronti degli animali.
Questa pratica non esiste altrove nell’industria della carne. I volatili utilizzati per la produzione di foie gras sono gli unici animali del settore a cui non è consentito regolare il consumo di cibo in base ai propri impulsi.
L’industria del foie gras inganna deliberatamente i consumatori facendo credere che la produzione di foie gras sia una pratica “naturale” ed essenzialmente coerente con la fisiologia delle anatre e con la salute e il benessere degli animali.
L’alimentazione forzata non è conforme ai moderni principi veterinari e alle conoscenze morali contemporanee. Tenere oggi gli animali in gabbie anguste, sequestrarli e trattenerli contro la loro volontà e, senza alcuna ragione medica, costringerli a essere nutriti forzatamente è semplicemente crudele.
Dott.ssa Claudia Preuss-Ueberschär, medico veterinario
La nostra campagna contro l’alimentazione forzata
La nostra campagna mira a porre fine una volta per tutte alla pratica dell’alimentazione forzata di anatre e oche per la produzione di foie gras.
Anche se la produzione di foie gras attraverso l’alimentazione forzata è stata vietata in Italia, in realtà questo prodotto viene ancora commercializzato, sia nel nostro paese che in tutta Europa.
Abbiamo bisogno del tuo sostegno! Se non hai ancora firmato la nostra petizione, fallo ora:
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