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Carne di pollo: sembra una magia… e invece è solo sofferenza


Dovete sapere che nel 1925 un pollo arrivava a pesare 1,2 kg in 112 giorni. Oggi la maggioranza dei polli allevati per la loro carne arriva a quasi 3 kg di peso in soli 45-48 giorni di vita.

Vista da questa prospettiva sembra una magia, vero? Ma dovreste soffermarvi su cosa significa per questo animale crescere così rapidamente.

Comporta, prima di tutto, prendere molto peso in poco tempo. La struttura ossea e muscolare dei polli broiler selezionati per crescere velocemente e a dismisura non è in grado di reggere tutto questo peso, perché di fatto sono ancora dei pulcini: gli arti non lo sostengono e così si deformano.

Nemmeno gli organi interni riescono a sopportare questa crescita esagerata, e i polli finiscono per soffrire anche di problemi cardiocircolatori.

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Un pollo a rapido accrescimento in un allevamento italiano

Non solo, la loro condizione li porta, in alcuni casi, alla morte precoce: i polli cadono a terra e, incapaci di rialzarsi, muoiono di fame e di sete a pochi centimetri dalle mangiatoie e dagli abbeveratoi, posizionate appositamente troppo in alto affinché i più deboli vengano eliminati naturalmente

Ci sono anche altre conseguenze che il rapido accrescimento comporta nella carne di questi polli – quella che viene venduta a decine di milioni di consumatori in tutto il mondo.

Abbiamo visto che il mercato ha ormai imposto un pollo dal petto gonfio e dal prezzo contenuto. Possiamo dire che questo pollo è quasi un miracolo se lo si considera dal punto di vista del prezzo, ma vogliamo parlare della qualità, quella tanto ricercata dai consumatori?

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Polli a rapido accrescimento ammassati l’uno sull’altro in un allevamento italiano

Perché questo pollo non solo non è in salute, ma non fa bene nemmeno alla salute di chi lo mangia. La carne di questi animali viene ritenuta fra le più sane in commercio e questo fa in modo che la domanda di carne di pollo sia costantemente in crescita.

Studi scientifici condotti in questi anni hanno rilevato la presenza di batteri inclini a sviluppare resistenza agli antibiotici nel 63% dei campioni di carne di pollo acquistata in Italia.

Questo fenomeno ha delle conseguenze davvero gravissime, e non solo per i polli: significa che più andremo avanti, più gli antibiotici perderanno efficacia contro le infezioni.

La situazione è così seria che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’antibiotico-resistenza è ormai diventata una delle più gravi minacce per la salute pubblica mondiale.

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Pollo sofferente in allevamento

Ma non è finita, c’è anche un’altra beffa ai danni dei consumatori: la carne di pollo è tutt’altro che magra, il fatto che venga promossa e venduta come tale è solo un inganno della pubblicità.

IL FENOMENO DELLA CARNE A SPAGHETTI

I petti di pollo più economici vengono presentati nei supermercati in bella mostra, ma basta scartare le confezioni che li contengono e guardarli un po’ meglio per rendersi conto che spesso ci sono delle alterazioni della carne visibili anche a occhio nudo.

La carne è legnosa e la tipica separazione in fasci in fibre è detta “carne a spaghetti”. Il petto, poi, presenta delle striature bianche… quello è grasso, niente di più, niente di meno.

Questo succede perché i polli a rapido accrescimento soffrono spesso di miopatie, cioè malattie del sistema muscolare, come conseguenza della crescita rapida. Ciò provoca una crescita sbilanciata del tessuto connettivo che impedisce l’afflusso necessario di sangue – e quindi di ossigeno – al muscolo. Così la carne ha meno proteine, più collagene e più lipidi… ed è quindi più grassa.

La vera magia, qui, l’ha fatta il marketing.

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Migliaia di polli rinchiusi in allevamento

L’INGANNO DELLA PUBBLICITÀ

Le aziende vogliono farci credere che la carne di pollo sia 100% naturale (un concetto che, in realtà, non significa nulla), sana e genuina, derivante da polli che razzolano felici.

In realtà questi polli possono anche vivere tutta la loro vita – ovvero: da 42 fino a 48 giorni – ammassati in capannoni, con una piccola porticina che dà su un lembo di terra (di un metro per uno) ed essere comunque considerati polli biologici allevati all’aperto.

E sono ancora dei pulcini quando vengono macellati, anche se il loro corpo ha le sembianze di quello di un pollo adulto. Non è esattamente ciò che la pubblicità cerca di venderci, vero?

Per fortuna, possiamo scegliere da che parte stare. Ed esistono, per esempio, anche delle alternative al pollo 100% vegetali, che permettono di tenere la sofferenza di questi animali fuori dal piatto.

Chi vorrebbe mangiare un pollo che cresce mostruosamente e a dismisura?

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Pollo deceduto in allevamento

DIAMO VOCE AI POLLI A RAPIDO ACCRESCIMENTO

L’esistenza stessa di questi polli contrasta con le leggi di protezione degli animali, come il Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 146, che obbliga a garantire il benessere degli animali, o l’articolo 13 del Trattato di Lisbona, che riconosce gli animali quali “esseri senzienti” e quindi meritevoli di cure.

Per questo abbiamo deciso di lanciare una petizione rivolta al Governo italiano, in particolare al Ministro della Salute e al Ministro per le Politiche Agricole, per chiedere che l’Italia abbandoni le razze a rapido accrescimento.

Supporta la nostra petizione con una firma e aiutarci a mettere fine a questo spietato sfruttamento:


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