Nuova inchiesta televisiva: vitelli dopati, consumatori ingannati
In varie investigazioni della guardia di finanza di Cuneo tutti i retroscena sull’utilizzo di ormoni e anabolizzanti iniettati ai vitelli posti all’ingrasso per sei mesi. Il reato contestato è di adulterazione, contraffazione di alimenti e corruzione. In particolare una delle sostanze illegali utilizzate, il Clenbuterolo – un forte dopante, consente di ottenere carni più magre a discapito però sia della salute dei vitelli che di quella del consumatore finale.
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Coinvolti e condannati, anche se a pene molto lievi, i proprietari di decine di stalle, tecnici e un veterinario della Asl locale diventato testimone chiave dell’accusa. Come responsabile dell’area C del servizio veterinario di controllo e vigilanza sul benessere animale, sull’uso dei farmaci e i residui (anabolizzanti inclusi), il dottor Rabbia poteva facilmente concordare in anticipo con l’allevatore le stalle da controllare (ovviamente quelle “pulite”) o evitarle in caso di controlli. Negli anni ha percepito tangenti per più di 100.000 euro ed è stato condannato a due anni, con pena sospesa.
Queste indagini sono la riprova che, a dispetto di quanto dichiarato dai ministri della salute che si sono susseguiti negli anni, non si effettuano controlli sufficienti per garantire né il benessere animale né la salute umana.
Non deve essere la paura di nuocere alla nostra salute a portarci a scegliere un’alimentazione priva di crudeltà, che oggi è del tutto praticabile, ma queste notizie devono essere uno stimolo a riflettere ed agire per un cambiamento di paradigma sociale che sia rispettoso di tutti i viventi.