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La nostra conferenza a Roma sul presente e sul futuro dei cavalli


Cosa pensano gli Italiani del consumo di carne di cavallo? Come dovrebbero essere tutelati e come possiamo porre fine alla sofferenza di questi animali sfruttati e uccisi ancora oggi a scopo alimentare? 

Queste sono alcune delle domande a cui abbiamo provato a rispondere nel corso della conferenza stampa che abbiamo organizzato a Roma, presso lo spazio Europa Experience – David Sassoli di Piazza Venezia, dedicata ad approfondire la situazione degli equidi in Italia

Tra consumi di carne di cavallo in calo e una trasformazione del loro status normativo sempre più sollecitata dalla società civile, l’evento è stata l’occasione per confrontarci con esperti di benessere animale e chi si batte insieme a noi per fermare la macellazione dei cavalli.

I risultati del report Ipsos

Grazie alla moderazione di Cristina Del Tutto, giornalista di Radio Parlamentare, abbiamo per prima cosa esplorato i risultati della ricerca sui consumi della carne di cavallo in Italia realizzata da Ipsos, che confermano una tendenza da parte della popolazione a riconoscere i cavalli come amici, non cibo.

In base ai dati del sondaggio condotto dall’istituto di ricerca, infatti, ben l’83% degli Italiani dichiara di non consumare carne di cavallo. Di questa percentuale, la grande maggioranza (il 73%) prova empatia e lo considera un animale al pari di cani e gatti. 

tu lo chiami amico, la legge no. Stop macellazione cavalli

Questa ricerca ha dato la possibilità di studiare un consumo di nicchia e di comprendere gli elementi di attrazione e le barriere. Eventi come questo e il ruolo di soggetti come Animal Equality sono di cruciale importanza perché permettono di sensibilizzare le persone sulle implicazioni di comportamenti e scelte nei confronti degli animali direttamente interessati, come gli equidi, e sulle implicazioni di natura etica, ambientale, normativa.

Rebecca Rossi, ricercatrice Ipsos

Lo sfruttamento dietro la macellazione dei cavalli

La sofferenza di questi animali, purtroppo, inizia molto prima della loro macellazione. Gran parte dei cavalli che finiscono al macello infatti proviene dal circuito delle corse ippiche, dove questi animali vengono sfruttati, sottoposti a gravi abusi e a trattamenti farmacologici incompatibili con la salute umana.

Come ha spiegato durante la conferenza il veterinario Enrico Moriconi, già Garante per i Diritti Animali della Regione Piemonte: 

L’allevamento dei cavalli per la macellazione non ha una regolamentazione europea e, in mancanza di una minima norma di tutela, i cavalli possono essere tenuti in condizioni gravemente penalizzanti per negazione delle loro esigenze fisiologiche, come il movimento, ed etologiche, come l’esplorazione, la socializzazione e altri bisogni insopprimibili. 

Anche Sonny Richichi, presidente dell’associazione Italian Horse Protection, ha testimoniato come, nella sua pluriennale esperienza sul campo, gli abusi sui cavalli uccisi a scopo alimentare sono sistematici prima e dopo la macellazione. 

La macellazione dei cavalli, in Italia e nel mondo, ha una connotazione particolare che la differenzia dalla macellazione di altri animali: in buona parte è strettamente connessa con l’uso dei cavalli nell’ippica, negli sport equestri e in tutte le altre forme di sfruttamento commerciale e ludico-sportivo. È una comoda valvola di uscita per un’industria che ogni anno ha un surplus di animali non più utili, che non saprebbe dove mettere e come mantenere.

Il problema della macellazione clandestina dei cavalli

Nel 2024, per la prima volta, il nostro team investigativo è riuscito a documentare le violenze e dietro la macellazione dei cavalli in Spagna, un paese che esporta carne equina anche in Italia.

Quello che abbiamo filmato mostra tutta la crudeltà di un sistema che lucra sulla sofferenza degli animali.

Guarda la nostra inchiesta sulla macellazione dei cavalli in Spagna:

In Italia, come nel resto d’Europa, la macellazione dei cavalli a scopo alimentare è strettamente connessa al commercio clandestino di questi animali, nella maggior parte dei casi importati dall’Est Europa. 

Anche se il consumo della loro carne è in calo, gli ultimi dati aggiornati risalenti al 2022 mostrano inoltre che l’Italia è il primo paese al mondo per quantità di carne di cavallo importata, proveniente soprattutto da Francia, Polonia e Slovenia. 

I vari business perpetrati a danno degli equidi hanno attirato anche la criminalità organizzata, che immette questi animali nel circuito delle corse clandestine e della macellazione illegale. Con evidenti e pericolose ripercussioni sulla salute umana. Le inchieste dei giornalisti e delle Procure di mezza Italia ci ricordano quanto questi animali siano continuamente vittime di abusi e soprusi e come essi siano ridotti a macchine per far soldi. 

Francesca Flati, responsabile delle Relazioni istituzionali di Animal Equality Italia

La macellazione dei cavalli deve finire

Nelle sue recenti raccomandazioni, anche l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) condanna le pratiche esercitate sui cavalli e diffuse nei macelli europei in contrasto con le norme di benessere animale. 

Per fermare questa crudeltà, come Animal Equality abbiamo rivolto alle istituzioni una petizione con cui chiediamo di riconoscere i cavalli come animali d’affezione, vietando così la loro macellazione.

L’avvocata Giada Bernardi, fondatrice dello studio legale “GiustiziAnimale” durante la conferenza ha spiegato che anche nel nostro paese il cambiamento dello status giuridico di questi animali è possibile

Il cavallo è tra gli animali più sfruttati e meno tutelati. Il Codice per la Tutela e Gestione degli Equidi andrebbe rivisto ed adeguato in diverse sue parti e la normativa attuale è ancora troppo generica sotto il profilo della tutela penale e civile di queste meravigliose creature. È ora più che mai necessario prevedere delle norme che tutelino in maniera incisiva ogni settore in cui gli equidi sono presenti e puniscano gli specifici abusi di cui sono silenziose vittime.

Il nostro Paese può fare una scelta fondamentale per i diritti degli animali allineandosi alla Grecia, che nel 2020 ha vietato la macellazione dei cavalli includendoli nelle norme riservate a cani e gatti.

Alla luce dei risultati analizzati da Ipsos, esortiamo ancora una volta le istituzioni a riconoscere ai cavalli la protezione giuridica riservata agli animali considerati d’affezione.

Per contrastare lo sfruttamento e la macellazione degli animali allevati, ognuno di noi può scegliere di fare la propria parte. Scegliere un’alimentazione a base vegetale permette di ridurre la sofferenza dei cavalli e di tutti gli animali uccisi a scopo alimentare.

AMICI, NON CIBO!

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