Ombretta Alessandrini: la storia di un’attivista instancabile per i diritti degli animali
Ci sono persone che non riescono a girare lo sguardo davanti all’ingiustizia.
Persone che, anche se introverse, si accendono con grande energia quando si tratta di difendere qualcosa in cui credono.
Ombretta è una di queste persone.
La sua è la storia di una ragazza che ha trovato nella difesa degli animali la propria vocazione, trasformando l’ansia di “non fare abbastanza” in un motore che la spinge a lottare ogni giorno.
In occasione del suo compleanno le abbiamo chiesto di raccontarci il suo percorso perché sappiamo che, come ha ispirato noi, potrà fare altrettanto con chi leggerà le prossime righe.
Dal rifiuto delle ingiustizie all’Argentina: come tutto è iniziato
I suoi amici, quando è diventata un’attivista di professione, le hanno detto:
“Ora finalmente ti pagano per rompere le scatole”.
Questa frase, detta ovviamente in tono amorevole, nasce dal fatto che, fin da piccola, Ombretta è sempre stata molto agguerrita, nonostante il carattere introverso.
Se vede qualcosa che reputa ingiusto, non riesce a restare in silenzio.
Chi la conosce da tempo lo sa bene: il suo spirito combattivo e la sua sensibilità profonda convivono in una personalità unica.
Il suo percorso non è stato lineare.
Dopo una laurea in Letterature Ispanomericane ha deciso di intraprendere un dottorato in Argentina, un paese dove la protesta e la lotta per i diritti sono parte integrante della cultura sociale.
Gli argentini sono molto legati alle manifestazioni, allo scendere in piazza.
Hanno un approccio di azione/reazione: quando succede qualcosa che non gli sta bene, si riuniscono e protestano.
Il loro modo di vivere l’attivismo la colpì molto e aprì un cerchio che, come vedremo, si è chiuso proprio di recente.
Tornando al dottorato, l’ambiente accademico iniziava a starle stretto. Sentiva il bisogno di fare di più, di tradurre le sue conoscenze in azioni concrete.
Il rientro in Italia e la scoperta della lotta per i diritti animali
Ombretta torna in Italia con una domanda fissa in testa: “Che cosa posso fare di significativo nel mondo?”.
In entrambe le sue tesi aveva incluso i diritti umani, ma sentiva che c’era molto altro da esplorare.
Inizia un periodo di ricerca e introspezione, entrando in un loop di studi sui diritti, finché non arriva alla questione animale.
Lì sente qualcosa, un click.
Capisce che c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel modo in cui vengono trattati gli animali allevati a scopo alimentare.
Tra tutte le cause (che ritiene comunque importanti) è quella animale a risuonare di più con lei.
Una forza esplosiva le riaccende la voglia di cambiare le cose: aveva trovato la sua battaglia.
La scelta non è stata immediata, ma una volta entrata nel panorama delle diverse organizzazioni no profit, era rimasta molto affascinata dalle inchieste di Animal Equality, dal lavoro internazionale che porta avanti.
Intuiva che c’era una strategia e una visione molto forte dietro e voleva entrare a farne parte.
Neanche a farlo apposta, c’era proprio una posizione aperta.
L’ingresso in Animal Equality e la realizzazione più importante
A ottenere quel posto ci teneva molto e, nonostante il timore di non essere selezionata la frenasse un po’, decide comunque di buttarsi.
Nello stesso momento stava anche passando a un’alimentazione totalmente vegetale.
Durante il processo di selezione sente di dover dare tutta se stessa. Sentiva il bisogno di concentrarsi sugli animali e di fare il possibile per loro.
Ormai era già un’attivista, ma sentiva che non era più abbastanza, voleva poter dare un contributo ogni singolo giorno.
Passa un po’ di tempo e, mentre è in treno, arriva una chiamata: era stata presa.
L’eccitazione si alterna alla sindrome dell’impostore:
“Riuscirò a mettere a disposizione le mie capacità per gli animali? Riuscirò a fare quello che mi propongo?”
Quei dubbi hanno avuto vita breve. Il primo giorno in Animal Equality le è bastato per capire che era nel posto giusto.
La sua ansia di non fare abbastanza si acquietò parzialmente.
La parte rimasta, l’ha trasformata in qualcosa di positivo, nel motore che l’ha spinta a fare sempre meglio, a non adagiarsi, ad andare sempre più in profondità.
“So che non sto cambiando il mondo da sola, ma esiste il famoso posto giusto in cui ti trovi con le tue persone con cui condividi lotta, passione, valori e anche momenti difficili”.
Animal Equality ha creduto nel suo potenziale, facendola entrare in un mondo a cui Ombretta ha capito presto di appartenere.
Ci ha raccontato che è come se per tanto tempo avesse messo male i pezzi di un puzzle e non riuscisse a finirlo, ma improvvisamente avesse capito come sistemarli.
Ora l’immagine era chiara.
All’inizio si sentiva quasi in difetto per il suo percorso, perché non arrivava già da anni di attivismo per gli animali.
Quando ha iniziato a gestire le sue prime campagne, però, ha capito che quella era la sua ricchezza.
Poteva pescare da altri movimenti, da altri modelli.
Durante la nostra ultima protesta sotto il palazzo della Regione Lombardia, mentre urlava la sua rabbia in un megafono e 100 persone si univano al coro, ha ripensato al periodo in Argentina.
Ed ecco che quel cerchio di cui ti parlavamo all’inizio si era appena chiuso. In quel momento ha capito che stava facendo la cosa giusta.
La cosa giusta Ombretta cerca di farla ogni giorno, anche ora che si avvicina il suo 32° compleanno.
Ha scelto di dedicarlo agli animali, perché la sua lotta per loro va ben oltre l’orario di lavoro.
Ha aperto una raccolta fondi e, raggiungendo l’obiettivo che si è posta, riusciremo a fare altri passi in avanti per gli animali rinchiusi e sfruttati.
Se vuoi farle un regalo e partecipare alla raccolta fondi, la trovi cliccando qui sotto:
Nel titolo dell’articolo hai letto che Ombretta è un’attivista instancabile, ma questo non lo diciamo noi perché le vogliamo bene, lo dice il suo percorso.
Qui sotto vorremmo lasciarti una panoramica delle campagne più importanti a cui ha lavorato dal 2019 insieme ad Animal Equality.
Le campagne più importanti: una lotta incessante per la giustizia
Il percorso di Ombretta all’interno di Animal Equality è stato segnato da campagne decisive.
Non si è mai limitata a “stare dietro le quinte”: ha preso parte attiva in proteste, azioni di sensibilizzazione e coordinamento di iniziative strategiche.
Ha contribuito, lavorando anche fianco a fianco con altre grandi organizzazioni e coalizioni, ad alcuni risultati storici che hanno avuto un impatto sulla vita di milioni di animali.
Ha coordinato le campagne, organizzato azioni online e proteste su strada (a cui ha anche partecipato in prima persona), contribuendo a fare pressione su alcune delle più grandi catene di fast food al mondo.
Ecco alcune delle campagne a cui ha partecipato portando la sua grinta:
Il Tour dei Difensori degli Animali
Uno dei primi progetti in cui Ombretta ha messo alla prova le sue capacità organizzative è stato il tour dei Difensori degli Animali del 2019, un’iniziativa che ha coinvolto migliaia di persone in diverse città italiane.
Campagne corporate
Campagna Subway per cambiare la vita di milioni di polli
Insieme ad altre 24 organizzazioni che fanno parte di Open Wing Alliance, Animal Equality ha rilanciato la campagna per chiedere a Subway di firmare lo European Chicken Commitment. Questa campagna, insieme alla prossima che ti stiamo per raccontare, avrebbe cambiato la vita di circa 75 milioni di animali.
Campagna KFC: un impegno globale
Una delle battaglie più importanti è stata la campagna globale contro KFC, volta a eliminare le gabbie per le galline ovaiole.
Campagna Burger King
Altra importante campagna, condotta insieme a Open Wing Alliance, che ha portato il gruppo che gestisce il colosso del fast food a smettere di rifornirsi da allevamenti di galline ovaiole in gabbia.
Campagna Gruppo Gros
Una campagna fatta di sei mesi di azioni online e in strada, conclusa con la pubblicazione da parte dell’azienda di un impegno a dire basta alle gabbie per le galline ovaiole.
Campagne Istituzionali
Campagna Bugie In Etichetta
Una campagna che abbiamo portato avanti insieme a una coalizione per far indicare chiaramente in etichetta l’uso delle gabbie e introdurre dei livelli di benessere animale.
Campagna EtCA
Oltre 1 milione e 400 mila persone in Europa hanno firmato l’iniziativa dei cittadini europei End the Cage Age, per liberare per sempre gli animali dalle gabbie. Il 30 giugno del 2021 la Commissione Europea si è espressa favorevolmente per eliminare gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti europei entro il 2027 e il nostro lavoro continua per fare in modo che rispetti la parola data.
Campagna pulcini maschi
A seguito di questa nostra campagna, il Parlamento ha approvato una legge per vietare l’uccisione dei pulcini maschi in Italia entro il 2026 e che risparmierà ogni anno circa 30 milioni di vite.
Campagna foie gras
Abbiamo raccolto oltre 100.000 firme per chiedere di fermare la crudeltà dell’alimentazione forzata per la produzione di foie gras. Ombretta ha portato la campagna anche in TV, oltre che su strada con diverse azioni.
Campagna foie gras/olimpiadi
Abbiamo lavorato instancabilmente, con uno sforzo coordinato a livello internazionale, per far sì che il foie gras venisse tolto dal menù delle Olimpiadi. Abbiamo raccolto oltre 78.000 firme alla petizione e inviato due lettere agli organizzatori, una delle quali firmata da medaglie olimpiche, accademici, veterinari di alto profilo e decine di organizzazioni per la protezione degli animali.
Campagna cavalli
Dopo aver investigato sulla carne di cavallo in Spagna, in Italia e in Messico, abbiamo lanciato una petizione che ha raccolto oltre 180.000 firme per chiedere di fermare la macellazione dei cavalli nel nostro paese. Quella petizione ha raggiunto il Parlamento, dove un’interrogazione parlamentare ha chiesto il riconoscimento dello status di “animale d’affezione” anche per gli equidi.
Campagna macelli
Dopo una nostra investigazione nel macello Belli in provincia di Cremona, abbiamo scoperto per l’ennesima volta irregolarità e crudeltà sistematiche. Abbiamo quindi organizzato proteste fuori dal comune e dall’ATS di riferimento e portando oltre 100 attiviste e attivisti sotto il palazzo della Regione Lombardia.
AMICI, NON CIBO!
Passare ad un’alimentazione 100% vegetale è facile se sai come farlo!
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