Lo stato del Tennessee dice no alla legge Ag-Gag
Non solo le organizzazioni animaliste, ambientaliste e dei consumatori si stanno mobilitando contro le leggi Ag-Gag, le leggi bavaglio proposte dagli allevatori statunitensi di animali per ostacolare la documentazione della loro detenzione all’interno degli stabilimenti, ma anche il governatore del Tennessee si è pronunciato contro questa legge.
In questo stato sono state raccolte in poco tempo oltre 36.000 firme, mentre al governatore Bill Haslam sono arrivate ben oltre 5.000 telefonate e 16.000 mail di protesta.
Le prime leggi Ag-Gag sono state introdotte nel 2011 negli USA e prevedono pene pecuniarie e detentive per tutti coloro che vengono scoperti a riprendere, fotografare e registrare attività all’interno degli allevamenti e dei macelli.
Lo scopo di questi provvedimenti è palese: ostacolare nella maniera più restrittiva possibile l’attività di persone, attivisti ma non solo (vedi il caso di Amy Meyer ) che sempre più vogliono portare a conoscenza le crudeltà che ogni giorno, in tutto il mondo, vengono perpetrate sugli animali d’allevamento.
Il governatore lancia così un importante segnale che ci auguriamo vivamente possa fare da apripista a tutti gli altri stati degli Stati Uniti.