La triste sorte dei maiali europei


C’è uno spettro che si aggira per l’Europa, e sono i fantasmi degli animali “da reddito” che vengono uccisi ogni anno in tutti i paesi del nostro continente.

Negli ultimi mesi, la cronaca ci ha restituito storie agghiaccianti, in particolare quelle che riguardano i maiali.

E non riguardano solo il nostro paese – dove purtroppo questo genere di storie non cessano mai – ma tutta l’Europa. 

Le terribili violenze sui maiali inglesi

In Inghilterra Animal Equality ha svelato, grazie a una segnalazione, le violenze a cui erano sottoposti i maiali allevati in uno stabilimento a nord di Londra.

Nei video raccolti grazie all’uso di telecamere nascoste si vedono gli operatori dell’allevamento colpire con violenza gli animali, torturarli con gli attrezzi da lavoro, prenderli a calci e deriderli.

Dopo aver visto quelle immagini, è difficile dimenticarsene. E non solo perché mostrano esseri umani in grado di commettere atti così spietati, ma perché più di tutto risaltano gli occhi dei maiali, mortificati, umiliati, spaventati. Occhi che chiedono aiuto, e che chiedono soprattutto “perché?”.

È dura doversi trovare ancora una volta seduti a guardare video come questi, ulteriore riprova di come gli allevamenti intensivi non si smentiscano mai.

Questo è un punto molto importante, perché l’industria agroalimentare cerca sempre di relegare questa violenza a dei casi isolati.

Ma questo non è vero. E ancora una volta vogliamo ribadirlo.

Basta scorrere le immagini e le prove raccolte nelle nostre inchieste per capire che non è così.

Il caso El Pozo

Uno degli scandali più terribili l’abbiamo denunciato l’anno scorso.

Maiali deformati, costretti a vivere con cisti e ascessi giganti. Abbandonati alle sofferenze più terribili in nome della produzione di “pregiati” prosciutti spagnoli. Tutto questo è emerso dopo il lancio della nostra campagna contro El Pozo, l’azienda spagnola accusata di maltrattamenti e abusi sui maiali allevati per la produzione di carne.

Ad oggi la denuncia penale sta andando avanti. Ma sarà difficile dimenticarsi di quello che i nostri investigatori hanno visto lì dentro.

Il caso Escobar

Quello di El Pozo però non è il primo scandalo che tocca la produzione di carne e prosciutto in Spagna.

Nel 2012, Animal Equality svelò che in un allevamento di maiali nella zona della Murcia le scrofe incinte erano costrette a subire torture e sevizie da parte di operatori che – tra le risate generali – praticavano a turno veri e propri atti di sadismo sugli animali indifesi. Era il cosiddetto “caso El Escobar”.

Questo dimostra che quello inglese di queste settimane non è il primo né l’unico caso in cui si vedono operatori agire con estremo sadismo nei confronti degli animali indifesi. Anche questo purtroppo fa parte della realtà dell’allevamento intensivo.

Sono passati sette anni, e i colpevoli sono stati condannati a un anno di carcere tre anni di interdizione dal lavoro con animali. In quel caso, i colpevoli sono stati riconosciuti e arrestati, ma anche nel nostro paese l’industria dell’allevamento di maiali nasconde un volto a dir poco mostruoso.

L’allevamento degli orrori a Brescia

L’ultimo caso che abbiamo svelato riguarda questo luogo terribile di Brescia: maialini morenti, agonizzanti, cadaveri abbandonati, l’allevamento che cade a pezzi e le scrofe disperate e circondate da sporcizia e cuccioli morti.

Questa è la realtà dell’allevamento anche in Italia, ed è per questo che abbiamo denunciato e vogliamo che questo posto chiuda il prima possibile.

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