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Madri in gabbia e cuccioli mutilati: la terribile vita dei maiali negli allevamenti intensivi europei

Ottobre 11, 2023 Aggiornato: Gennaio 20, 2025

Ancora una volta, gli investigatori di Animal Equality si sono infiltrati negli allevamenti per mostrare quello che l’industria della carne vuole tenere nascosto. Nonostante i cittadini europei siano favorevoli al divieto delle gabbie per le scrofe e alle norme che regolano le mutilazioni, come la mozzatura della coda sui maialini, questi gravi problemi esistono ancora negli allevamenti di tutta Europa, causando gravi sofferenze agli animali.

Guarda il video della nostra inchiesta:

Le immagini e i video documentati in Spagna non lasciano dubbi sul fatto che all’interno degli allevamenti intensivi gli animali siano maltrattati per tutta la loro vita. 

Il nostro team investigativo ha raccolto testimonianze sulla vita dei maiali all’interno di un allevamento durante le fasi di gestazione, nascita e allattamento, fino ai primi giorni di vita dei cuccioli. 

Ecco ciò che abbiamo trovato negli allevamenti spagnoli:

  • Gabbie dove le madri dei maiali portano avanti la gravidanza e il parto: si tratta di un problema per il benessere delle scrofe in quanto limitano la loro mobilità, non permettono la termoregolazione e causano problemi di salute e stress;
  • Procedure dolorose: abbiamo filmato dei cuccioli di maiali con la coda mozzata e resti di code lasciate sul pavimento dell’allevamento. Abbiamo trovato anche dei testicoli recisi e abbandonati, poiché i suini vengono castrati senza anestesia;
  • Problemi di salute: escrescenze sull’addome delle femmine di maiale, abrasioni cutanee, graffi di varia gravità, utero e ano prolassati, mammelle e genitali gonfi, in alcuni casi con pus e sangue, casi di zoppia, nonché suinetti bloccati tra le sbarre delle gabbie di gestazione;
  • Mortalità: sono stati trovati maialini morti nelle gabbie da parto tra feci, placenta e altri cuccioli vivi. È stata inoltre filmata una carcassa gonfia nel serbatoio dell’acqua vicino alle gabbie, un’altra è stata trovata distesa davanti a una gabbia, e altri cadaveri sono stati ripresi all’interno di carriole piene di feti morti.

Quanto abbiamo documentato non è un’eccezione: le condizioni degli animali all’interno dell’industria della carne sono simili in tutto il mondo, Italia compresa.

La sofferenza delle madri in gabbia

Le femmine di maiale trascorrono quasi tutta la loro vita in gabbia: a differenza di come vivrebbero in natura, negli allevamenti questi animali non possono costruire nidi, isolarsi e stare tranquille prima del parto. Negli allevamenti soffrono a causa dello stress cronico, della frustrazione e di problemi di salute come zoppia, danni muscolari, ridotta capacità cardiovascolare e ossa deboli.

Le scrofe in gabbia, inoltre, non sono in grado di regolare la loro temperatura corporea, di girarsi nel fango per proteggere la loro pelle, di sdraiarsi comodamente e, dopo un parto reso ancora più difficile dal loro difficile stato di salute, di interagire correttamente con i loro cuccioli.

La sofferenza dei cuccioli di maiale

Negli allevamenti, i maiali subiscono pratiche di routine estremamente dolorose, di solito eseguite nei primi giorni di vita, come la castrazione chirurgica dei maialini maschi, la mozzatura della coda e il taglio dei denti per prevenire situazioni di aggressività tra gli animali dovute allo stress, il tutto molto spesso senza anestesia.

Senza poter esprimere i loro comportamenti più naturali, come esplorare e giocare o stare a contatto con la natura, i maiali trascorrono la loro intera esistenza all’interno degli allevamenti in una condizione di frustrazione tale che i maiali arrivano a mordersi code e orecchie a vicenda.

Basta animali in gabbia

Anche in Italia le scrofe vivono in gabbia e così i loro cuccioli, che vengono mutilati e sfruttati per la produzione di carne. Lo abbiamo raccontato, per esempio, attraverso le nostre inchieste in allevamenti della Lombardia che riforniscono anche i consorzi D.O.P., simbolo della cosiddetta “Eccellenza del Made in Italy”. 

Guarda la nostra inchiesta in un allevamento del bresciano:

Di fronte a queste crudeltà, ognuno di noi può fare la propria parte per ridurre la sofferenza delle madri di maiale e dei loro cuccioli. Scegliere alternative a base vegetale per ridurre o sostituire la carne, significa smettere di mangiare animali che hanno sofferto per tutto il corso della loro vita. Ma anche smettere di finanziare l’industria che li condanna a una vita di sfruttamento e dolore.

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I maiali sono animali incredibili: socievoli e intelligenti.. anche più del tuo cane!

Nell’industria alimentare però vengono sfruttati e condannati a vivere una vita di sofferenze prima di arrivare al macello.

Tu puoi scegliere di stare dalla loro parte: scegli un’alimentazione 100% vegetale e tieni la loro sofferenza fuori dal tuo piatto.


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