Aggrediti gli attivisti di Animal Equality davanti all’Hotel Marriott di Milano
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Milano, 06/11/2025 – Questa mattina, durante lo svolgimento di una protesta pacifica davanti all’Excelsior Hotel Gallia di Milano, gli attivisti di Animal Equality, nell’intento di chiedere il rispetto dell’impegno cage-free da parte della catena di hotel Marriott International, proprietaria dell’hotel in questione, sono stati aggrediti.
Durante la manifestazione, una cliente dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano si è affacciata da un balcone al quarto piano lanciando ripetutamente oggetti pericolosi verso gli attivisti: sali da bagno, flaconi di bagnoschiuma, saponette, pannolini sporchi e infine secchiate d’acqua.
Successivamente l’ospite dell’albergo è scesa in strada e ha tentato di aggredire il gruppo, venendo fermata dai bodyguard dell’hotel e dalle forze dell’ordine. Rientrata in camera, la signora ha ripreso a lanciare oggetti, tra cui una bottiglia di vetro piena d’acqua che si è frantumata a pochi centimetri dagli attivisti. In seguito, è stata identificata dalle forze dell’ordine.
“L’aggressione nei confronti dei nostri attivisti è grave, ma purtroppo non è la prima: chi si batte per i diritti degli animali subisce costantemente censura e minacce. Noi però non ci fermiamo: Marriott International è chiamato a rispettare il proprio impegno e a fare la propria parte per milioni di galline allevate in gabbia, di cui ha il potere di ridurre la sofferenza pubblicando una policy chiara per smettere di rifornirsi di uova provenienti da questo tipo di allevamento. Ci aspettiamo che questo gesto venga condannato anche dall’azienda.” dichiara Ombretta Alessandrini, responsabile della Campagne di Animal Equality Italia.
Nel 2016 Marriott International ha annunciato un impegno importante: eliminare entro il 2025 l’uso di uova provenienti da galline allevate in gabbia in tutta la sua filiera globale.
Una scelta che potrebbe segnare una svolta per milioni di galline, ma a pochi mesi dalla scadenza, l’azienda continua a rimanere vaga, senza pubblicare alcun piano concreto o dati trasparenti.Le galline allevate in gabbia vivono confinate in spazi talmente stretti da non poter nemmeno aprire le ali. Alcune muoiono schiacciate dalle compagne. Altre, consumate dallo stress, arrivano ad autolesionarsi. Di recente, uno studio pubblicato dall’Università di Padova (Dipartimento DAFNAE) e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, pubblicato sulla rivista internazionale Poultry Science, ha analizzato 30.000 galline provenienti da 50 allevamenti italiani (in gabbia, a terra e multilivello) scoprendo che quasi tutti gli animali presentano lesioni gravi, in particolare fratture e deviazioni dello sterno, ustioni e dermatiti alle zampe, vesciche e piaghe.


