4 motivi per cui gli allevamenti intensivi sono il peggior nemico del pianeta Terra
Il nostro pianeta non sta bene e la ragione principale di questo pessimo stato di salute è, ormai è chiaro a tutti, la cattiva condotta dell’uomo.
Il paradigma per cui le risorse sono infinite e gli effetti delle nostre azioni su questa terra saranno visibili solo fra centinaia di anni ormai non regge più: sappiamo che stiamo costantemente distruggendo il nostro habitat e ne abbiamo la riprova ogni giorno.
Se abbiamo a cuore il futuro del mondo in cui viviamo, è giunto il momento di fare delle scelte coraggiose ed invertire la rotta.
C’è però una notizia positiva: la scelta più potente che tu possa fare per invertire questa rotta è a portata di “pasto”!
Sì, hai letto bene, come scoprirai fra poco con 4 semplici dati, la tua dieta è l’arma più potente che hai in mano per salvare o uccidere la Terra.
Fai la scelta giusta.
L’intero settore dei trasporti produce solo il 13% dei gas ad effetto serra attuali. Agli allevamenti intensivi è imputabile una percentuale pari al 18%. In più, oltre alla CO2 ed al metano, gli allevamenti intensivi sono responsabili del 65% di tutte le emissioni di ossido di azoto prodotte dall’uomo – un gas serra con 296 volte il potenziale di riscaldamento globale dell’anidride carbonica e che rimane nell’atmosfera per oltre 150 anni.
L’acqua è sinonimo di vita ed è proprio per questo che è un bene così prezioso. Ad oggi l’accesso all’acqua potabile diventa però sempre più difficile vista l’inarrestabile crescita della popolazione mondiale. L’allevamento intensivo è responsabile di una percentuale tra l’80 ed il 90% del consumo d’acqua mondiale.
Un altro patrimonio ecologico del nostro pianeta sono le foreste. Fra queste, le foreste pluviali sono considerate il vero e proprio polmone della Terra. Ogni secondo, tagliamo circa 1-2 acri di foresta pluviale e la causa principale di questa distruzione sono gli allevamenti intensivi: gli alberi vengono tagliati per fare spazio alle colture dei mangimi destinati agli animali.
È stato calcolato che ogni secondo perdiamo circa 137 specie di piante ed animali a causa della distruzione della foresta pluviale. Questa cosa rappresenta un problema perché è proprio la biodiversità e la conservazione degli habitat che garantisce la stabilizzazione del clima, l’assesto idrogeologico, il mantenimento delle barriere alla diffusione di agenti patogeni e parassiti, la formazione del suolo, la fotosintesi, il reciclo dei nutrienti ed il mantenimento della qualità dell’acqua.
Per combattere tutto questo non sono necessarie grandi sconvolgimenti sociali: ti basterà adottare una dieta ed uno stile di vita più compassionevole.
Unisciti a quei milioni di persone che in tutto il mondo hanno deciso di schierarsi dalla parte del nostro ecosistema e di coltivare la compassione e l'empatia: con LoveVeg ti daremo tutti i consigli che ti servono ;)
Fonti: i dati riassunti in questo articolo sono frutto di studi differenti, ma ogni numero citato può essere ritrovato in uno dei link riassunti qui.