7 cose da sapere sulla carne di pollo
Abbiamo deciso di riassumere alcuni dati spesso non conosciuti sulla carne di pollo in 7 semplici punti.
Eccoveli:
1. Nel 1925, un pollo arrivava al peso di circa 1.2kg in 16 settimane. Oggi, mediamente, un pollo raggiunge i 2kg di peso in sole 6 settimane di vita.
2. Poiché crescono così rapidamente, la struttura ossea e muscolare di molti di questi polli non è in grado di reggere il proprio peso. Molti di questi volatili cadono a terra e, incapaci di rialzarsi, muoiono di fame e di sete a pochi centimetri dalle mangiatoie e dagli abbeveratoi.
3. Secondo l’Università dell’Arkansas, se un essere umano crescesse allo stesso ritmo, avremmo bambini di 300kg a soli due mesi dalla loro nascita.
4. La densità media all’interno di un allevamento di polli è di 10-15 individui per metro quadro. Questo vuol dire che lo spazio utile per ogni pollo è inferiore a quello di un iPad o di una scatola di scarpe.
5. L’industria avicola utilizza quasi esclusivamente polli broiler, una qualità selezionata in laboratorio al fine di ottenere polli che raggiungano il peso di mercato nel minor tempo possibile.
6. I polli vengono uccisi quando hanno circa 5/7 settimane. Il ciclo di vita naturale di questi animali è invece di circa sette anni.
7. Se volessimo esprimere in numero di singoli individui la quantità di carne di pollo sprecata nel mondo (ossia la carne macellata ma rimasta invenduta), potremmo dire che l’industria spreca ogni anno circa 11600 milioni di polli.
Di recente, Atroconsumo, la principale associazione di consumatori italiana, ha rilevato la presenza di batteri inclini a sviluppare resistenza agli antibiotici nel 63% dei campioni di carne di pollo acquistata in italia. Negli altri paesi europei le percentuali sono più basse di circa 10 punti. Altroconsumo sostiene che tra una decina d’anni potremmo «arrivare a un punto in cui saremo a corto di antibiotici efficaci e di ritrovarci nella stessa condizione in cui eravamo prima che gli antibiotici fossero scoperti: privi cioè di una fondamentale protezione dalle malattie infettive».