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TUTTO CIÒ CHE NON SAI SUI PESCI SFRUTTATI NELL’INDUSTRIA ALIMENTARE


Tra gli animali più sfruttati nell’industria alimentare ci sono i pesci. Vittime dell’allevamento intensivo e di tecniche di pesca crudeli, questi animali spesso sono considerati privi di emozioni, ma sono in realtà individui estremamente sensibili.

Il numero di pesci sfruttati nell’industria alimentare è talmente elevato da essere calcolato in tonnellate, anziché per numero di individui. Secondo i dati Eurostat, con oltre 319 miliardi di tonnellate all’anno, le famiglie italiane sono quelle che consumano più pesce in tutta l’Unione europea.

Che siano allevati dall’industria dell’acquacoltura o catturati allo stato selvatico, i pesci non hanno protezioni legali che regolino il loro trattamento o il modo spesso brutale in cui vengono macellati. Eppure questi animali hanno una spiccata emotività, sono in grado di utilizzare utensili per raggiungere uno scopo e provano sentimenti come ansia e dolore. 

LE INCHIESTE DI ANIMAL EQUALITY

Nel 2018 Animal Equality ha condotto un’investigazione nel Mar Mediterraneo che mostra tutta la violenza subita da questi animali indifesi a causa della pesca intensiva con le reti a strascico. Oltre a causare enormi danni all’ecosistema marino, questa pratica condanna i pesci a un’agonia per mancanza di ossigeno che può durare fino a 15 minuti, provocando una morte dolorosa e straziante.

Ecco cosa accade ai pesci nel mare italiano:

Ma la triste sorte di questi animali è purtroppo comune in ogni parte del mondo. L’India contribuisce al 6,3% della produzione ittica a livello globale e si colloca come secondo produttore mondiale dopo la Cina. È qui che i nostri investigatori hanno raccolto immagini scioccanti introducendosi negli allevamenti intensivi e nei mercati di pesce per mostrare le violenze estreme che questi animali subiscono ogni giorno in modo del tutto legale. 

Guarda cosa accade negli allevamenti e nei mercati di pesce in India:

Un’altra inchiesta realizzata da CIWF e diffusa da diverse organizzazioni, tra cui Animal Equality, mostra il vero volto dell’industria di uno dei pesci più abusati eppure tra i più consumati a livello mondiale: il salmone scozzese. La realtà dietro a quella che è considerata un’ “eccellenza scozzese”è fatta tuttavia di maltrattamenti, malattie e gravi danni per ambiente e biodiversità.

Un’investigazione di Animal Equality rilasciata nel 2021 mostra inoltre la tragica realtà all’interno di uno dei più grandi macelli di salmone in Scozia, dove i pesci vengono trattati come fossero oggetti, mutilati, picchiati e lasciati ad agonizzare.

Scopri cosa si cela dietro l’industria del salmone scozzese:

I PESCI POSSONO PROVARE STRESS E PAURA

L’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha riconosciuto nel 2009 i pesci come esseri senzienti, al pari di qualsiasi altro animale usato a scopo alimentare e dunque vittima di sofferenza e sfruttamento. Anche i pesci, come i bovini, i polli e i maiali (per citarne alcuni) sono inoltre tutelati dalla Costituzione italiana, che negli articoli 9 e 14 si impegna a garantire il rispetto di tutti gli animali.

Come tanti altri animali, anche i pesci possono infatti provare paura, stress e ansia, condizioni che sperimentano costantemente all’interno degli allevamenti intensivi, dove il sovraffollamento impedisce loro di compiere movimenti essenziali per la loro natura, favorendo così il proliferare di malattie che gli allevatori cercano di contenere somministrando agli animali dosi massicce di antibiotici.

Quando sono spaventati, oltre a respirare più velocemente e a subire un aumento della temperatura corporea, i pesci rilasciano feromoni di allarme, possono fuggire, nascondersi, oppure rimanere impietriti. Messi in allerta, possono smettere di frequentare la zona in cui hanno provato spavento e addirittura scegliere di non alimentarsi più per un certo periodo di tempo. Questi comportamenti sono tuttavia impediti all’interno degli allevamenti, dove i pesci, profondamente stressati, finiscono per assumere comportamenti aggressivi tra di loro.

L’EMOTIVI DEI PESCI È SOTTOVALUTATA

A differenza di quanto spesso si crede, la ricerca scientifica rivela qualcosa di davvero curioso sull’emotività di questi animali: anche i pesci ne hanno una e la manifestano attraverso espressioni emozionali. Cosa forse ancora più sorprendente è inoltre la capacità di questi animali di apprendere lo stato emozionale di un proprio simile a partire dall’osservazione delle sue espressioni comportamentali. 

Proprio come gli esseri umani, anche i pesci hanno quindi la capacità di essere influenzati dalle emozioni espresse dai propri simili e di comportarsi a propria volta in modo attinente rispetto a quanto hanno osservato. 

Questi risultati sono importanti perché mostrano che questi animali sono emozionalmente più intelligenti e sensibili del previsto e possono subire stress semplicemente osservando altri pesci stressati o sofferenti. 

Denunciare ciò che accade davvero nell’industria ittica a questi animali così sensibili, ma per nulla tutelati ed esposti a crudeli pratiche di allevamento e macellazione, è una delle missioni di Animal Equality. Ma tutti possono fare la propria parte per fermare la loro sofferenza silenziosa attraverso scelte consapevoli, a partire da quelle alimentari. 

Scegliere un’alimentazione 100% vegetale significa scegliere di non finanziare l’industria che sfrutta e uccide i pesci e i nostri mari, scopri come passare ad un’alimentazione vegetale nel nostro sito.


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