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LA SOFFERENZA DELLE GALLINE NEGLI ALLEVAMENTI: 5 COSE SULLE UOVA CHE FORSE NON SAI


1) UNA VITA IN GABBIA

Abbiamo portato per la prima volta un giornalista del Tg2, Piergiorgio Giacovazzo, dentro un allevamento intensivo di galline ovaiole allevate in gabbia.

Ha potuto constatare con i propri occhi quali sono le condizioni in cui sono costrette a vivere le galline ovaiole in Italia. E lo hanno fatto anche gli oltre 2 milioni di italiani che hanno visto il servizio in prima serata.

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Gallina in un allevamento del Nord Italia

Condannate a una vita di prigionia, le galline vivono stipate l’una sull’altra in gabbie che contengono fino a 13 animali e dove ognuna ha per sé meno spazio di un foglio A4.

I nostri investigatori hanno trovato corpi devastati, cadaveri abbandonati, infestazioni, sporcizia e igiene pari a zero, ma sono solo alcuni dei dettagli emersi dalla nostra inchiesta.

Guarda il video della nostra inchiesta e verifica in prima persona cosa significa vivere come una gallina ovaiola allevata in gabbia:

2) IL VERO PREZZO DELLE UOVA, LA SOFFERENZA DELLE GALLINE NEGLI ALLEVAMENTI 

La produzione di uova è così crudele che il prezzo di un solo uovo non si può quantificare.

Alle galline costa caro, ecco perché:

  • Subiscono mutilazioni: il debeccaggio consiste nel taglio della parte iniziale del becco delle galline. Viene praticato entro i primi 10 giorni di vita per ridurre le ferite che gli uccelli, stressati da una vita di costrizione, possono procurarsi tra di loro. È una pratica estremamente dolorosa e invalidante per le galline, considerato che il becco è per loro un organo fondamentale.
  • Spesso viene praticata la muta forzata: anche se è vietato dalla legge, il processo della muta forzata viene comunque realizzato in alcuni allevamenti. Le galline sono private di acqua e cibo per alcuni giorni e vengono esposte a frequenti cambiamenti di luce che provocano in loro uno stato confusionale. La muta forzata aumenta la produttività, ma debilita i loro corpi tanto che alcune di loro muoiono a causa dello stress.
Galline ovaiole in gabbia
Galline ovaiole in gabbia in un allevamento del Nord Italia
  • I loro corpi vengono deformati dalla vita in gabbia: le galline in gabbia soffrono terribilmente per la crescita fuori misura delle unghie delle zampe. Questo accade perché spesso alle galline non sono concesse le minime cure e la pavimentazione delle gabbie è inadeguata. Le unghie si storcono dolorosamente e rendono impossibili movimenti naturali all’interno di uno spazio già ristretto e angusto.
  • Vivono in gabbie sovrappopolate e spesso in condizioni igieniche rivoltanti. Spesso gli allevamenti sono colpiti da infestazioni di blatte, o ancora più frequentemente, di acari rossi: insetti che tormentano gli animali giorno e notte per nutrirsi del loro sangue. Inoltre, queste infestazioni possono portare anche a gravi contaminazioni delle uova.
  • Durante le nostre inchieste abbiamo anche documentato la presenza di galline decedute abbandonate nelle gabbie: le galline vive – e talvolta le uova – finiscono così per stare a stretto contatto con i cadaveri in decomposizione.

Se questo elenco non ti basta e vuoi vedere con i tuoi occhi le pratiche standard dell’industria, guarda il video dell’inchiesta che abbiamo condotto nel 2017 per svelare la scioccante verità dietro la produzione di uova nel nostro Paese:

3) I PULCINI MASCHI FANNO UNA BRUTTA FINE

Una volta mandate al macello, le galline ovaiole devono essere sostituite con altre galline affinché l’eterno ciclo di produzione di uova continui a riempire le tasche dell’industria. 

Le galline nascono in incubatoio e da qui vengono poi spedite in allevamento, dove comincia il ciclo di orrori. 

Ma se per produrre uova servono solo galline femmine, cosa succede ai pulcini maschi che naturalmente nascono all’interno degli incubatoi?

Triturazione pulcini

Pulcini su nastro

Pulcini maschi prima di essere triturati
Pulcini maschi poco prima di essere triturati vivi

Fanno una brutta fine.

Non potendo utilizzare i pulcini maschi nemmeno per la produzione di carne, vengono uccisi immediatamente dopo la nascita, triturati vivi oppure soffocati in grandi sacchi di plastica. Considerati come veri e propri scarti.

Grazie al nostro lavoro, però, abbiamo messo una data di scadenza definitiva che fermerà la strage di questi pulcini.

La Camera dei Deputati, infatti, ha approvato in via definitiva un emendamento che vieterà l’uccisione dei pulcini maschi in Italia entro il 2026 e che vietierà la morte di più di 25 milioni di pulcini all’anno. 

E questo è frutto diretto di tutto il nostro impegno, un traguardo raggiunto grazie alla nostra campagna “Stop Strage dei Pulcini maschi” lanciata nel 2020.

4) LE BUGIE SULLE CONFEZIONI 

Sulle confezioni di uova avrai visto scritto, spesso, ‘uova allevate a terra’, vero?

E questo ti ha subito portato alla mente l’idea di galline all’aperto, libere di scorrazzare sull’erba.

Ma la realtà è ben diversa.

‘Allevate a terra’ significa semplicemente che le galline non sono tenute in gabbia, ma sono comunque rinchiuse all’interno di grandi capannoni industriali sovraffollati senza accesso a spazi esterni, in cui gli animali non hanno mai la possibilità di razzolare all’aperto o godere della luce naturale.

Come se non bastasse, devi sapere che molti produttori di uova in Italia stanno adottando i cosiddetti sistemi di allevamento combinati per le galline ovaiole.

Questi sistemi permettono di commercializzare le uova con il codice 2 – ovvero ‘allevamento a terra’ – ma la verità è che i sistemi combinati non sono altro che strutture multipiano dotate di diverse limitazioni fisiche per le galline, che le rende del tutto paragonabili a un sistema di allevamento in gabbia.

Gallina in gabbia
Gallina in gabbia in un allevamento del Nord Italia
  • Le galline non toccano mai terra e vivono – comunque – all’interno di capannoni inospitali, senza mai vedere la luce del sole per tutta la vita.
  • I sistemi multipiano si possono chiudere con dei cancelletti: di fatto si possono trasformare facilmente in gabbie.
  • Inoltre manca lo spazio, come in gabbia: le strutture sono limitate da partizioni interne che non permettono alle galline di muoversi liberamente.
  • Si prestano a tenere gli animali con densità estremamente elevate, con gravi conseguenze sul loro benessere e sulla salute.

Come puoi vedere, assenza di gabbie non significa assenza di crudeltà.

Investigatori Animal Equality
Investigatori riprendono la sofferenza delle galline negli allevamenti

5) NON NE HAI BISOGNO E SOSTITUIRLE È SEMPLICE

È ormai dimostrato da numerosi studi che per una salute ottimale è consigliabile o addirittura necessario ridurre al minimo o eliminare completamente le proteine animali, preferendo invece quelle di origine vegetale.

Eliminare le uova dalle proprie abitudini non solo aiuta le galline, ma è molto utile per la salute e per limitare l’impatto ambientale dell’allevamento intensivo. 

Anche grazie alle nostre immagini, sempre più consumatori stanno prendendo consapevolezza delle bugie dell’industria e facendo scelte più compassionevoli.

Tutti noi possiamo fare la differenza per gli animali lasciandoli fuori dal nostro piatto. Si tratta di un gesto apparentemente piccolo ma di grande portata, perché ogni volta che scegliamo un pasto a base vegetale, evitiamo che un animale venga confinato in un allevamento e macellato per noi.

VUOI LIBERARE LE GALLINE DALLA SOFFERENZA NEGLI ALLEVAMENTI?


Insieme abbiamo raggiunto traguardi importanti per le galline: con il nostro lavoro di sensibilizzazione aziendale Animal Equality ha convinto moltissime aziende – YUM! Brands (che include KFC), Gruppo Gros e molte altre aziende italiane e internazionali – a impegnarsi a eliminare completamente l’utilizzo di uova provenienti da allevamenti in gabbia.

Grazie alla campagna “Stop Strage dei pulcini maschi” i pulcini maschi, in Italia, non verranno più uccisi entro il 2026.

Con la campagna promossa dalla coalizione End the Cage Age, di cui facciamo parte, abbiamo raccolto 1,4 milioni di firme di cittadini che chiedono la fine dell’era delle gabbie, davanti alle quali l’Unione europea si è impegnata a eliminare le gabbie entro il 2027.

Non è poco, ma nonostante ciò la sofferenza delle galline negli allevamenti è tragica. 

Sono ancora 16 milioni, infatti, le galline che in Italia vivono dentro minuscole gabbie di metallo.

Gallina infestata da acari
Gallina in gabbia ricoperta di acari rossi

Siamo stati i primi in Italia a mostrare attraverso indagini la sofferenza delle galline negli allevamenti nel 2017 e continuiamo a farlo in tutto il mondo, con nuove inchieste e nuove denunce a chi si macchia di crimini contro gli animali.

Il lavoro di indagine è essenziale perché le immagini che il team investigativo raccoglie sono ciò che rende possibile il nostro lavoro con le aziende, con l’opinione pubblica e con le istituzioni.

La strada per vedere la liberazione dalle gabbie e dalla sofferenza è ancora lunga.

Noi non stiamo fermi a guardare mentre le galline vengono sfruttate in questo modo crudele, tu, invece, vuoi fare qualcosa per loro?

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