Spagna: perché l’obbligo delle telecamere nei macelli non basta
Più di 700 macelli dovranno installare telecamere di videosorveglianza, ma la legge spagnola prevede che siano gli stessi operatori a controllare le loro azioni, una decisione che indebolisce molto la misura varata dal governo.
Il 23 agosto il governo spagnolo ha approvato il Regio Decreto 695/2022, che stabilisce misure per il controllo del benessere degli animali nei macelli attraverso l’installazione di sistemi di video sorveglianza, definendo i requisiti e il funzionamento di questo sistema in tutti gli stabilimenti di macellazione del Paese.
Cosa prevede la nuova legge spagnola sulle telecamere nei macelli
Il Regio Decreto spagnolo richiede l’installazione di telecamere in tutti i macelli spagnoli per monitorare il trattamento degli animali e prevenire il mancato rispetto delle norme.
Le telecamere di video sorveglianza dovranno coprire tutte le aree in cui sono presenti animali vivi, comprese le aree di scarico, i corridoi e le aree in cui vengono effettuati lo stordimento e il dissanguamento degli animali. Anche l’area di scottatura per pollame e suini deve essere dotata di telecamere per garantire che, quando gli animali vengono immersi nell’acqua per rimuovere le piume o i peli, non mostrino segni di vita.
Guarda la nostra ultima inchiesta in un macello italiano:
La misura riguarda tutti i macelli, indipendentemente dalle loro dimensioni, e include anche i macelli mobili. I grandi macelli avranno un anno di tempo per adeguare le loro strutture, i piccoli macelli due anni.
Animal Equality ha accolto con favore l’approvazione di questo decreto che, come spiegato nelle disposizioni generali, risponde ad una crescente preoccupazione dell’opinione pubblica sul trattamento degli animali e all’interesse ad avere maggiori informazioni sull’industria della carne e sul settore dell’allevamento. Nonostante questo passo avanti, Animal Equality ritiene che il decreto sia insufficiente, in quanto consente agli stessi operatori dei macelli di esaminare le immagini e determinare da soli se violano il regolamento.
La campagna di Animal Equality in Spagna contro le violenze nei macelli
Nell’ambito della sua campagna contro la crudeltà nei macelli, Animal Equality ha chiesto che, accanto all’installazione di telecamere di video sorveglianza, il monitoraggio e la supervisione all’interno dei macelli siano indipendenti. In particolare, la campagna promossa in Spagna chiede al governo:
- L’eliminazione delle deroghe che consentono la macellazione di animali senza stordimento;
- L’abolizione della macellazione domestica;
- L’eliminazione del bagno elettrificato come mezzo di stordimento del pollame;
- L’abolizione dello stordimento dei suini con il biossido di carbonio a causa delle sofferenze che provoca loro;
- La fine dell’esportazione di animali vivi verso Paesi privi di garanzie sul benessere animale anche nella fase di macellazione;
- Lo sviluppo di standard per i sistemi obbligatori di stordimento dei pesci.
Queste richieste si basano sulle indagini condotte da Animal Equality a partire dal 2007 (quando il nostro team investigativo ha documentato per primo il trattamento degli animali nei macelli spagnoli) e sulle analisi e i suggerimenti forniti da diversi veterinari e ispettori che lavorano nei macelli. In Spagna, Animal Equality ha infatti indagato e denunciato un totale di 24 macelli dove vengono uccisi cavalli, maiali, conigli, agnelli, anatre, tacchini, polli e mucche.
Chi supervisionerà i filmati raccolti nei macelli spagnoli?
Il Regio Decreto spagnolo stabilisce che il gestore del macello (che beneficia finanziariamente del fatto che non vengano rilevate irregolarità nella sua azienda e che questa continui a operare senza interruzioni o sanzioni, evitando danni di immagine) scelga il personale incaricato di visionare le immagini e rediga un registro delle immagini e delle violazioni individuate.
“Questo decreto crea un chiaro conflitto di interesse perché il personale del macello stesso è sia il giudice che il giudicato.
“I macellatori, abituati a trattare gli animali come oggetti, sono talmente desensibilizzati rispetto alla loro sofferenza che alcune delle scene più violente che abbiamo documentato hanno avuto luogo quando il macellatore era pienamente consapevole di essere ripreso dalla nostra telecamera. Se queste situazioni di maltrattamento si verificano anche quando i macellatori sanno di essere registrati, come possiamo aspettarci che cambino il loro comportamento in presenza di telecamere ancora meno visibili? L’implementazione delle telecamere a circuito chiuso nei mattatoi in Inghilterra suggerisce che i macellatori si abituano e dimenticano o ignorano le telecamere e che il loro effetto deterrente è molto limitato, soprattutto quando le immagini sono monitorate da personale retribuito del mattatoio.
Il maltrattamento degli animali nei macelli non è un’eccezione, come l’industria della carne vorrebbe farci credere. Fa parte della vita quotidiana. Abbiamo osservato in prima persona che i veterinari preferiscono voltarsi dall’altra parte, non sono in grado di supervisionare efficacemente il modo in cui sono trattate decine di migliaia di animali che muoiono ogni giorno in alcuni macelli, e, in molti casi, non intervengono quando un animale sta soffrendo inutilmente durante la macellazione.
In un’occasione, ad esempio, una veterinaria ci ha fatto notare che il vitello appeso a testa in giù alla catena di macellazione era pienamente cosciente prima di essere pugnalato e sentiva la pelle rimossa dalla testa con un coltello mentre cercava ancora di respirare”.
Afferma Jose Valle, Co-fondatore di Animal Equality.
“Le telecamere di video sorveglianza registreranno i maltrattamenti e le illegalità che si verificano nei macelli, costringendo gli ispettori e i veterinari a intervenire. Solo se le autorità e le amministrazioni competenti controlleranno e verificheranno a loro volta il lavoro di questi operatori, questa misura sarà positiva, altrimenti servirà solo a ripulire l’immagine dell’industria della carne agli occhi dei consumatori”.
Dice Alfonso Senovilla, Veterinario.
Perché l’industria della carne spagnola sostiene l’installazione di telecamere di videosorveglianza nei macelli?
“L’industria della carne spagnola si trova in una situazione di crisi d’immagine permanente e sta cercando di migliorare la propria reputazione. Soprattutto da quando è stata rivelata la sua strategia finalizzata a manipolare l’opinione pubblica attraverso la corruzione di medici incaricati di mettere in dubbio il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul legame tra consumo di carne e cancro del colon-retto. Per l’industria della carne spagnola, questa è un’opportunità per migliorare la propria immagine e riguadagnare la fiducia dei consumatori e per questo l’obiettivo è apparire più trasparente e conforme alle linee guida sul benessere degli animali nazionali e internazionali, motivo per cui l’Associazione Nazionale delle Industrie della Carne in Spagna e le aziende produttrici di carne come El Pozo e Grupo Amaro hanno appoggiato questo decreto.
È fondamentale che la supervisione di quanto documentato dalle telecamere nei macelli sia garantita (salvaguardando la privacy degli operatori) da organizzazioni per la protezione degli animali e che sia consentito l’accesso alle immagini raccolte in questi luoghi anche ai giornalisti, in modo che i cittadini abbiano accesso a informazioni di grande rilevanza e interesse”.
Afferma Javier Moreno, Co-fondatore di Animal Equality.
Sebbene il decreto preveda che i registri prodotti dagli stessi macellatori siano conservati per un anno, l’obbligo è tuttavia quello di conservare le immagini solo per un mese. Dopo questo periodo, le immagini possono essere cancellate, impedendo che vengano riviste in un secondo momento.
L’Ufficio alimentare e veterinario della Commissione europea ha ispezionato sette macelli spagnoli nel 2014 e ha concluso che “i controlli delle autorità competenti nei macelli di polli visitati sono insufficienti a garantire che l’azienda operi in conformità con i requisiti del regolamento (CE) n. 1099/2009 secondo standard di benessere animale accettabile durante lo stordimento e la macellazione degli animali”.
In seguito all’approvazione della legge sulle telecamere nei macelli in Spagna, Animal Equality continuerà a richiedere che il Servizio di Controllo Ufficiale sul sistema di video sorveglianza spagnolo sia esercitato in modo pubblico e indipendente e che vi sia libero accesso alle immagini e alle registrazioni raccolte.
La situazione nei macelli in Italia
Nei macelli italiani la situazione non è diversa da quella spagnola. Come documentato dalle inchieste svolte dal team investigativo di Animal Equality, gli animali subiscono violenze di ogni genere, che peggiorano quando gli operatori degli stabilimenti non rispettano le norme esistenti, ignorando completamente gli standard (già minimi) che dovrebbero proteggere gli animali da estremi atti di crudeltà.
Anche in Italia i controlli sulla conformità del trattamento degli animali durante il processo di macellazione sono scarsi e, quando avvengono, manca una valutazione davvero indipendente da parte dei veterinari: il personale veterinario è infatti assunto dall’azienda, che quindi ha interesse a far valutare il proprio operato in maniera positiva, al di là delle reali condizioni in cui gli animali vengono macellati, o in casi ancora peggiori i veterinari ASL indipendenti sono stati mobbizzati e minacciati dai macellatori per aver fatto il proprio lavoro.
Nel 2017, in concomitanza con una terribile inchiesta condotta in un macello di ovini nel Lazio, abbiamo lanciato la prima campagna rivolta al Ministero della Salute e a quello dell’Agricoltura per chiedere di mettere fine alle crudeltà sistematiche nei macelli.
Guarda la nostra inchiesta nel macello di ovini del Lazio
In particolare, le nostre richieste includono l’introduzione di norme specifiche per punire i maltrattamenti nella fase di stordimento e macellazione, l’abolizione di qualunque deroga allo stordimento in via definitiva e l’incremento dei controlli atti a identificare e denunciare alle autorità competenti qualunque forma di maltrattamento sugli animali nonché il rispetto di tutti gli standard minimi previsti dal Regolamento europeo CE n. 1099/2009.
Anche tu puoi aiutare a ridurre la sofferenza degli animali più dimenticati destinati alla macellazione supportando la petizione con cui Animal Equality Italia chiede al Ministero dell’Agricoltura e a quello della Salute di fermare una volta per tutte le torture nei macelli.