Raddoppia il tuo impatto! Ogni donazione vale x2

VEGANSHOES.IT: anche la moda può prendersi cura degli animali


Il principale e-commerce italiano di scarpe cruelty-free nasce con il desiderio di rivoluzionare il mondo della moda mettendo al primo posto animali e ambiente. I fondatori Giovanni e Veronica ci raccontano la storia di questo brand.

Non c’è cuoio senza carne: è da questa consapevolezza che il progetto VEGANSHOES.IT ha preso vita nel 2017, quando abbiamo immaginato di dare vita a una rete di distribuzione di scarpe dove la sofferenza degli animali non fosse contemplata.

Lui lavorava a tempo pieno nel negozio di famiglia, che da tre generazioni si occupa di commercializzare calzature, lei si occupava di preparare le spedizioni dell’e-commerce. Indaffarati tra lo smistamento degli ordini, ecco arrivare l’idea, che ha poi preso vita durante una vacanza in campeggio poco dopo: portare i nostri valori etici anche nel lavoro che facevamo tutti i giorni. Ci rendevamo conto, infatti, che la maggior parte delle scarpe che spedivamo erano fatte con la pelle di altri esseri viventi. 

Siamo vegani da anni e sappiamo che l’industria della moda e quella della carne sono legate da una stretta collaborazione che, oltre a sfruttare gli animali, causa anche lo sfruttamento dell’ambiente e dei lavoratori. Per questo, con la creazione del nostro brand e l’apertura di un nostro negozio fisico, non abbiamo mai smesso di prediligere le piccole produzioni artigianali, il Made in Italy e soprattutto l’utilizzo di materiali alternativi alla pelle. 

L’utilizzo di materiali innovativi derivati da mela, ananas, mais e tessuti riciclati permette di ottenere calzature di ottima qualità, durature, e dall’aspetto simile a quelle del commercio tradizionale. Utilizzare questo tipo di materiali, non solo evita di foraggiare l’industria della carne e dei suoi derivati, ma consente anche di ridurre drasticamente l’impatto ambientale dei prodotti.

Il pellame comunemente utilizzato nell’industria calzaturiera produce infatti alti livelli di inquinamento, poiché richiede importanti quantità di acqua per alimentare gli animali sfruttati nelle lavorazioni e irrigare ettari di suolo per coltivare il mangime di cui essi si nutrono. Inoltre, nella lavorazione delle pelli degli animali, le aziende utilizzano molte sostanze chimiche e metalli pesanti.

Siamo stati spinti a vedere la pelle come elemento di scarto dell’industria della carne e il suo utilizzo come nobile forma di riciclo, incapace di produrre danni agli animali coinvolti. Purtroppo non è così: le concerie richiedono costantemente grandi quantità di pellame e il loro mercato produce introiti per oltre 50 miliardi di dollari l’anno.

Dietro questo profitto, però, ogni giorno solo in Brasile almeno 100.000 bovini vengono uccisi dalle multinazionali di allevamento e macellazione. Sono infatti proprio questi gli animali più sfruttati nella produzione di carne e pellame all’interno di un sistema di esportazione e importazione mondiale che è fonte di sofferenza, ingiustizia e inquinamento. 

Il diffondersi di industrie fast fashion, poi, porta a fare ricorso a pellami economici, ottenuti risparmiando sul benessere di animali e lavoratori coinvolti nei processi produttivi. Una grossa fetta del pellame utilizzato per la produzione di abbigliamento e accessori proviene per esempio dall’India, dove i vitelli, separati precocemente dalle madri, vengono macellati illegalmente oltre confine, dopo giorni di viaggio stremanti e metodi di coercizione dolorosi e ingiusti. 

Dal momento che per le concerie l’integrità del manto dell’animale è l’interesse principale, va inoltre sottolineato che durante la macellazione ciò comporta un’attenzione ancora minore al benessere animale, provocando metodi di abbattimento crudeli.

Al contrario, con l’utilizzo di materiali innovativi come la pellemela, i bio polioli e la fibra di ananas, tutta questa sofferenza e le risorse ambientali vengono risparmiate, incentivando l’utilizzo e il riciclo di elementi come la buccia di mela e le parti di mais che normalmente l’industria alimentare scarta. 

Uno degli stereotipi collegati alla scelta vegan è purtroppo quello di dover vivere una vita di privazioni. Tuttavia, un grande obiettivo che ci poniamo con il nostro lavoro è di contribuire a sfatare questo mito, portando esempi concreti di prodotti belli, comodi e duraturi in linea con i valori di chi rispetta la vita di tutti.

Come VEGANSHOES.IT, amiamo proporre modelli versatili e senza tempo. Il nostro catalogo comprende anfibi, scarpe con il tacco, collezioni da sposa, sneakers, scarpe da trekking e stivali, offrendo a uomini, donne e bambini un ampio assortimento di prodotti che, a prima vista, non si discostano da ciò che le grandi case di moda propongono.

Pensiamo che sia proprio questo ciò che apprezzano maggiormente i nostri clienti: non hanno bisogno di rinunciare ai loro modelli preferiti, possono scegliere calzature di tendenza, in linea con i propri valori, senza dover andare contro i propri ideali. 

Proporre tanti modelli diversi e versatili ci permette di offrire alternative sostenibili anche a chi non si sente ancora pronto ad abbracciare la scelta vegana, è magari all’inizio del suo percorso e vuole contribuire, con le sue scelte, ad aggiungere un piccolo tassello a favore di animali e ambiente.

A noi tutto ciò interessa e preme particolarmente perché la produzione di scarpe in pelle impiega il 50% delle pelli bovine prodotte a livello mondiale: riteniamo quindi fondamentale fornire ai consumatori un’alternativa etica a sicura in cui investire, perché ciò che indossiamo ai piedi ha un impatto tanto inaspettato quanto concreto sul benessere animale.

In un mondo che è vittima della sovrapproduzione, il nostro invito è quello di acquistare quando si ha davvero bisogno di qualcosa, rallentare e capire che le cose hanno un valore, in termini di etica, ambiente, lavoro, materie prime e sostenibilità. Bisogna avere sempre chiaro, infatti, che se una cosa ha un prezzo troppo basso qualcuno sta pagando al posto nostro, con il suo lavoro, la sua fatica e spesso la salute del nostro ambiente e di tutti quegli animali sfruttati che non possono ribellarsi.

Come Animal Equality ci impegniamo ogni giorno per dare voce agli animali sfruttati a scopo alimentare. Fermare la loro sofferenza dipende da ognuno di noi e può essere possibile anche attraverso scelte quotidiane fondamentali: smettere di mangiare prodotti di origine animale è una di queste, perché significa smettere di finanziare l’industria che li sfrutta.


Le più lette