A Roma e a Milano i monumenti delle città denunciano la macellazione dei cavalli per il consumo alimentare
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Milano, 16/07/2025 – Le statue equestri delle principali città italiane sono diventate per due giorni strumento di denuncia di ciò che accade ai cavalli sfruttati a scopo alimentare in Italia, dove il consumo di carne di cavallo rappresenta una nicchia ma continua a provocare la sofferenza di migliaia di animali ogni anno.
“Mi avete messo su un piedistallo. E gli altri? Li mandate al macello”, “Ogni cavallo merita di essere libero. Fermiamo la macellazione” e ancora “Se potessi muovermi, andrei a salvare tutti i miei compagni”: questi sono solo alcuni dei messaggi che gli attivisti dell’organizzazione Animal Equality hanno collocato sulle statue equestri presenti nelle città di Roma e Milano per denunciare la macellazione dei cavalli e chiedere di porvi fine.
Il 14 e il 15 luglio, nelle principali piazze italiane, le statue equestri cittadine si sono trasformate in simboli di denuncia per lanciare ancora una volta un appello pubblico a fermare la macellazione dei cavalli uccisi a scopo alimentare. Nei luoghi più iconici delle città, tra cui, il Quirinale e Piazza Navona, passando per Piazza Venezia a Roma, e Piazza Duomo, Parco Sempione e San Siro a Milano, Animal Equality ha diffuso il proprio messaggio legato alla campagna che mira al riconoscimento dei cavalli e di tutti gli equidi come animali d’affezione al pari di cani e gatti.
Secondo i risultati della ricerca sui consumi della carne di cavallo in Italia recentemente realizzata da Ipsos e pubblicata da Animal Equality, del 92% degli Italiani consumatori di carne, solo il 17% dichiara di mangiare carne di cavallo almeno una volta al mese, una tendenza in calo nell’ultimo anno. In base ai dati del sondaggio condotto dall’istituto di ricerca, l’83% degli Italiani dichiara al contrario di non consumare carne di cavallo. Di questi, il 73% sceglie di non farlo perché dice di provare empatia per questo animale.
In Italia, come nel resto d’Europa, la macellazione dei cavalli a scopo alimentare è strettamente connessa al commercio clandestino dei cavalli. L’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) nelle sue raccomandazioni condanna le pratiche esercitate sui cavalli e diffuse nei macelli europei in contrasto con le norme di benessere animale. L’Italia, d’altra parte, risulta il primo paese al mondo per quantità di carne di cavallo importata, proveniente soprattutto da Francia, Polonia e Slovenia. Secondo i dati raccolti da Ipsos, nello Stivale i pochi consumatori sono concentrati proprio in Lombardia – dove ha avuto sede l’azione di Animal Equality – e in Puglia.
In Italia, secondo la Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani, molti cavalli macellati non provengono da allevamenti ufficiali. La Relazione annuale 2022 del Ministero della Salute segnala gravi non conformità sul fronte della tracciabilità e sicurezza dei prodotti di origine animale, con possibili rischi anche per la salute umana. Per fermare la macellazione di questi animali che tanti cittadini considerano come compagni di vita, Animal Equality ha rivolto alle istituzioni una petizione – che ha in pochi mesi superato le 215 mila firme – con cui chiede di riconoscere i cavalli come animali d’affezione e di vietarne la macellazione, così come avvenuto in Grecia nel 2020.
“Come testimoniano le statue presenti nelle nostre città, i cavalli nella storia sono stati a lungo usati dall’essere umano per i suoi scopi – così come avviene ancora oggi in molti settori – ma al contempo sono stati parte integrante della vita delle persone, che con questi animali hanno instaurato un rapporto fatto di amicizia ed empatia. È arrivato il momento di riconoscere questa relazione così profonda ponendo fine alla loro macellazione a scopo alimentare, una pratica crudele che favorisce un mercato clandestino pericoloso per la salute umana e che provoca sofferenze estreme a questi animali” afferma Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia.