“Amici, non cibo”: a Roma una conferenza stampa sul presente e sul futuro degli equidi
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Roma, 27/06/2025 – Si è tenuta oggi a Roma, presso Europa Experience – David Sassoli in Piazza Venezia, la conferenza stampa organizzata da Animal Equality dedicata ad approfondire la situazione degli equidi in Italia, tra consumi di carne di cavallo in calo e una trasformazione del loro status normativo sempre più sollecitata dalla società civile.
Durante l’evento, moderato da Cristina Del Tutto, giornalista di Radio Parlamentare, sono stati esplorati i risultati della ricerca sui consumi della carne di cavallo in Italia recentemente realizzata da Ipsos e pubblicata da Animal Equality. In base ai dati del sondaggio condotto dall’istituto di ricerca, l’83% degli Italiani dichiara di non consumare carne di cavallo, il 73% prova empatia e lo considera un animale al pari di cani e gatti. “Questa ricerca ha dato la possibilità di studiare un consumo di nicchia e di comprendere gli elementi di attrazione e le barriere. Eventi come quello odierno e il ruolo di soggetti come Animal Equality sono di cruciale importanza perché permettono di sensibilizzare le persone sulle implicazioni di comportamenti e scelte nei confronti degli animali direttamente interessati, come gli equidi, e sulle implicazioni di natura etica, ambientale, normativa” ha detto Ilaria Ugenti, Service line leader di Ipsos.
In Italia, come nel resto d’Europa, la macellazione dei cavalli a scopo alimentare è strettamente connessa al commercio clandestino di questi animali. L‘Italia risulta il primo paese al mondo per quantità di carne di cavallo importata, proveniente soprattutto da Francia, Polonia e Slovenia. Come riportato da Francesca Flati, responsabile delle Relazioni istituzionali di Animal Equality Italia: “I vari business perpetrati a danno degli equidi hanno attirato anche la criminalità organizzata, che immette questi animali nel circuito delle corse clandestine e della macellazione illegale. Con evidenti e pericolose ripercussioni sulla salute umana. Le inchieste dei giornalisti e delle Procure di mezza Italia ci ricordano quanto questi animali siano continuamente vittime di abusi e soprusi e come essi siano ridotti a macchine per far soldi”.
Nel 2024, per la prima volta il team investigativo di Animal Equality ha documentato le violenze e gli abusi dietro la macellazione dei cavalli in Spagna, paese che esporta carne equina anche in Italia. Sonny Richichi, presidente dell’associazione Italian Horse Protection, nella sua pluriennale esperienza sul campo ha constatato abusi sistematici sui cavalli uccisi a scopo alimentare: “La macellazione dei cavalli, in Italia e nel mondo, ha una connotazione particolare che la differenzia dalla macellazione di altri animali: in buona parte è strettamente connessa con l’uso dei cavalli nell’ippica, negli sport equestri e in tutte le altre forme di sfruttamento commerciale e ludico-sportivo. È una comoda valvola di uscita per un’industria che ogni anno ha un surplus di animali non più utili, che non saprebbe dove mettere e come mantenere”.
L’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) nelle sue raccomandazioni condanna le pratiche esercitate sui cavalli e diffuse nei macelli europei in contrasto con le norme di benessere animale. Secondo il veterinario Enrico Moriconi, già Garante per i Diritti Animali della Regione Piemonte: “L’allevamento dei cavalli per la macellazione non ha una regolamentazione europea e, in mancanza di una minima norma di tutela, i cavalli possono essere tenuti in condizioni gravemente penalizzanti per negazione delle loro esigenze fisiologiche, come il movimento, ed etologiche, come l’esplorazione, la socializzazione e altri bisogni insopprimibili. Seppure l’Unione Europea permetta gli allevamenti intensivi è indispensabile che emetta al più presto una regolamentazione in difesa dei cavalli per contrastare la loro sofferenza”.
Animal Equality ha rivolto alle istituzioni una petizione con cui chiede di riconoscere i cavalli come animali d’affezione, vietando così la loro macellazione. L’avvocata Giada Bernardi, fondatrice dello studio legale “GiustiziAnimale”, è intervenuta descrivendo il quadro normativo riguardante gli equidi in Italia e il possibile cambiamento del loro status giuridico: “Il cavallo è tra gli animali più sfruttati e meno tutelati. Il Codice per la Tutela e Gestione degli Equidi andrebbe rivisto ed adeguato in diverse sue parti e la normativa attuale è ancora troppo generica sotto il profilo della tutela penale e civile di queste meravigliose creature. È ora più che mai necessario prevedere delle norme che tutelino in maniera incisiva ogni settore in cui gli equidi sono presenti e puniscano gli specifici abusi di cui sono silenziose vittime”.