Animal Equality denuncia gli abusi nell’industria lattiero-casearia spagnola
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Milano, 10/06/2025 – Un’indagine condotta da Animal Equality in undici allevamenti dell’industria lattiero-casearia nella regione delle Asturie, in Spagna, rivela le pratiche standard dell’industria del latte: le mucche vengono picchiate, incatenate, sottoposte a cicli riproduttivi incessanti per aumentare la produzione di latte e separate dai loro vitelli subito dopo il parto. Una volta che la loro produzione diminuisce – di solito intorno ai sei anni di età – queste vengono mandate al macello.
L’inchiesta, condotta tra novembre 2023 e febbraio 2024, rivela le seguenti condizioni di allevamento di mucche e vitelli:
- Separazione forzata di madri e vitelli appena nati: spesso questo allontanamento si verifica poco dopo la nascita, prima che i vitelli possano ingerire il colostro, il primo latte fondamentale per il loro sviluppo immunitario;
- Alimentazione dei vitelli con sostituti artificiali del latte materno mediante lunghi tubi inseriti nella gola;
- Uso di dispositivi a scossa elettrica per evitare i movimenti delle mucche: i proprietari delle aziende in cui viene impiegato questo sistema sostengono che in questo modo le mucche “sono addestrate” a non sporcare l’area in cui si trovano;
- Uso di pungoli elettrici per costringere gli animali a muoversi;
- Percosse sulle mucche e manipolazione rude dei vitelli;
- Uso di anelli metallici al naso e catene per immobilizzare gli animali;
- Mucche che subiscono lesioni e problemi di mobilità a causa del confinamento, della pavimentazione e della sporcizia accumulata;
- Mucche costrette a subire l’affilatura degli zoccoli con scosse elettriche.
Come documentato da Animal Equality, in tutti gli allevamenti indagati le mucche vengono inseminate artificialmente utilizzando sperma sessato per garantire la nascita di vitelli femmina che possano poi sostituire le madri nella produzione di latte. Questa selezione serve anche a perpetuare linee genetiche che permettono un alto rendimento della produzione di latte.
Proprio la selezione genetica, negli ultimi 30 anni, ha consentito di aumentare più del doppio la produzione di latte per ogni mucca allevata. Questo aumento ha effetti negativi sulle mucche: in Spagna, circa il 30% delle mucche si ammala di mastite, un’infezione dolorosa della mammella che porta alla secrezione di pus, di scarsa igiene o di lesioni dovute alla mungitura eccessiva.
Ogni anno in Spagna più di 700 mila vitelli vengono separati dalle loro madri. La separazione forzata delle mucche dai propri cuccioli appena nati ha l’obiettivo di privare i vitelli del latte materno per destinarlo al commercio, ma questa separazione provoca agli animali un forte stress, in particolare per le mucche che hanno sopportato separazioni multiple. I filmati raccolti da Animal Equality mostrano mucche che provano a resistere alla separazione dai vitelli, esprimono nervosismo e muggiscono per giorni.
I vitelli maschi vengono in genere macellati entro pochi mesi per la loro carne, mentre le femmine vengono allevate per sostituire le madri nella produzione di latte.
In Italia, secondo i dati della Banca Nazionale Veterinaria, solo nel 2024 a essere macellati entro i primi otto mesi di vita sono stati circa 645 mila vitelli. Dei 2 milioni e 610 mila bovini macellati lo scorso anno, tre quarti non raggiungevano i due anni di età.
Le mucche sfruttate per la produzione di latte vengono macellate in media dopo tre o quattro parti. Sebbene le mucche possano vivere in natura fino a 25 anni, di solito vengono mandate al macello all’età di 4-6 anni, quando la produzione di latte diminuisce.
“Questa inchiesta mette in luce la violenza e la crudeltà subite dalle mucche e dai loro vitelli durante la gravidanza, il parto e i primi anni di vita, alcune delle fasi più vulnerabili per qualsiasi mammifero. Ciò che abbiamo documentato accade in Spagna come in Italia e le persone meritano di conoscere la realtà che l’industria lattiero-casearia nasconde al pubblico” afferma Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia.