Aprile 15, 2025

Animal Equality interviene in Senato per raccomandare una maggiore protezione degli animali allevati a scopo alimentare

Milano, 15/04/2025 – Oggi, il direttore esecutivo di Animal Equality Italia, Matteo Cupi, è stato audito in Senato durante un intervento dedicato a sottolineare l’importanza di aumentare la tutela degli animali attraverso un inasprimento delle pene per i reati di maltrattamento nell’ambito di alcune proposte di legge.

Nel corso dell’audizione, Animal Equality ha accolto con favore l’intento dei sei disegni di legge in esame, volti a garantire una maggiore protezione agli esseri senzienti. Durante l’intervento è stato ribadito l’auspicio che le tutele previste dalle proposte di legge non siano limitate ai soli animali da compagnia, poiché una restrizione di tale portata risulterebbe in evidente contrasto con l’articolo 9 della Costituzione, che stabilisce “la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. 

La Costituzione non opera alcuna distinzione etica o scientifica tra le diverse specie animali, indipendentemente dal loro status di animali domestici, impiegati nelle filiere produttive o selvatici. L’eventuale limitazione delle tutele ai soli animali d’affezione, come proposto da uno dei disegni di legge, il n. 587, restringe invece l’ambito di applicazione delle tutele ai soli animali da compagnia, ossia cani e gatti. Questo approccio rischierebbe di classificare gli animali esclusivamente in base alla loro funzione economica, senza alcuna evidenza scientifica a giustificare tale distinzione, rischiando di differenziare di conseguenza gli autori dei reati in relazione alla specie dell’animale vittima di maltrattamento.

In merito al Disegno di Legge n. 11, a firma della senatrice Unterberger, che introduce all’articolo 2 disposizioni innovative mirate a evitare alcune pratiche particolarmente crudeli riservate agli animali allevati a scopo alimentare, Animal Equality ha espresso la propria soddisfazione. D’altra parte, come ha sottolineato il direttore esecutivo Matteo Cupi: “È bene ricordare che la triturazione dei pulcini maschi nell’industria per la produzione delle uova è stata già vietata in Italia con la Legge n. 127, Legge di delegazione europea 2021 per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti normativi dell’Unione europea, sebbene il Governo sia in ritardo nell’emanazione di due decreti attuativi e un provvedimento collegato, che dovranno garantire l’entrata in vigore del divieto entro il 31 dicembre 2026”.

Nell’ambito delle attuali proposte di legge, Animal Equality ritiene inoltre necessaria l’introduzione di una nuova fattispecie di reato, ossia l’introduzione del “maltrattamento genetico” nel codice penale. La pratica della selezione genetica permette agli esseri umani di modificare le caratteristiche delle specie animali con il fine di potenziare lo sviluppo dei tratti più utili ai propri scopi, con gravi effetti negativi sugli animali, come sostenuto anche dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).

Nel corso dell’audizione l’organizzazione ha inoltre espresso la necessità di vietare la macellazione senza stordimento, pratica già bandita da diversi Stati membri dell’Unione Europea, come raccomandato anche dagli esperti dell’EFSA: “Poiché durante la macellazione senza stordimento tutti gli animali devono sopportare le conseguenze derivanti dal rimanere coscienti durante il sanguinamento e quindi sperimentare un forte dolore, paura e angoscia, la macellazione senza stordimento non dovrebbe essere praticata”.

Secondo Animal Equality anche le mutilazioni senza anestesia all’interno degli allevamenti dovrebbero essere esplicitamente vietate. Come dimostrato dall’organizzazione attraverso numerose inchieste svolte all’interno degli allevamenti, queste mutilazioni sono frequenti e fonte di grande sofferenza per gli animali. La stessa EFSA si è pronunciata sulla castrazione e sul taglio della coda e dei denti praticati sui cuccioli di maiale, confermando la necessità di anestesia, così come nel caso della mutilazione del becco delle galline allevate. 

“Alla luce delle evidenze scientifiche, riteniamo opportuno che queste pratiche siano espressamente vietate, potenziando i controlli e rendendoli più efficaci, così da evitare di lasciare interpretazioni dubbie e opinabili della legge” ha affermato davanti al Senato Matteo Cupi.