Il cage-free non si ferma: anche il secondo maggior produttore di carne di pollo di Francia aderisce all’European Chicken Commitment
Milano, 24/09/2025 – In Francia, il gruppo Terrena si è impegnato pubblicamente a soddisfare i criteri dell’European Chicken Commitment (ECC) entro il 2028 per i suoi marchi Père Dodu e La Nouvelle Agriculture. Questo impegno segue quello assunto a luglio dal principale produttore francese di carne di pollo, LDC, e segna un passo decisivo: la maggior parte del settore si sta muovendo verso l’eliminazione delle peggiori pratiche di allevamento e macellazione dei polli in Francia. Animal Equality invita i produttori italiani ad assumersi a sua volta le proprie responsabilità.
A seguito di un dialogo intercorso con l’organizzazione per la protezione degli animali L214, Terrena, il secondo produttore di carne di pollo in Francia, ha assunto un impegno che riguarda fino a 120 milioni di animali ogni anno. Secondo uno studio del Welfare Footprint Project, questo impegno ridurrà del 78% il tempo in cui i polli sono esposti a dolori intensi e insopportabili negli allevamenti e nei macelli.
Terrena si è impegnata a rifornire tutte le aziende agroalimentari di carne di pollo allevato e macellato secondo i criteri dell’European Chicken Commitment. In termini concreti, l’implementazione dei criteri ECC riduce la densità di allevamento a un massimo di 15 animali per metro quadrato, rispetto ai 20-22 animali per metro quadrato degli allevamenti standard. Garantisce inoltre l’accesso a posatoi e blocchi di beccaggio in allevamenti con luce naturale.
Rispettando i criteri dell’ECC, le aziende stanno mettendo fine anche all’uso dei polli a crescita rapida, come il Ross 308. Negli allevamenti standard, i cosiddetti polli da carne sono il risultato di un’ampia selezione genetica, progettata per farli crescere in modo accelerato: i polli raggiungono il peso di macellazione in 35 giorni a costo di un significativo deterioramento della loro salute, al fine di massimizzare la produzione di carne.
“Se il primo e il secondo produttore di pollo in Francia hanno scelto l’ECC, qual è l’alibi dell’industria italiana? Parliamo di misure concrete come densità massime, luce naturale e stop alle linee a crescita accelerata. Il treno del cambiamento è partito e non accetteremo promesse vaghe: chiediamo adesioni pubbliche, tempi certi e verificabili. Chi resta fermo si assume, davanti al Paese, la responsabilità di milioni di sofferenze evitabili. Aderite all’ECC o spiegate ai vostri clienti perché scegliete di restare nel passato”, ha dichiarato Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia.