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Il mondo cambia: ora anche le principali aziende alimentari chiedono all’UE di porre fine all’era delle gabbie

Marzo 17, 2021 Updated: Marzo 19, 2021
Galline gabbi Hard Rock animali gabbia coniglio

Le principali aziende del settore alimentare hanno inviato una lettera aperta alla Commissione europea chiedendo l’eliminazione graduale dell’uso delle gabbie negli allevamenti animali, a partire dalle gabbie arricchite per le galline ovaiole.

Oggi 17 marzo 2021, le principali aziende alimentari dell’UE hanno inviato una lettera congiunta alla Commissione europea e ai membri del Parlamento europeo chiedendo l’eliminazione graduale dell’uso delle gabbie negli allevamenti animali, a partire dalle gabbie arricchite per le galline ovaiole.

ALDI Nord (rivenditore), Gruppo Barilla, Fattoria Roberti (produttore di uova), Ferrero, Gruppo Inter IKEA (rivenditore), Gruppo Jamie Oliver, Le Groupement Les Mousquetaires (rivenditore), Mondelēz International, Nestlé e Unilever sono dei veri e propri giganti e sono i firmatari della lettera spiega come “i sistemi senza gabbie sono diffusi, economicamente sostenibili e forniscono migliori condizioni di vita per le galline”.

I firmatari hanno sottolineato che la revisione della legislazione sul benessere degli animali, che è attualmente in preparazione – e su cui stiamo lavorando con la nostra campagna No Animal left Behind –  è l’occasione ideale per porre fine all’uso delle gabbie negli allevamenti animali in tutta l’UE, a partire dalle galline ovaiole in gabbia. Hanno anche dichiarato: “Siamo pronti e disposti a condividere la nostra esperienza e collaborare per raggiungere questo obiettivo.

“Molte aziende sono già avanti nel processo, avendo eliminato gradualmente le gabbie nelle loro catene di approvvigionamento. Un futuro senza gabbie è possibile e viene già attivato da alcune aziende progressiste”, hanno spiegato Amici della Terra, Animalisti Italiani, Animal Equality, Animal Law, CIWF Italia Onlus, Enpa, HSI/Europe – Italia, LAC, LAV,LEIDAA, OIPA,Partito Animalista Italiano, fra i promotori italiani dell’iniziativa End the Cage Age.

“L’UE deve ora mettersi al passo e rivedere la legislazione per gli animali d’allevamento, la direttiva 98/58/CE, in modo da porre fine all’uso crudele delle gabbie, per tutte le specie allevate”.

End the cage age, la nostra battaglia per porre fine all’era delle gabbie 

L’ICE – iniziativa dei cittadini europei – End the Cage Age è stata lanciata l’11 settembre 2018 da una coalizione di 170 ONG europee tra cui Animal Equality Italia. Dopo un anno di campagna il risultato è stato incredibile: sono state raccolte 1.3 milioni di firme, ben al di sopra del minimo necessario di 1 milione di firme richieste affinchè l’iniziativa fosse valida.

Questo risultato storico dimostra quanto sia importante per i cittadini di tutta Europa porre fine a questa pratica crudele e barbara che è l’allevamento in gabbia

Ancora oggi, in tutta Europa, oltre 300 milioni di animali d’allevamento sono confinati in gabbia ogni anno, ma tutto questo sta per finire.

Lo chiedono i cittadini, ora lo chiedono anche le aziende ed è di poche settimane fa la richiesta anche da parte di un gruppo di oltre 140 scienziati da tutto il mondo, fra cui anche la celebre etologa Jane Goodall, proprio per l’eliminazione dell’uso delle gabbie negli allevamenti di tutta l’Unione.

Il nostro costante lavoro in Europa

Le istituzioni europee hanno il potere di agire per cambiare in modo concreto la vita dei miliardi di animali che vengono ancora oggi allevati e macellati in tutto il continente. Animal Equality lavora costantemente con il Parlamento e la Commissione europea per far sì che i diritti degli animali rimangano una tematica centrale del loro operato. 

Proprio per questo di recente ci siamo uniti ad una coalizione di 16 organizzazioni lanciando la  campagna internazionale promossa da GAIA #EUforAnimals: con la richiesta di un Commissario europeo per il benessere degli animali. L’istituzione di questa figura mostrerebbe a tutti gli effetti l’importanza di questa competenza e aumenterebbe la responsabilità del singolo commissario e di tutti gli uffici competenti su una questione così cruciale, dando una voce più forte agli animali in Europa. 

Il 2021 è anche l’anno di un’occasione storica: in questi mesi infatti la Commissione europea ha in programma una revisione della legislazione sul benessere degli animali, è un momento unico per fare pressione sui politici e ottenere cambiamenti concreti per miliardi di animali.

Per questa ragione insieme ad altre 70 organizzazioni europee abbiamo lanciato la campagna promossa da Eurogroup for Animals per chiedere la revisione completa di questa legislazione.

“No animal left Behind”, nessun animale sia lasciato indietro, questo è l’obiettivo che muove tutte le organizzazioni che stanno supportando questa fondamentale iniziativa che comporterebbe cambiamenti concreti nella vita dei miliardi di animali allevati in tutta Europa!

Lavoreremo instancabilmente nei prossimi mesi per fare pressione sui politici, ma abbiamo bisogno di quanto più aiuto possibile, e ogni cittadino può aiutarci lasciando la sua firma per far capire alla Commissione quanto questo tema sia centrale per tutti noi.

Cambiare il futuro per gli animali un passo alla volta 

Quello che vogliamo e per cui lavoriamo è un futuro in cui ogni animale sia protetto e rispettato, per questo sappiamo che la sola eliminazione dell’uso delle gabbie non significherà aver raggiunto il nostro obiettivo.

Tuttavia per i milioni di animali ancora costretti a passare la loro intera vita – o una parte di essa – dietro le sbarre questo cambiamento sarebbe fondamentale. 

I passi da fare per arrivare alla costruzione del mondo che vogliamo sono molti, la strada è lunga e ci scontriamo contro lobby e aziende molto potenti, ma ogni conquista europea che otteniamo significa un piccolo passo in più verso la costruzione del futuro che vogliamo. 


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