Nuove immagini CHOC: carcasse, animali mummificati e infestazioni in un allevamento di maiali in Lombardia
Rilasciamo oggi nuove immagini raccolte in un allevamento di maiali in Lombardia affiliato al Gruppo Bompieri, dove vengono allevati anche maiali destinati alla filiera DOP
Sono quasi da film horror le immagini che rilasciamo oggi e che sono state raccolte dal team investigativo di Animal Equality in un allevamento di maiali in Lombardia.
La nuova inchiesta – realizzata anche con la collaborazione di Cartabianca su RAI 3, che già a giugno aveva mostrato alcune di queste immagini – svela pessime condizioni di vita per gli animali e condizioni igienico-sanitarie della struttura agghiacciati, oltre a sversamenti di liquami che potrebbero mettere a rischio l’ambiente circostante.
Guarda il video della nostra nuova inchiesta:
Le immagini sono state raccolte a maggio del 2021 e mettono nuovamente a nudo la terribile realtà degli allevamenti di maiali che riforniscono alcune filiere di prodotti marchiati DOP, simbolo dell’eccellenza del Made in Italy.
Animal Equality era già entrata in questo allevamento insieme alla troupe di Cartabianca – programma di attualità condotto da Bianca Berlinguer – e alcuni video sono andati in onda su Rai 3 nel giugno del 2021, ma queste nuove scioccanti immagini mostrano una situazione ancora più grave e preoccupante.
Dalle immagini si vedono:
- Carcasse mummificate e piene di vermi di maialini deceduti e abbandonate nei corridoi dell’allevamento;
- Corpi dilaniati di maiali morti nei corridoi, abbandonati ancora aperti senza corretto smaltimento, come invece imporrebbe la normativa;
- Intere zone piene di ossa di maiali e gatti, con teste ancora coperte di pelo e carne, abbandonate in mezzo a corridoi e box da molto tempo;
- Suinetti deceduti nelle gabbie insieme agli animali vivi nella zona di svezzamento;
- Suinetti costretti a vivere in spazi angusti con i corpi degli animali deceduti;
- Animali con ampie cisti ombelicali, ferite ed ernie sia nel settore ingrasso che nel settore svezzamento;
- Animali adulti costretti in box allagati dai liquami non trattati e con feci nelle mangiatoie;
- Infestazioni di lumache nei bagni degli operatori e blatte in tutto l’allevamento, anche nelle zone adibite ai mangimi;
- Presenza di una colonia di gatti nell’allevamento, anch’essi in pessime condizioni di salute e abbandonati a loro stessi;
- Ragnatele, sporcizia e detriti ovunque, anche sulle centraline elettriche;
In queste terribili condizioni i nostri investigatori hanno documentato anche la presenza di animali che riportano il tatuaggio dei Consorzi facenti parte del marchio DOP, che ricordiamo è un marchio di tutela che viene attribuito dall’Unione europea agli alimenti le cui caratteristiche qualitative dipendono dal territorio in cui sono stati prodotti ed è una delle etichette che dovrebbero essere garanzia dell’eccellenza del Made in Italy.
Ma le problematiche che abbiamo riscontrato non riguardano solo gli animali: questo allevamento infatti potrebbe rappresentare anche una minaccia per l’ambiente circostante. I nostri investigatori, infatti, hanno riscontrato la presenza di uno sversamento di liquami nella zona esterna all’azienda, tra i capanni e le fasce di contenimento dei liquami, molto vicino all’argine di un fiume.
L’azienda infatti si trova a poche centinaia di metri dall’argine del fiume Oglio, un fatto che potrebbe creare quindi un potenziale rischio di inquinamento delle falde acquifere.
Allevamento affiliato al gruppo Bompieri: la grande menzogna continua
Questo allevamento risulta affiliato al Gruppo Bompieri, uno dei principali produttori di carne di maiale in Italia e proprietario di oltre 40 allevamenti in tutta Italia.
Gruppo Bompieri era già stato oggetto di una precedente inchiesta di Animal Equality rilasciata su La7 a febbraio 2021, che aveva mostrato condizioni altrettanto gravi in un altro allevamento affiliato, in provincia di Brescia.
Anche in questo caso, Animal Equality ha segnalato alle autorità la situazione di questo allevamento e con il team legale sta prendendo tutti i provvedimenti necessari per denunciare in tutte le sedi competenti questa gravissima condizione.
«I ritrovamenti sono terribili e denotano una totale mancanza da parte dell’Azienda di cura e di rispetto nei confronti degli animali e delle norme poste a loro tutela esistenti in Italia. Animal Equality chiede un intervento efficace e risolutivo di questa condizione ai limiti dell’immaginazione, totalmente diversa da quella dichiarata sui siti aziendali di queste aziende e nelle pubblicità rivolta ai consumatori dell’industria agroalimentare».
Alice Trombetta, Direttrice di Animal Equality Italia
Il maltrattamento sui maiali evidenziato dalle immagini raccolte dai nostri investigatori, le terribili condizioni igieniche che abbiamo trovato e la scorretta gestione dei liquami non sono un caso isolato. Questo avviene anche – e soprattutto – a causa della scarsa presenza di controlli ed all’inefficace monitoraggio delle attività zootecniche da parte delle istituzioni in Italia, incapaci di assicurare la protezione degli animali nelle aziende secondo le vigenti leggi.
Proprio per questo, Animal Equality Italia ha reso pubblica una petizione rivolta al Ministro della Salute e al Presidente del Consiglio in merito alla totale assenza di cure e supervisione veterinaria nei confronti degli animali presenti nell’azienda che abbiamo investigato e ai mancati controlli da parte delle autorità pubbliche: troppo spesso infatti non vengono fatti controlli a sorpresa, frequenti e capillari, troppo spesso non vengono veramente impedite simili atrocità nei confronti degli animali, esseri senzienti che andrebbero invece protetti come previsto dalle leggi UE e italiane.
Chiediamo dunque alle istituzioni controlli più frequenti, capillari, a sorpresa e l’introduzione delle telecamere a circuito chiuso all’interno di macelli e allevamenti in Italia. Aiutaci anche tu firmando la petizione.