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Torna il Festival di Yulin: come possiamo proteggere cani e gatti in Cina?

Giugno 21, 2022 Aggiornato: Giugno 21, 2024
carne cane yulin cina

Yulin, il celebre festival della carne di cane inizia oggi in Cina, ma cani e gatti vengono uccisi ogni giorno nei wet market asiatici. Da anni attraverso inchieste e campagne lottiamo per fermare questo commercio crudele 

In Cina inizia oggi il Lychee and Dog Meat Festival, più conosciuto come Festival della carne di cane di Yulin. Da anni noi di Animal Equality chiediamo che la strage di cani e gatti che si consuma in Cina in occasione di questo festival e durante l’anno nei wet market venga fermata una volta per tutte.

Che cos’è il Festival di Yulin? Un video per spiegarti come proviamo a fermarlo

Dal 2009, nel corso di questo festival vengono torturati, uccisi e macellati centinaia di migliaia di cani e la loro carne viene consumata perché considerata in grado di portare fortuna e buona salute in occasione del solstizio d’estate.

Ma il problema non si limita al festival di Yulin: con il nostro lavoro d’inchiesta abbiamo infatti documentato come ogni giorno in Cina si consumi una strage di cani e gatti che vengono uccisi nei wet market per soddisfare la domanda dei consumatori.

Wet Market: milioni di cani e gatti uccisi ogni anno

Al momento alcune città della Cina – Shenzhen e Zhuhai – hanno vietato il consumo di carne di cane e gatto, una decisione sostenuta secondo i sondaggi da quasi il 75% dei cittadini cinesi.

Tuttavia, ancora oggi in Cina vengono uccisi ogni anno circa 10 milioni di cani e 4 milioni di gatti. Costretti a vivere in gabbia e a subire atroci sofferenze, i cani macellati durante i 10 giorni di festival secondo le stime sono oltre 10mila. 

Anche grazie alla campagna lanciata nel 2020 da Animal Equality e rivolta alle Nazioni Unite, nel giugno 2021 l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) e il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) hanno chiesto congiuntamente la sospensione su scala globale della vendita di mammiferi vivi e selvatici nei wet market, a causa dell’alto rischio che rappresentano per la trasmissione di malattie zoonotiche. 

Il Festival di Yulin rappresenta a questo proposito una manifestazione che sfida le suddette raccomandazioni e gli impegni presi dal governo cinese per limitare i mercati di animali vivi.

A fronte delle strazianti immagini documentate dal nostro team investigativo in Cina, Vietnam e India, nel 2020 Animal Equality ha lanciato una petizione internazionale per chiedere la chiusura dei mercati di animali vivi in tutto il mondo e per mettere fine al consumo di carne di cane e gatto, una pratica ancora purtroppo diffusa in alcuna zone della Cina che dà anche adito a un commercio spesso illegale di animali. 

La richiesta di chiudere i wet market – in cui durante l’anno sono confinati anche milioni di cani e gatti –  nasce dalla necessità di porre fine alla sofferenza che milioni di animali sono costretti a patire in questi luoghi, ma anche dalla pericolosità che questi luoghi rappresentano per la salute pubblica, minaccia resa ancora più reale dallo scoppio della pandemia di Covid-19. 

La petizione per la chiusura dei wet market ha raccolto oltre mezzo milione di firme ed è stata consegnata al Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, mentre sono più di 700.000 le persone che chiedono di vietare il consumo di carne di cane e gatto.

Il nostro intervento al Senato per parlare della strage di cani e gatti 

Di recente abbiamo partecipato ad un incontro organizzato su iniziativa della Senatrice Raffaella Marin, all’ora parte del Dipartimento del Benessere Animale della Lega, per presentare le nostre inchieste e l’attività istituzionale che la nostra organizzazione porta avanti da anni per denunciare la sofferenza degli animali in questi luoghi e per porre fine non solo al Festival di Yulin, ma anche al consumo di carne di cane e gatti e ai wet market nel mondo.

Abbiamo chiesto al Senato di chiudere i wet market e vietare il consumo di carne di cane e di gatto

All’incontro presso la Sala Nassiriya del Senato della Repubblica, hanno partecipato anche il deputato Filippo Maturi, all’ora responsabile nazionale del Dipartimento Benessere Animale Lega, Cinzia Bonfrisco, europarlamentare e membro dell’Intergruppo Benessere e Protezione degli Animali presso il Parlamento europeo, diversi rappresentanti delle associazioni di protezione degli animali e la giornalista Giulia Innocenzi.

Animal Equality si batte da tempo per mostrare la sofferenza degli animali all’interno dei wet market e per svelare il crudele commercio di carne di cani e gatti. Attraverso le denunce e il nostro lavoro abbiamo compiuto importanti passi avanti, ma il lavoro da fare è ancora molto, non smetteremo di lottare per fare in modo che pratiche come quelle che avvengono ancora ogni giorno all’interno dei wet market di tutto il mondo cessino per sempre di esistere. 

Per raggiungere questo obiettivo, ogni aiuto è prezioso.

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Cani e gatti ma non solo: come proteggere gli animali

Il commercio della carne di cane in Cina è un’atrocità e va fermata, ma fermati un attimo a pensare.

Ci scandalizziamo se una persona cinese mangia un cane, ma ciò che di terribile succede a quegli animali dall’altra parte del mondo, succede anche qui, magari molto vicino alle nostre case.

Milioni di mucche, maiali, galline e altri animali allevati a scopi alimentari passa la propria vita in allevamenti per poi essere macellati e finire in un piatto.

Per noi non c’è differenza, ogni animale va rispettato e protetto, se anche per te è così scegli di aiutare gli animali con una scelta tanto semplice quanto efficace: passa ad un’alimentazione 100% vegetale.

AMICI, NON CIBO!

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