L’Europa volta le spalle agli animali
La Commissione europea non ha mantenuto l’impegno fatto nei confronti di animali e cittadini: l’ambiziosa revisione della legislazione sul benessere animale non ci sarà
Più di 2 miliardi di animali terrestri (esclusi quindi i pesci) vengono allevati ogni anno in Europa. Miliardi di individui che – come abbiamo svelato con le nostre inchieste – vengono ancora oggi trasportati, allevati e uccisi in condizioni terribili, costretti a subire continui abusi e sofferenze.
C’era la possibilità concreta di iniziare a lavorare in Europa per cambiare tutto questo, ma la speranza si è spenta, durante la seduta Plenaria del parlamento europeo del 17 ottobre 2023, in cui è emerso chiaramente che la Commissione sta facendo marcia indietro sull’impegno di proporre una ambiziosa revisione della legislazione sul benessere animale.
Guarda il nostro video di approfondimento
Cosa aveva promesso l’Unione europea?
Nel 2020 la Commissione europea si è impegnata a rivedere la legislazione sul benessere degli animali nell’ambito della strategia Farm to Fork del Green Deal. Eppure ad oggi, dopo ripetuti rinvii, la Commissione non ha rilasciato le proposte promesse per l’aggiornamento delle ormai antiquate normative di protezione degli animali allevati.
A seguito di numerose sollecitazioni è emerso che verrà presentata solo una delle quattro proposte previste, quella per modificare il regolamento sui trasporti di animali vivi, che sarà pubblicata a dicembre, prima della scadenza dell’attuale mandato.
Restano in sospeso le normative sugli animali da allevamento, sulla macellazione e sull’etichettatura.
Guarda come vivono gli animali negli allevamenti in Europa
Particolarmente preoccupante è l’assenza di una chiara tempistica per il regolamento sulle condizioni degli animali ancora sfruttati negli allevamenti, attraverso il quale la Commissione avrebbe dovuto mantenere anche l’impegno, preso formalmente e pubblicamente nel 2021, di proporre una legislazione per eliminare gradualmente, ma definitivamente, le gabbie, in risposta all’Iniziativa dei Cittadini (ICE) “End the Cage Age”, firmata da 1,4 milioni di cittadini.
Questo significa che le altre modifiche annunciate verranno differite alla prossima Commissione o addirittura abbandonate, intanto miliardi di animali continueranno a soffrire.
Un passo indietro anche sulla promozione dell’alimentazione vegetale
Un altro tassello importante che era stato previsto dalla Commissione europea nella strategia Farm to Fork era la necessità di iniziare a promuovere maggiormente il consumo di proteine vegetali. Tuttavia dal piano di lavoro emerso oggi manca il riferimento al Quadro legislativo per i sistemi alimentari sostenibili (FSFS), anch’esso atteso per la fine del 2023.
Era stata la stessa Commissione europea, infatti, ad ammettere che un’alimentazione a base vegetale e la conseguente riduzione dei consumi di carne potesse fare bene sia alla salute delle persone sia all’ambiente.
Noi di Animal Equality, insieme a tutte le altre organizzazioni italiane aderenti a Eurogroup for Animals, siamo sconcertati da questo enorme passo indietro per animali, ambiente e persone.
“I cittadini europei vogliono di più per gli animali, eppure la lobby industriale, a cominciare da quella zootecnica, continua ad avere il sopravvento. Noi però non ci arrendiamo e continueremo a fare pressione affinché la Commissione europea si impegni a rispettare un calendario chiaro per le altre proposte, a cominciare dal promesso divieto dell’allevamento in gabbia. Il momento è adesso. Non accetteremo altri ritardi”
Le organizzazioni italiane aderenti a Eurogroup for Animals
Prima della decisione della Commissione europea, decine di organizzazioni per la protezione degli animali, diversi eurodeputati e numerosi sostenitori si erano riuniti davanti alla sede della Commissione europea a Bruxelles per chiedere pubblicamente alla Presidente Von Der Leyen di pubblicare tutte le proposte di revisione della legislazione sul benessere animale.
Gli eurodeputati hanno definito la mancata presentazione delle proposte da parte della Commissione europea un “fallimento democratico”.
Anche la famosa etologa e conservazionista, Messaggero di Pace delle Nazioni Unite e fondatrice del Jane Goodall Institute, la dottoressa Jane Goodall, si è unita all’appello e ha chiesto al Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen un incontro urgente per discutere della questione.
Guarda l’appello registrato da Jane Goodall
Cosa succede ora agli animali in Europa?
I miliardi di animali che ancora oggi vengono sfruttati in Europa non rimarranno soli, noi di Animal Equality continueremo ad impegnarci e a lavorare affinché vengano garantite loro sempre maggiori protezioni e tutele.
Ma abbiamo bisogno anche del tuo aiuto, ognuno di noi, infatti ha il potere di decidere delle sorti di questi animali, ogni giorno, 3 volte – o di più – al giorno, ogni volta che mettiamo qualcosa nel piatto stiamo facendo un atto politico che può decretare se a vincere questa battaglia alla fine saremo noi o la lobby della carne e degli altri derivati.
Ogni giorno, infatti, puoi scegliere di non finanziare l’industria che sfrutta e uccide gli animali a scopo alimentare, semplicemente preferendo le alternative a base vegetale.
AMICI, NON CIBO!
Passare ad un’alimentazione 100% vegetale è facile se sai come farlo!
Scopri tutti i consigli sul nostro sito dedicato.