Campioni olimpici, esperti di sostenibilità e accademici chiedono agli organizzatori dei Giochi olimpici di rimuovere il foie gras dal menù
Abbiamo lanciato una campagna globale per chiedere al Comitato dei Giochi olimpici di eliminare dal menù dell’ospitalità delle Olimpiadi il foie gras prodotto tramite l’alimentazione forzata.
In pochi giorni, la petizione ha raccolto oltre 40.000 firme e ora decine di atleti, accademici e ambientalisti si sono uniti alla campagna scrivendo una lettera aperta agli organizzatori dei Giochi olimpici.
La lettera esprime le preoccupazioni di tutti i partecipanti in merito all’impatto dell’industria del foie gras sugli animali, sull’ambiente e sulla salute umana.
Tra i firmatari ci sono l’ambientalista e presentatore tv della BBC Chris Packham, il tennista neozelandese e campione olimpico Marcus Daniell e l’ex ciclista americana e medaglia d’argento olimpica Dotsie Bausch.
Il foie gras nel menu delle Olimpiadi
Questa campagna globale, insieme alla lettera di atleti ed esperti, fa seguito alla nostra recente scoperta secondo cui il foie gras prodotto con l’alimentazione forzata sarà servito in loco agli ospiti che acquistano pacchetti di ospitalità premium.
Quest’anno, gli organizzatori hanno deciso di rendere il 60% del menù dell’evento a base vegetale. Passare a un’alimentazione a base vegetale, infatti, è la chiave per aiutare tutti gli animali sfruttati per il consumo umano e per proteggere il pianeta. Milioni di persone hanno già fatto questa scelta, prova anche tu!
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Ci congratuliamo con il comitato per questo gigantesco passo avanti, ma sorge spontanea una domanda: come è finito il foie gras nel menù?
Lo chef dei Giochi olimpici, Charles Guilloy, ha dichiarato pubblicamente che non includerà il foie gras nei suoi menù dedicati agli spettatori perché “il benessere degli animali è caro a tutti”. Ma questa dichiarazione solleva ancora più interrogativi sul motivo per cui questo prodotto sarà servito attraverso i pacchetti premium.
La lettera per sollecitare gli organizzatori delle Olimpiadi
Veterinari, esperti e ricercatori universitari specializzati in malattie infettive, salute pubblica, comportamento animale e sistemi alimentari si sono uniti ad Animal Equality per esprimere le loro preoccupazioni sull’impatto del foie gras prodotto con l’alimentazione forzata sul benessere degli animali, sull’ambiente e sulla salute umana, esprimendo il loro sostegno alla nostra campagna e alla lettera che abbiamo inviato ai principali membri del Comitato olimpico internazionale.
Il foie gras prodotto con l’alimentazione forzata è fuori legge in molti Paesi. Provoca un dolore inimmaginabile ad anatre e oche, esercita una pressione eccessiva sulle nostre preziose risorse ambientali e mette a rischio la salute umana. Non vogliamo che il foie gras sia presente ai Giochi e non lo vogliono nemmeno i campioni olimpici, gli ambientalisti e gli esperti di fama mondiale. Gli organizzatori delle Olimpiadi di Parigi 2024 devono ascoltare gli esperti ed eliminare subito questo piatto dal menù.
Sharon Nuñéz, presidente di Animal Equality
I sostenitori della petizione ritengono che il comitato organizzatore stia facendo passare il messaggio che “è possibile accettare un trattamento innegabilmente crudele perpetrato a danno degli animali a fronte di un pagamento”.
Le anatre e le oche utilizzate per il foie gras vengono alimentate a forza fino a 63 volte nel corso della loro vita, una pratica che provoca in loro un estremo dolore fisico e psicologico facendo ammalare il fegato di questi animali di steatosi epatica.
Una volta che il loro fegato è cresciuto a dismisura, gli animali vengono macellati. Il periodo che intercorre dalla loro nascita fino alla loro uccisione è così breve che in questa industria le anatre vivono solo il 3-5% del tempo che vivrebbero in natura e le oche solo il 2-3%.
Condannata da molti, l’alimentazione forzata per produrre il foie gras è vietata in vari paesi, tra cui l’Italia, ma anche Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia e Regno Unito.
Nel sollecitare gli organizzatori a rimuovere il foie gras dal menù, i sostenitori della lettera ritengono che il Comitato olimpico internazionale “debba usare la sua posizione influente per unire il mondo, non per dividerlo” e “non ignorare le preoccupazioni della popolazione globale”.
Il problema del foie gras
I problemi non si limitano alla sofferenza di anatre e oche: l’alimentazione forzata di questi animali richiede “abbondanti quantità di mais” ed è responsabile di contribuire al continuo degrado ambientale.
Gli esperti mettono infatti in guardia la comunità internazionale sulla coltivazione e il trasporto di cereali in monocoltura, sull’utilizzo di acqua e fertilizzanti sintetici che contribuiscono alla riduzione e sull’impoverimento della biodiversità, dei nutrienti del suolo, della qualità dell’acqua e degli ecosistemi, aumentando al contempo le emissioni di gas serra.
Il foie gras, tradotto come “fegato grasso”, suscita anche preoccupazioni per la salute, in quanto ricco di grassi saturi e colesterolo, che possono contribuire allo sviluppo di malattie cardiache, obesità e diabete.
Negli ultimi anni, gli allevamenti di foie gras in Francia sono stati devastati da epidemie mortali di influenza aviaria, sollevando preoccupazioni sull’impatto che la produzione di foie gras può avere sulla salute individuale e sulla salute pubblica globale.
I firmatari della lettera dichiarano:
“I Giochi olimpici celebrano alcuni degli individui più sani e in forma del pianeta; la presenza del foie gras in un evento del genere è, con tutto il rispetto, un paradosso”.
Aiutateci a togliere il foie gras dalle Olimpiadi
Unisciti agli oltre 40.000 cittadini di tutto il mondo che hanno già firmato la nostra petizione rivolta agli organizzatori dei Giochi olimpici.
Le Olimpiadi rappresentano l’amicizia e l’inclusione: il foie gras con queste non c’entra nulla. Vogliamo che questo prodotto crudele sia rimosso dal menu, e tu?