EFSA: spazi stretti, mutilazioni e stress compromettono il benessere dei bovini


Un nuovo parere scientifico dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) accende i riflettori sulle condizioni di vita dei bovini da carne negli allevamenti europei. Dopo un’analisi approfondita dei principali sistemi di allevamento e delle pratiche più diffuse, emerge un quadro allarmante: spazi inadeguati, ambienti poveri di stimoli, mutilazioni dolorose e instabilità sociale tra gli animali sono ancora troppo comuni.
Ma cosa significa tutto questo, per i bovini?
Significa vivere una vita fatta di dolore fisico e disagio psicologico. Significa non potersi mai stendere comodamente, non poter correre, non esplorare, non stringere legami stabili con i propri simili. Significa essere trattati come oggetti da ottimizzare, non come esseri senzienti.
Le principali criticità emerse
Nel documento – collegato alla relazione tecnica “Sistemi e pratiche comuni di allevamento dei bovini da carne” – l’EFSA analizza in dettaglio i fattori che mettono a rischio il benessere animale, tra cui:
- Pavimentazione scivolosa o scomoda, che può causare dolore, ferite e difficoltà nei movimenti.
- Spazi minimi che impediscono libertà di movimento e causano stress.
- Assenza di arricchimenti ambientali, come spazzole o foraggio grezzo, che favoriscono noia e comportamenti anomali.
- Mancanza di accesso all’esterno, all’ombra o ad aree di riposo asciutte.
- Carenza d’acqua, soprattutto nei sistemi che utilizzano abbeveratoi a capezzolo, inadeguati per soddisfare i bisogni degli animali.
- Mutilazioni dolorose come castrazione, decornazione e aggancio della coda, spesso effettuate senza adeguate misure di dolore.
- Instabilità nei gruppi, dovuta alla miscelazione di animali sconosciuti, che porta a conflitti e stress sociale.

Allevamento intensivo e selezione genetica: un binomio pericoloso
Un’ulteriore preoccupazione riguarda le pratiche riproduttive: l’EFSA sconsiglia fortemente l’allevamento per ipermuscolarità, una condizione che può portare a gravi problemi di salute come distocia (parto difficile), necessità di cesareo e debolezza nei vitelli. Si raccomanda inoltre di escludere dalla riproduzione gli animali omozigoti a doppio muscolo, poiché più esposti a sofferenze.
Raccomandazioni e soluzioni
Il parere EFSA non si limita a descrivere le criticità, ma offre anche raccomandazioni concrete per migliorare la qualità della vita dei bovini da carne:
- Aumentare lo spazio a disposizione degli animali
- Offrire più foraggio grezzo e stimoli ambientali
- Garantire accesso all’aperto e zone d’ombra
- Fornire acqua ad libitum tramite grandi superfici d’acqua aperta
- Evitare lo svezzamento precoce dei vitelli (prima dei 6 mesi)
- Limitare al minimo le mutilazioni, utilizzando sempre anestesia e analgesia quando inevitabili
Inoltre, EFSA propone l’utilizzo di indicatori di benessere animale (ABM) da raccogliere nei macelli (come lo stato del corpo, lesioni polmonari e cutanee, condanne delle carcasse) per monitorare le condizioni negli allevamenti.
Un sistema che va cambiato
Questa valutazione scientifica conferma ancora una volta l’urgenza di ripensare radicalmente l’allevamento intensivo, che antepone la produttività al benessere degli animali.
Come Animal Equality, continuiamo a documentare, denunciare e proporre soluzioni. Le nostre inchieste video mostrano ciò che accade dietro le porte chiuse degli allevamenti e dei macelli. Guarda con i tuoi occhi.
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E tu, cosa puoi fare?
In un sistema che spesso nega agli animali persino i bisogni più basilari, le nostre scelte quotidiane sono atti di resistenza. Ogni volta che scegli di non consumare carne, stai dicendo no alla sofferenza, allo sfruttamento, all’indifferenza.
Non serve essere eroi per cambiare le cose: serve iniziare. E non smettere.
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