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Ipsos, l’83% degli Italiani non consuma carne di cavallo

Maggio 22, 2025

Insieme a Ipsos, abbiamo condotto un’analisi sul consumo della carne di cavallo intervistando un campione rappresentativo di 40 milioni di Italiani. 

I dati parlano chiaro: il report rivela che la grande maggioranza della popolazione non consuma carne di cavallo e che la macellazione clandestina di questi animali è una realtà poco conosciuta, pur rappresentando una delle criticità più gravi della filiera equina.

Perché gli Italiani consumano sempre meno carne di cavallo

Il 92% degli intervistati da parte di Ipsos consuma carne, ma solo il 17% dichiara di mangiare carne di cavallo, una tendenza in calo nell’ultimo anno. 

L’83% dichiara di non consumare questo tipo di carne e lo fa perché guidata da questi principali motivi: 

  • Il 44% non è abituato a consumarla e non ne è incuriosito
  • Il 42% adduce motivazioni emozionali, provando per esempio empatia per questo animale
  • Il 31% segue motivazioni etiche, considerando i cavalli soprattutto come animali “da compagnia”.
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Chi consuma carne di cavallo in Italia

I consumatori della carne di cavallo in Italia sono concentrati soprattutto in Lombardia e Puglia e la maggior parte dichiara di acquistarla da negozi specializzati, in particolare da macellerie equine. 

Tuttavia la carne di cavallo non è sempre “locale”: come rivelano i dati della ricerca Businesscoot contenuti nel nostro report, l’Italia è ai primi posti in Europa per consumo di carne di cavallo, con circa 17.000 equidi macellati nel 2024, detenendo il primato a livello mondiale per numero di importazioni.

Se il 67% di chi dichiara di mangiare carne di cavallo in Italia lo fa perché la ritiene salutare, la stessa percentuale che dice di consumare carne equina ritiene che la sua tracciabilità e i controlli debbano essere più rigidi. 

Tra questi consumatori, poco più della metà (56%) dichiara di essere a conoscenza della differenza che esiste tra cavalli riconosciuti come DPA (destinati alla produzione alimentare) e non-DPA (non destinati alla produzione alimentare poiché trattati con farmaci non compatibili con il consumo umano).

Il problema dei farmaci non-DPA per la salute umana

I farmaci non-DPA utilizzati sui cavalli durante la carriera sportiva possono rappresentare un grave rischio per la salute pubblica lasciando residui tossici nella carne di questo animale. 

In Italia, secondo la Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani, molti cavalli macellati non provengono da allevamenti ufficiali. La Relazione annuale 2022 del Ministero della Salute segnala gravi non conformità sul fronte della tracciabilità e sicurezza dei prodotti di origine animale. 

Anche il monitoraggio delle macellazioni equine risulta difficile: tra il 2017 e il 2020 l’Istat non ha fornito dati specifici, mentre nei pochi dati disponibili la categoria ‘cavalli’ viene spesso inclusa in quella più generica degli ‘ungulati’, alterando le statistiche ufficiali e rendendo ancora più difficile garantire trasparenza e tracciabilità nella filiera.

Tra i consumatori di altre tipologie di carne (principalmente bovino, maiale e pollo), secondo Ipsos solo il 33% è a conoscenza della dicitura DPA e non-DPA e il 42% dice di conoscere il fenomeno del mercato illegale della macellazione equina.

Fermare la macellazione dei cavalli: l’alternativa possibile

Come Animal Equality abbiamo raccolto circa 195 mila firme di persone che vogliono vietare per sempre la macellazione dei cavalli: questo significa porre fine alla macellazione clandestina e alla sofferenza di migliaia di animali che tante persone considerano ormai come compagni di vita.

Il nostro Paese può fare una scelta fondamentale per i diritti degli animali allineandosi alla Grecia, che nel 2020 ha vietato la macellazione dei cavalli includendoli nelle norme riservate a cani e gatti. Come ha detto Matteo Cupi, nostro direttore esecutivo:

Alla luce dei risultati analizzati da Ipsos, esortiamo ancora una volta le istituzioni a riconoscere ai cavalli la protezione giuridica riservata agli animali considerati d’affezione.

Per contrastare lo sfruttamento e la macellazione degli animali allevati, ognuno di noi può scegliere di fare la propria parte. Scegliere un’alimentazione a base vegetale permette di ridurre la sofferenza dei cavalli e di tutti gli animali uccisi a scopo alimentare.

AMICI, NON CIBO!

Passare ad un’alimentazione 100% vegetale è facile se sai come farlo!

Scopri tutti i consigli sul nostro sito dedicato.


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