15 anni di Animal Equality, 15 investigazioni che devi conoscere
Le investigazioni sono lo strumento più potente che abbiamo per mostrare al pubblico il trattamento crudele e disumano che gli animali sono costretti a subire all’interno di allevamenti intensivi e macelli.
Documentando gli orribili abusi che gli animali subiscono negli allevamenti intensivi e nei macelli i nostri investigatori sotto copertura aiutano a sensibilizzare il grande pubblico. Attraverso il loro lavoro contribuiscono a incoraggiare i consumatori a prendere scelte più consapevoli in merito alla loro dieta e a convincere decisori politici e aziende a implementare cambiamenti significativi per gli animali.
15 anni di investigazioni
A partire dalla fondazione nel 2006, gli investigatori di Animal Equality hanno filmato all’interno di oltre 800 allevamenti intensivi (e non) e macelli in più di 14 paesi del mondo. I video che abbiamo raccolto hanno permesso di lanciare importanti campagne che hanno contribuito a cambiare il mondo per gli animali.
Molte delle nostre investigazioni sono state le prime nel loro genere a mostrare i segreti dell’industria agroalimentare. Nel 2008, Animal Equality ha fatto storia con la prima investigazione effettuata contemporaneamente in decine di macelli spagnoli.
Sia in Messico che in Brasile, abbiamo condotto le prime indagini in assoluto sull’industria delle uova, contribuendo a innescare un acceso dibattito nel paese sul trattamento riservato agli animali. Il team di investigatori di Animal Equality è stato il primo a effettuare riprese subacquee, il primo a utilizzare telecamere a 360 gradi e tra i primi a utilizzare droni per le riprese aeree.
Le nostre indagini mostrano qualcosa che nessuno vuole vedere, spesso sconvolgono il pubblico, ma sono strumenti fondamentali perché documentano la realtà che tantissimi animali affrontano ogni giorno.
Ecco 15 investigazioni di Animal Equality che hanno sconvolto l’Italia e il mondo e cambiato la vita di migliaia di animali.
1. La campagna per implementare la legge nei macelli, Italia
Nel 2021 abbiamo indagato un impianto di macellazione nel cremonese, Zema Srl, dove tra maltrattamenti e violazioni sistematiche delle norme sul benessere animale, vengono uccisi circa 3.000 animali a settimana.
A seguito della raccolta di ore e ore di filmati, abbiamo presentato due esposti in Procura e una denuncia per pubblicità ingannevole nei confronti dell’azienda presso l’AGCM.
Le nostre immagini rilanciano e testimoniano, per l’ennesima volta, il dramma dei macelli, luoghi che non sono soggetti a controlli efficaci e che rimangono spesso nascosti agli occhi dei consumatori.
Per questo Animal Equality Italia ha rilasciato la più vasta serie di filmati girati all’interno dei macelli italiani.
I nostri investigatori sotto copertura hanno raccolto materiale nei macelli di bovini, agnelli, polli, conigli, agnelli, maiali, pesci nel corso di 9 anni di inchieste, documentando le reiterate crudeltà perpetrate sugli animali e il mancato rispetto delle seppur minime leggi che dovrebbero tutelarli.
Con la pubblicazione di questi materiali vogliamo porre l’attenzione su alcune violazioni gravissime che avvengono in questi luoghi a porte chiuse e lontani dagli occhi dei consumatori, come maltrattamenti, violenze e morti ingiuste e dolorose.
Si calcola che nel mondo, ogni anno, vengano macellati circa 150 miliardi di animali, spesso in modo del tutto cruento.
A dicembre 2017 abbiamo lanciato una petizione rivolta al Ministero della Salute e al Ministero dell’Agricoltura per chiedere che vengano introdotte norme più severe volte a regolare questi luoghi.
L’atteggiamento criminoso all’interno dei macelli, infatti, è incentivato sia dall’assenza di controlli severi, sia dalla mancanza di conseguenze penali concrete per chi infrange la legge. Al momento esistono solo sanzioni amministrative per chi viola le prescrizioni sulle procedure di macellazione.
Quelle che chiediamo con la nostra petizione sono misure urgenti e necessarie che riducano le sofferenze di milioni di animali ogni anno. Più di 250mila persone hanno già firmato per sostenere il nostro lavoro di pressione politica.
2. Il mercato della carne di cane, Cina
Si stima che ogni giorno circa 30.000 cani vengono uccisi in Cina per la loro carne o per la loro pelliccia, un commercio che vale più di dieci milioni di euro l’anno.
Alcuni cani vengono rubati, ma la maggior parte di loro proviene da allevamenti situati nella provincia di Peixian e in altre provincie settentrionali, dove possono trascorrere anche oltre 4 mesi in piccole gabbie metalliche.
Quando gli animali raggiungono il peso desiderato, vengono trasportati nei macelli di Guangzhi, Guangdon e Zhanjiang.
Nel 2013 i nostri investigatori hanno rischiato in prima persona per infiltrarsi negli allevamenti e nei macelli di cani a Jiangmen e Zhanjiang. In questi luoghi hanno girato filmati mai visti prima che hanno rivelato gli orrori perpetrati, ogni giorno, verso migliaia di cani per soddisfare la richiesta di carne in Cina.
Il materiale scioccante mostra cani terrorizzati, tenuti in condizioni terribili nei macelli prima di essere brutalmente colpiti con mazze di legno e pugnalati a morte, di fronte agli altri cani vigili e in attesa di subire lo stesso destino.
Cosa abbiamo fatto?
Durante la nostra investigazione in Cina abbiamo salvato una cagnetta di nome Vita, che abbiamo scoperto poi essere incinta di altri splendidi cuccioli, salvati appena in tempo dal loro destino crudele. Ma questa non è stata l’unica conquista: grazie alla nostra investigazione sono stati chiusi un macello e 33 rivenditori di carne di cane.
Guarda la nostra investigazione sulla carne di cane in Cina:
3. La crudeltà del foie gras, Spagna e Francia
Nel 2012 Animal Equality conduce le sue prime investigazioni in allevamenti intensivi di oche e anatre per la produzione del Foie Gras.
Questo è l’inizio di un lungo lavoro svolto in Francia e Spagna dove i nostri investigatori hanno realizzando decine di ore di filmati e audio e oltre 500 fotografie, che mostrano animali confinati in minuscole gabbie, affetti da stress e depressione; feriti dall’alimentazione forzata, dal tubo che ogni giorno gli viene spinto nell’esofago per far passare il cibo, oppressi da problemi respiratori e di deambulazione per le abnormi dimensioni raggiunte dal fegato.
Grazie a queste immagini registrate e mostrate al pubblico abbiamo ottenuto tante vittorie importanti per gli animali: Coop Italia è diventata il primo supermercato in Italia a vietare la vendita di foie gras e recentemente tutte le più grandi catene di supermercati hanno annunciato di non voler più vendere il prodotto francese nel nostro paese.
L’India, nel 2014, è diventata il primo paese al mondo a vietare a livello nazionale l’importazione di foie gras.
E l’opportunità di ottenere questa vittoria anche nel Regno Unito si sta avvicinando sempre di più grazie alle nostre azioni coordinate a livello internazionale che stanno chiedendo con insistenza che si metta fine a questa pratica agghiacciante.
4. Il trasporto e la macellazione degli agnelli, Italia
Da sempre ci impegniamo per far conoscere la realtà sull’allevamento e la macellazione degli agnelli, che spesso è molto più dolorosa e cruenta di quello che tante persone riescono a immaginare.
Negli ultimi anni per rendere più efficace la risposta dell’opinione pubblica abbiamo condotto numerose investigazioni per svelare la realtà del mercato della carne di agnello: con le nostre videocamere siamo entrati negli allevamenti, nei macelli, e abbiamo documentato i trasporti di milioni di animali vivi in tutta Europa.
Nel 2017 grazie all’installazione di telecamere nascoste in un macello in provincia di Viterbo abbiamo scoperto che agnelli, pecore e capre venivano sottoposti a torture e violenze di una crudeltà insensata. Le immagini, riprese da tantissimi media italiani come Il Corriere della Sera, sono scioccanti.
Guarda le immagini scioccanti riprese nel macello di agnelli:
A fronte di tutto questo, abbiamo continuato a lavorare perché sempre più persone smettano di consumare carne di agnelli e cuccioli in occasione della Pasqua e di altre festività, ma anche a riflettere sulle proprie abitudini alimentari, riducendo o eliminando il consumo di carne per tutto il resto dell’anno.
Anche nel 2020 e nel 2021 abbiamo raccolto moltissimo materiale sul trasporto via mare dalla Spagna ai paesi del Medio Oriente e sul trasporto degli agnelli dai paesi dell’Est Europa in Italia e dalla Spagna in Arabia Saudita in occasione del Ramadan.
Grazie alle investigazioni diffuse in sinergia con Animal Welfare Foundation siamo riusciti a ottenere un grande risultato: una Commissione d’inchiesta sta esaminando l’applicazione del Regolamento sul trasporto di animali vivi e a breve si pronuncerà in merito.
Questa campagna di sensibilizzazione, unita al lavoro di tante altre associazioni per i diritti degli animali, ha avuto effetto: secondo recenti report, infatti, i consumi di carne ovina sono in calo su tutto il territorio italiano, dove si registra un calo del 10%.
5. Jalisco, una legge per difendere gli animali, Messico
Dal 2016 Animal Equality ha investigato 31 strutture in 7 stati del Messico, documentando l’estrema crudeltà a cui sono sottoposti gli animali nei macelli e negli allevamenti, in particolare proprio a Jalisco, uno degli stati messicani in cui vengono macellati più animali.
Lo stato di Jalisco contribuisce per quasi il 10% del PIL del Messico e uno dei settori più importanti della sua economia è proprio quello agroalimentare, in particolare per gli allevamenti di galline ovaiole, maiali e mucche per la produzione di latte – tutti ambiti nei quali gli investigatori di Animal Equality sono intervenuti con investigazioni e operazioni sotto copertura.
Dopo queste investigazioni Animal Equality ha lanciato la campagna “Jalisco Without Cruelty”, per sensibilizzare il pubblico sulla sofferenza degli animali e per spingere le istituzioni a cambiare lo stato delle cose.
Grazie a questa pressione nel 2019 lo Stato messicano di Jalisco ha approvato una riforma storica nel diritto penale, introducendo nuovi reati per la tutela degli oltre 200 milioni di animali allevati a scopo alimentare nel territorio. La crudeltà nei confronti degli animali è stata tipizzata giuridicamente come reato penale, e non più come un semplice illecito amministrativo.
6. Gli orrori di El Escobar, Spagna
El Escobar è un allevamento che si trova nella regione di Murcia, in Spagna, che fornisce carne a El Pozo, una delle aziende di distribuzione più grandi del mondo.
Gli operatori di questo allevamento sono stati ripresi mentre colpivano i maiali sulla testa con barre d’acciaio, gli saltavano addosso, li calciavano e si scattavano foto con essi o quello che ne rimaneva. In uno di questi video uno degli operatori era ripreso mentre colpiva un povero maiale con una spada per poi lasciarlo morire dissanguato.
Animal Equality ha prontamente sporto denuncia contro gli operatori e il gestore dell’allevamento. Grazie al processo seguito da queste denunce quattro lavoratori sono stati giudicati colpevoli e sono stati condannati alle pene più severe previste dal codice penale spagnolo.
7. La mattanza dei tonni di Carloforte, Italia
Nel 2012 Animal Equality ha realizzato un’investigazione esclusiva sotto copertura, con diverse riprese video e numerose immagini per la prima volta anche subacquee, che svelavano la crudeltà della mattanza dei tonni che si svolge a Carloforte, in Sardegna. Una pratica cruenta, che tra la fine di maggio e l’inizio di giugno di ogni anno causa la morte di migliaia di tonni rossi.
Animal Equality ha assistito alla sofferenza di queste creature: centinaia di tonni vengono attirati in trappole e strappati al loro habitat naturale con enormi ami affilati. I pesci si dimenano ancora mentre vengono appesi in aria, e muoiono soffocati tra atroci dolori.
8. La chiusura di Harling Farm, Inghilterra
Grazie a un’investigazione sotto copertura, il team di Animal Equality ha portato alla luce gli abusi terribili che si compivano quotidianamente nell’allevamento di Harling Farm, a Norfolk in Inghilterra.
Qui maiali adulti e maialini venivano maltrattati fisicamente e psicologicamente dagli operatori. Molte delle violenze lasciavano sui maiali ferite e abrasioni, gli animali che non volevano muoversi, infatti, venivano percossi con barre di ferro e lasciati morire in agonia.
Nei video si vede addirittura un operatore sparare in testa a un maiale con un fucile. L’investigazione è stata pubblicata su molte testate inglesi e su media di ampia portata come la BBC. Grazie a questo lavoro che ha portato alla luce la verità, gli operatori sono stati condannati per crudeltà verso gli animali e gli è stata data la più lunga pena detentiva della storia del Regno Unito per reati di questo genere.
9. Il sacrificio di animali più grande al mondo, Nepal
Ogni 5 anni a Bariyarpur, un villaggio nel sud del Nepal, si svolge il più grande sacrificio di animali al mondo, il sacrificio di Gadhimai. Durante questo festival centinaia di migliaia di animali vengono portati al tempio per essere sacrificati alla dea Gadhimai.
I visitatori del festival provengono principalmente dalla vicina India, e molti di loro portano con sé gli animali per il sacrificio oltre confine. Un numero enorme di bufali, capre, pecore e uccelli viene massacrato nel modo più brutale.
Animal Equality ha lavorato instancabilmente per porre fine ai sacrifici di animali negli ultimi anni. Nel 2014 abbiamo lanciato la nostra campagna proprio per far cessare i sacrifici di animali a Gadhimai, chiedendo al Tempio di promuovere modalità rituali alternative, che non prevedano uccisioni o maltrattamenti di animali.
Guarda il video dell’investigazione a Gadhimai del 2019:
Dopo ampie discussioni con Animal Equality, il governo indiano ha deciso di adottare una nuova direttiva per vietare il trasporto di animali in Nepal durante il festival di Gadhimai. Questa decisione è stata vitale nel ridurre il numero di animali sacrificati di circa il 70% nel novembre 2014.
Nel 2019 i nostri investigatori sono tornati sul campo a Gadhimai per documentare l’ultima edizione del festival, grazie al coordinamento con altre organizzazioni per i diritti animali e con le istituzioni nepalesi siamo riusciti a ridurre dell’80% il numero dei bufali uccisi al Festival del 2019, ma non abbiamo intenzione di fermarci e faremo di tutto per portare a zero il numero di animali sacrificati.
10. Le vite in gabbia dei Conigli, Italia e Spagna
In Europa ogni anno vengono macellati circa 340 milioni di conigli, la quasi totalità dei quali vengono allevati in gabbie di batteria. Un numero spaventoso, soprattutto se si considera che il tasso di mortalità nelle gabbie è estremamente elevato, tra il 15-30%.
Questo dato, superiore a quello di qualsiasi altro animale d’allevamento, è dovuto al fatto che i conigli sono animali molto delicati e dunque particolarmente sensibili ai maltrattamenti a cui sono sottoposti negli allevamenti.
In anni di lavoro Animal Equality ha investigato oltre 75 allevamenti di conigli tra Italia e Spagna. Le immagini raccolte hanno svelato al mondo il dolore e la sofferenza a cui sono sottoposti i conigli in gabbia.
Costretti a passare la loro vita reclusi, i conigli in allevamento presentano ferite aperte e infette; i corpi dei conigli che non sopportano il dolore e lo stress vengono lasciati senza vita a decomporsi nelle stesse gabbie in cui altri conigli vivono e non sono rari episodi di cannibalismo causati dalle condizioni innaturali e di stress.
Grazie a questa mole di lavoro sull’allevamento dei conigli nel 2017 il Parlamento Europeo ha spianato la strada per il bando all’uso delle gabbie negli allevamenti di conigli.
11. La verità sul latte di bufala, Italia
Nel 2019 Animal Equality Italia ha pubblicato il primo mini documentario mai realizzato sul sistema di produzione della mozzarella di bufala, considerata uno dei prodotti d’eccellenza del Made in Italy, esportato in tutto il mondo e venduto a caro prezzo proprio per le sue presunte qualità, non solo relative al prodotto finito, ma per tutta l’intera filiera produttiva.
La realtà che si cela dietro questo prodotto è ben diversa come abbiamo denunciato grazie anche all’aiuto di Giulia Innocenzi (giornalista), Paolo Bernini (ex parlamentare), Enrico Moriconi (Garante per i Diritti Animali), Manuela Giacomini (avvocato esperto in diritti degli animali) e dell’organizzazione Four Paws.
Guarda la nostra investigazione negli allevamenti di bufale italiane:
I nostri investigatori hanno mostrato al pubblico italiano e internazionale: bufale e bufalini morti abbandonati vicino ai compagni vivi, cadaveri coperti di feci e fango nel maldestro tentativo di essere nascosti, bufale costrette a vivere in condizioni inadeguate e terribili, con le zampe immerse nelle feci e nel fango fino alle ginocchia.
Il mini-documentario ha avuto grande risonanza mediatica, tanto da attirare l’attenzione di figure a livello istituzionale, che si sono scagliate contro il nostro video tramite una nota, accusandoci di generalizzare e danneggiare un comparto “sano” e “senza eguali”. Il nostro lavoro sulle bufale non si è fermato e torneremo a parlarne.
12. La campagna internazionale per bandire i wet market, Asia
Ad aprile 2020 Animal Equality ha organizzato una campagna internazionale per chiedere all’ONU di vietare per sempre i wet market in tutto il mondo, riuscendo a ottenere più di 569.000 firme da ogni angolo del pianeta.
Gli investigatori di Animal Equality hanno raccolto immagini e video di alcuni wet market in Cina, India e Vietnam, documentando una situazione insostenibile sotto molti punti di vista: animali selvatici e non, costretti in gabbie piccole e sporche, vengono venduti vivi e uccisi di fronte agli occhi degli acquirenti.
Guarda la nostra investigazione nei wet market asiatici:
In questi luoghi gli animali vengono macellati sul posto a costo di atroci sofferenze, senza alcun rispetto delle norme igieniche e favorendo il contatto tra specie diverse e il conseguente potenziale spillover, o salto di specie di malattie. Infatti, si ritiene che virus letali per l’uomo come la SARS e molto probabilmente il Covid-19 si siano originati proprio in uno di questi wet market.
Grazie al supporto degli attivisti locali a maggio del 2020 Animal Equality ha raccolto nuove immagini nei wet market della Cina, mostrando come nulla fosse ancora cambiato in questi luoghi.
E il 17 giugno 2021 abbiamo consegnato le firme alle Nazioni Unite (ONU) per chiedere di riconoscere pubblicamente i rischi che la vendita di animali vivi comporta per la salute globale e di sollecitare i responsabili politici internazionali per proibirne il commercio nei wet market.
Questa operazione internazionale ha portato la voce degli animali allevati a scopo alimentare all’ascolto dei leader mondiali, un’azione che segna una grande pietra miliare nella lotta per i diritti degli animali.
13. Mini-serie investigativa negli allevamenti di suini, Italia
Abbiamo svolto due investigazioni in due maxi allevamenti di maiali in Lombardia per documentare e rendere visibili gli orrori che l’industria della carne vuole nascondere.
I due allevamenti risultano affiliati alla stessa azienda, che gestisce oltre 40 allevamenti di maiali su tutto il territorio nazionale.
La Grande Menzogna e La Grande Menzogna continua fanno parte della nostra prima mini-serie investigativa pubblicata in episodi, una testimonianza approfondita di cosa si cela dietro le cosiddette “eccellenze” del Made in Italy.
L’emittente televisiva La7 è entrata insieme a noi nell’allevamento in provincia di Brescia per mostrare in prima serata a centinaia di migliaia di persone qual è la reale condizione vissuta da questi animali.
Guarda la nostra inchiesta:
Molte aziende del settore dichiarano di adottare le massime accortezze in materia di benessere animali e vendono i propri prodotti come DOP, una certificazione che dovrebbe assicurare eccellenza, quando invece gli animali sono allevati in condizioni terribili.
I controlli delle autorità competenti e il monitoraggio da parte delle istituzioni locali sono scarsi e inefficaci e perciò le pochissime leggi a tutela degli animali non vengono quasi mai rispettate.
Per questo abbiamo deciso di lanciare una petizione rivolta al Governo italiano per chiedere controlli più efficaci, frequenti e a sorpresa all’interno degli allevamenti intensivi, dove gli animali vengono maltrattati ogni giorno.
14. Mucche gravide uccise in un macello, Brasile
Abbiamo reso pubblico un video frutto di un’indagine scioccante, con immagini raccolte dai nostri investigatori sotto copertura in un macello in Brasile. Con le nostre telecamere abbiamo documentato una terribile pratica diffusa in Brasile: l’uccisione di mucche in stato di gravidanza.
Il numero di mucche incinte macellate è aumentato quando, nel 2017, il Ministero dell’Agricoltura, dell’allevamento e dell’approvvigionamento (MAPA) del Brasile ha approvato un regolamento che consente l’uso di carne di mucche gravide per il consumo.
Tutto ciò non è solo orribile per le mucche, ma anche per i vitelli, che muoiono soffocati nelle pance delle loro madri morte dissanguate, oppure vengono “estratti” ancora vivi e abbandonati sul pavimento del macello.
A seguito dell’inchiesta abbiamo esortato il ministero dell’Agricoltura brasiliano a vietare l’uccisione di questi animali.
Il problema, però, non riguarda solo il Brasile, ma esiste anche in Italia, dove si stima che il 4,5% delle mucche macellate siano gravide, mentre in tutta Europa la media è del 3%.
15. Orrore in un macello di salmoni, Scozia
Animal Equality ha investigato un macello della Scottish Salmon Company, società che rifornisce i maggiori supermercati del Regno Unito ed esporta in oltre 20 paesi del mondo.
Le immagini raccolte dimostrano che questi animali soffrono enormemente: nonostante nella struttura di macellazione siano presenti dispositivi di stordimento, numerosi salmoni sono stati macellati ancora coscienti, soffrendo un’agonia senza misura.
Stiamo spingendo il Governo britannico e i decisori politici di tutto il mondo a prendere in considerazione questi animali, che sono tra i più dimenticati e che in questo momento non godono nemmeno della più minima tutela.
Il nostro lavoro non si ferma
Queste sono solo alcune delle investigazioni che abbiamo condotto negli ultimi anni e che hanno avuto un impatto concreto sulla vita di milioni di animali.
Solo attraverso il lavoro investigativo possiamo continuare a portare alla luce cosa si nasconde dietro alle porte chiuse di allevamenti e macelli.
Noi siamo la voce fuori dal coro e vogliamo continuare a esserlo: supporta chi combatte ogni giorno in prima linea per gli animali.