5 animali che hanno avuto un lunedì nero.


"Se pensi che non mangiare carne sia difficile, prova ad immaginarti cosa voglia dire stare dall'altra parte della gabbia"

Ogni giorno, miliardi di animali soffrono negli allevamenti di tutto il mondo.

Le loro sofferenze sono riconducibili a vari motivi differenti, maltrattamenti, crudeltà o semplice necessità di massimizzare i profitti e ridurre i costi. 

Ma la causa principale rimane la nostra abitudine alimentare.

 

Dorothy:

Anche oggi Dorothy è stata nutrita in maniera forzata con un tubo che le arriva direttamente allo stomaco.

Il suo fegato si ammalerà e si ingrosserà causandole sofferenze atroci perchè l’inustria ha bisogno di produrre Foie Gras.

 

 

Victor:

Nato poco tempo fa, Victor ha visto sua madre per l’ultima volta il giorno in cui è nato. Pochi secondi dopo essere venuto al mondo è stato allontanato con la violenza, in mezzo ai pianti di sua madre. Finirà a breve in un mattatoio per fornirci carne di vitello.

 

Pat:

Provate a pensare di spendere la vostra intera esistenza assieme ad altri cinque vostri amici nello spazio di un ascensore per quattro persone… aggiungeteci le immagini dei vostri compagni morti sul fondo della gabbia in cui siete costretti a vivere ed avrete un’idea minima di quello che ogni coniglio in allevamento ha vissuto anche oggi.

 

Phillip

L’unica colpa di Phillip è stata quella di nascere maschio. Oggi. All’interno dell’industria delle uova.
L’hanno uccisio qualche decina di minuti dopo la nascita tramortendolo in mezzo all’immondizia ed ai corpi dei suoi fratelli.

 

Esmeralda:

Dopo cinque anni passati a sfornare cuccioli appena possibile grazie all’inseminazione artificiale praticata nel suo allevamento, il fisico di Esmeralda ha iniziato a cedere oggi.

È a terra e non riesce più reggersi sulle proprie gambe.

Dopo essere stata sfruttata come macchina da parto per cinque lunghi interi, Esmeralda verrà uccisa domani poichè non più produttiva e quindi inutile per industria della carne di suino.

Tu puoi porre fine a tutto questo. Lasciare la sofferenza fuori dal tuo piatto è semplice. Scopri come.



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