La reputazione della tua azienda passa anche dall’attenzione agli animali coinvolti nella filiera
Anche i prodotti a marchio del distributore devono adeguarsi a standard minimi di benessere animale
Nel periodo di lockdown sono cresciute le vendite dei prodotti a marchio del distributore, ovvero quei prodotti e servizi forniti da terzi che vengono venduti con brand dei distributori stessi, spesso molto conosciuti dai consumatori. L’incremento del trend delle vendite del 2020 è stato particolarmente rilevante rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+9,6%).
Come accennato, le marche private del distributore sono prodotti o servizi forniti da parte di terzi e venduti con il marchio del distributore stesso. In Italia, si tratta approssimativamente del 20% delle vendite all’interno del mondo della GDO: un acquisto su cinque riguarda prodotti di questo tipo.
Questo tipo di crescita è stata trainata da diversi trend, tra cui quello dell’attenzione agli animali coinvolti nella filiera. Infatti, i consumatori hanno dimostrato una propensione a premiare le aziende più attive su questo piano, ovvero quelle che hanno pubblicato politiche concrete e soprattutto pubbliche di benessere animale.
Infatti, le imprese che osservano le tendenze, ascoltano i clienti e monitorano i loro comportamenti hanno capito che siamo di fronte a un percorso obbligato: chi non inizia a pianificare un percorso concreto per la propria azienda su tematiche di benessere animale, ben scandito e con obiettivi intermedi, correrà il rischio reale di non riuscire a stare al passo con la concorrenza.
Questa crescente attenzione da parte dei consumatori agli animali coinvolti dall’industria alimentare rende questa tematica un punto fondamentale da tenere in considerazione su cui tutte le aziende della Gdo sono chiamate a dare il proprio contributo.
Attenzione però al rischio di greenwashing: spesso infatti le indicazioni sul benessere animale non sono chiare e rischiano di essere fuorvianti. E’ difficile per il consumatore valutare i diversi aspetti che definiscono il livello di benessere animale di un prodotto. Ecco perchè è anche responsabilità delle aziende offrire prodotti sempre più in linea con le richieste del mercato, in particolare quando sono improntati alla massima trasparenza: non basta una dichiarazione vaga di intenti, ma è necessario condividere un impegno chiaro e dettagliato con chi acquista.
Animal Equality con il suo dipartimento di sensibilizzazione aziendale si occupa da anni di dialogare con le più grandi aziende del settore alimentare per lavorare a delle politiche che vadano a ridurre la sofferenza degli animali allevati a scopo alimentare.
Decisioni di grandi aziende, come quella di non rifornirsi più da allevamenti che costringono le galline in gabbia, possono avere un impatto concreto sulla vita di centinaia di migliaia di animali. Per questo il nostro team continua instancabilmente a lavorare su questo fronte, per ottenere piccoli grandi cambiamenti verso un futuro migliore per gli animali.
Scopri come una policy di benessere animale può aiutarci a cambiare il mondo per gli animali nel nostro prossimo articolo.