Le grandi banche europee finanziano aziende collegate a crudeltà sugli animali e deforestazione in Amazzonia
Articolo originale rilasciato da Eurogroup for Animal, ente di advocacy per gli animali con sede a Bruxelles e che lavora con le istituzioni europee per introdurre miglioramenti per gli animali. Animal Equality Italia è membro di Eurogroup for Animals e ha tradotto in Italiano questo articolo.
Le maggiori banche europee stanno investendo in aziende che molto probabilmente sono legate alla deforestazione in Amazzonia e nel Cerrado (savana tropicale del Brasile), aggravando così il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, i rischi per la salute pubblica e la crudeltà sugli animali allevati a scopo alimentare su vasta scala.
Allo stato attuale, l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Mercosur (organizzazione internazionale per la cooperazione e integrazione economica nella regione latinoamericana) non farà che alimentare ulteriormente questa tendenza.
Secondo un nuovo report pubblicato da World Animal Protection, le dieci principali banche europee, come ABN AMRO, Santander e ING Group, stanno finanziando massicciamente le aziende legate alle catene di approvvigionamento di bovini e soia che operano in zone del Brasile dove le foreste vengono abbattute – legalmente o addirittura illegalmente – per produrre carne e colture per la produzione dei mangimi per gli animali allevati a scopo alimentare.
Negli ultimi cinque anni, queste banche hanno investito fino a 81 miliardi di euro in aziende come Cargill/Danone, ADM, Bunge, Carrefour, Casino, Lactalis, JBS, Louis Dreyfus e Marfrig. Questo che significa che i consumatori europei stanno inconsapevolmente alimentando con i loro risparmi e pensioni queste pratiche commerciali non etiche e correlate alla produzione di alte quantità di carbonio, mettendo a rischio la salute del nostro pianeta.
“Non esiste prezzo a cui le foreste più preziose del nostro mondo possano essere vendute per avidità. Le banche hanno il dovere nei confronti dei loro clienti di investire i loro fondi in modo responsabile ed etico. Nomi di rispettabili banche stanno tradendo la fiducia dei loro clienti investendo in attività poco etiche, quelle che distruggono gli habitat, minacciano la fauna selvatica, e partecipano al più crudele dei business, l’allevamento intensivo di animali”.
Dirk Verdonk, direttore di World Animal Protection
La conclusione dell’accordo di libero scambio UE-Mercosur ha fatto emergere il problema della deforestazione in Amazzonia, dove un’area delle dimensioni di tre campi da calcio messi insieme viene persa ogni minuto a causa dell’agricoltura intensiva.
L’Amazzonia ospita milioni di specie di animali, minacciati dalla perdita del loro habitat. Almeno il 17% della carne di manzo e il 20% della soia esportata dall’Amazzonia e dal Cerrado verso l’UE possono essere in qualche modo collegati alla dalla deforestazione illegale.
Questa soia è spesso destinata a diventare mangime per gli oltre 70 miliardi di animali che sono allevati a scopo alimentare in tutto il mondo: due terzi di essi vivono in allevamenti di tipo intensivo, dove non possono muoversi liberamente o vivere secondo i loro bisogni naturali.
L’accordo commerciale concluso dall’UE e dal Mercosur nel giugno 2020 non farà che aggravare la situazione: secondo uno studio pubblicato in Francia, l’accordo genererebbe un 25% in più di deforestazione ogni anno nei sei anni successivi all’entrata in vigore dell’accordo.
“L’UE non dovrebbe ratificare l’accordo UE-Mercosur senza rinegoziare fondamentalmente i suoi termini. Così com’è, è un cattivo accordo per gli animali, il pianeta e le persone, e non è in linea con le strategie adottate dall’UE nell’ambito del Green Deal. Questo accordo alimenterà ulteriormente l’intensificazione dell’allevamento di animali, e questa tendenza, oltre ad essere dannosa per il benessere degli animali, contribuisce anche a questioni come la perdita di habitat per gli animali selvatici, la diffusione delle zoonosi, la deforestazione e la crisi climatica. Una semplice dichiarazione o un protocollo non risolverà il problema, l’UE deve cambiare completamente il suo approccio quando si tratta di politica commerciale”.
Reineke Hameleers, CEO, Eurogroup for Animals
Tutte le organizzazioni, come Animal Equality, che fanno parte di Eurogroup for Animals e World Animal Protection, ente autore del dossier, chiedono alle istituzioni finanziarie di rimediare a questo errore, assicurandosi di avere politiche e sistemi in atto come:
- Rendere gli alimenti tracciabili fino al punto di origine all’interno della catena di approvvigionamento;
- Tolleranza zero per la deforestazione;
- Screening e coinvolgimento delle aziende, esclusione dei trasgressori e dimostrazione di trasparenza;
- Questo dovrebbe riflettersi in una futura legge europea, che dovrebbe anche includere il benessere degli animali nel suo campo di applicazione;
- Sostenere la transizione verso un sistema alimentare e sostenibile implementando gli standard di benessere degli animali allevati a scopo alimentare, come minimo dimezzando gli investimenti in proteine animali entro il 2040, ed eliminando gradualmente il sostegno alle monocolture come la soia come mangime per gli animali da allevamento;
Cosa puoi fare tu nel frattempo?
La grandi aziende hanno il potere ed il dovere di lavorare per non finanziare realtà che mettono a rischio il futuro del pianeta e di tutti noi.
Ma ognuno di noi ha un grande potere nelle proprie mani: basta apportare qualche piccolo cambiamento nello stile di vita che adottiamo. Tre volte al giorno, abbiamo l’occasione di scegliere che cosa mangiare, che cosa mettere nel nostro carrello della spesa, quali industrie finanziare.
Scegliere consapevolmente significa scegliere di costruire un futuro migliore per gli animali, il pianeta e per le future generazioni.