Etichetta cage-free? Ecco come può aiutare gli animali
Alcuni parlamentari hanno proposto un emendamento alla legge di bilancio per introdurre l’etichettatura “cage-free” sui prodotti di origine animale in commercio dal prossimo anno: in questo modo sarebbe chiaro ai consumatori quali provengono da allevamenti in gabbia e quali no. Ma la Commissione Bilancio ha dichiarato l’emendamento inammissibile.
Nel corso di una conferenza stampa a Roma, insieme alla coalizione italiana End The Cage Age e a vari esponenti politici, abbiamo rivolto il nostro appello alle istituzioni per chiedere di riconsiderare questa importante proposta:
Siamo sorpresi e sconcertati che l’emendamento per la creazione del bollino cage-free sia stato dichiarato inammissibile. Sarà stata una svista o un mero errore formale, sarebbe inspiegabile perdere l’occasione, a costo quasi zero, per migliorare le condizioni degli animali allevati e, soprattutto, far uscire dal buio e dall’anonimato l’impegno delle tante aziende agroalimentari italiane che stanno eliminando gradualmente le gabbie dalle loro filiere.
Le associazioni della coalizione End The Cage Age
La situazione delle gabbie in Europa
In Europa, ogni anno oltre 300 milioni di animali allevati a scopo alimentare (di cui almeno 40 milioni in Italia) trascorrono ancora tutta la vita o gran parte della vita in gabbia. La loro intera esistenza è concentrata in ambienti spogli e sovraffollati, dove questi esseri senzienti non possono esprimere i loro più naturali bisogni.
Scopri come vivono gli animali in gabbia:
Secondo i dati raccolti da Ciwf, fra gli animali reclusi all’interno di sbarre metalliche in Europa ci sono 72 milioni di conigli, il 94% del totale; 10 milioni di madri di maiale costrette a vivere in gabbie di gestazione e allattamento, il 96% del totale; oltre 155 milioni di galline ovaiole, il 40% di tutte le galline allevate nell’Unione europea.
RADDOPPIA IL TUO IMPATTO!
Se doni entro il 31 dicembre potrai raddoppiare l’impatto della tua donazione.
Infatti un generoso donatore ha deciso di raddoppiare ogni donazione che riceveremo per gli animali fino alla fine del mese e fino al raggiungimento di 190mila euro raccolti per gli animali.
Se deciderai di starci accanto con una donazione mensile, il donatore raddoppierà l’importo annuale. Significa che ogni mese, per 12 mesi, ne farà una dello stesso importo!
È un’opportunità limitata: se doni oggi, con 15 euro al mese aiuti 690 animali, ogni mese, per un anno! (media su 3 anni)
La voce dei parlamentari
Durante la conferenza sono intervenuti il Vicepresidente della Camera Sergio Costa, le deputate Eleonora Evi (PD) e Giulia Pastorella (Azione), e i deputati Alessandro Caramiello (M5S), Devis Dori (AVS) e Benedetto Della Vedova (+Europa). Tutte e tutti hanno ribadito l’importanza della certificazione “cage-free” sottolineando che la produzione alimentare può e deve progressivamente abbandonare l’allevamento in gabbia.
La vita in gabbia per gli animali è veramente pesante e contrasta con tutti i principi di benessere animale, costringendoli ad uno straziante ergastolo. Saremmo felici se questo diventasse un emendamento governativo, è una speranza, forse un’utopia, ma è quella che seguiamo, quella di un futuro senza gabbie.
On. Sergio Costa
Condividiamo l’importanza di riconoscere lo sforzo di tutti quegli allevatori che hanno già investito in sistemi senza gabbie. È importante evitare fenomeni di ‘cage-free washing’ per spingere sempre più aziende a intraprendere una vera transizione verso sistemi senza gabbie e i consumatori a fare scelte consapevoli.
On. Giulia Pastorella (Azione)
Questo Governo non è né animalista né ambientalista, perciò sono scettico. Ci vuole una rivoluzione culturale, anche alimentare: si mangia troppa carne. Bisogna fare capire ai cittadini e alle aziende – che vanno accompagnate nella transizione – che gli animali non possono essere tenuti in queste condizioni.
On. Alessandro Caramiello (M5S)
Cosa fanno le aziende
Sono oltre 1.400 le aziende alimentari europee che si sono impegnate a non utilizzare le gabbie per l’allevamento delle galline ovaiole, tra cui molte anche in Italia. Più della metà di queste aziende hanno già realizzato i loro impegni per vendere o utilizzare solo uova cage-free anche per i prodotti confezionati, mentre altre si sono impegnate ad eliminare le gabbie per l’allevamento di scrofe e conigli.
La ricerca scientifica dimostra che le gabbie sono gravemente dannose per il benessere degli animali, una posizione condivisa anche dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).
Nonostante la promessa della Commissione europea di vietare completamente l’allevamento in gabbia entro il 2027, la revisione della legislazione sul benessere degli animali su questo punto tarda ancora ad arrivare. Tuttavia, la transizione verso sistemi senza gabbie da parte delle aziende del settore è già iniziata, come riflesso della sensibilità dei cittadini e dei consumatori sul tema.
Il cambiamento, insomma, è in corso e ognuno di noi può fare la propria parte per gli animali: scegliendo con consapevolezza cosa mettere nel carrello quando facciamo la spesa possiamo mandare un segnale chiaro all’industria alimentare e spingerla ad adottare comportamenti più responsabili.
AMICI, NON CIBO!
Passare ad un’alimentazione 100% vegetale è facile se sai come farlo!
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