Fabbriche di Carne: un’investigazione di Nemesi Animale
L’investigazione realizzata in 9 mesi, tra il 2011 e il 2012, mostra quello che accade in oltre 50 stabilimenti, visitati sia di giorno che di notte, per testimoniare lo stato di cose quotidiano .
Quello che gli attivisti hanno trovato è la sofferenza che accomuna tutti i luoghi di sfruttamento: maiali feriti con orecchie e code lacerate a causa dello stress e del cannibalismo, animali morti, o lasciati a morire, insieme a tutti gli altri. Molte le scrofe con ferite vaginali causate dalle infezioni e dai parti continui a cui sono obbligate, tantissimi i maialini che non riescono a camminare o schiacciati dalle madri detenute nelle “gabbie parto”, animali malati, con tumori, infezioni, lesioni, distrutti dalla noia, dall’apatia, dal dolore.
Nella sola Italia, ogni anno, vengono macellati milioni di maiali, e il numero cresce se si pensa a quello che accade nel mondo.
Il maiale è uno dei mammiferi più intelligenti e sensibili, dotato di un’enorme capacità di apprendimento e di importanti abilità cognitive. Negli allevamenti, vengono privati della libertà e di qualunque stimolo o possibilità di porre in essere tutti quei comportamenti tipici della specie. Sono spaventati, capiscono cosa accade e cosa sta per accadere, provano paura, tristezza, angoscia. Tutti gli esseri senzienti sanno cosa significa provare queste sensazioni e i maiali non fanno eccezione.
L’investigazione di Nemesi Animale ci ricorda ancora una volta cosa accade intorno a noi a milioni di animali. Il potere di cambiare tutto questo è nelle nostre mani, nelle scelte che operiamo tutti i giorni. Noi possiamo fare la differenza eliminando ogni prodotto di origine animale dalla nostra dieta e dalla nostra vita. Una scelta, per noi così semplice, può fare la differenza per milioni di animali; può restituire loro una vita e la libertà.