Perché galline, polli e pulcini non sono solo animali “da allevamento”


Galline, polli e pulcini non sono gli animali poco intelligenti che vogliono farci credere.

La ricerca scientifica ci mostra infatti come questi animali, a cui il senso comune attribuisce un ruolo soprattutto all’interno della filiera alimentare e caratteristiche poco interessanti, sono in realtà estremamente acuti e curiosi.

I numeri dell’industria della carne e delle uova

Gli avicoli sono tra gli animali terrestri più sottostimati e maltrattati del pianeta. Per la produzione di cibo, ad esempio vengono allevati e uccisi più polli dell’intera somma di maiali, mucche e agnelli

Solo in Italia secondo l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) nel 2020 sono stati allevati più di 350 milioni di avicoli, di cui oltre 130 milioni polli da carne. Secondo i dati dell’Anagrafe Nazionale Zootecnica, inoltre, i polli macellati nel nostro Paese sono più di 550 milioni ogni anno. Nel mondo, secondo il WWF, questo numero sale addirittura a 50 miliardi e riguarda per il 70% polli allevati in maniera intensiva. 

All’interno degli allevamenti anche le galline ovaiole e i pulcini sono al centro di una catena di produzione feroce fatta di sovraffollamento, stress e malattie. 

Mentre negli ultimi 50 anni il consumo medio delle uova è aumentato del 340% a livello globale, le galline allevate per produrle in Italia raggiungono quota 40 milioni, in aumento costante rispetto agli ultimi anni. Per i pulcini maschi, considerati dall’industria della carne e da quella delle uova “scarti di produzione” e dunque abbattuti, questo significa 25-30 milioni di vittime l’anno solo in Italia.

Le qualità “segrete” di galline e polli, animali sensibili e complessi

Eppure polli e galline sono esseri molto sensibili, affettuosi e dal comportamento complesso. Dal punto di vista della socialità, infatti, vivono in gruppo, sanno riconoscersi reciprocamente e ognuno assume una determinata posizione sociale all’interno del gruppo di riferimento. 

Sono esploratori per natura e per questo hanno un forte bisogno di vivere all’aperto. Per polli e galline è essenziale poter esprimere comportamenti e movimenti funzionali al loro benessere, come aprire le ali, ripararsi dai parassiti attraverso bagni nella polvere, scorrazzare e salire sugli alberi per osservare l’ambiente circostante. Negli allevamenti però polli e galline vivono al contrario reclusi e non hanno spazio né per muoversi liberamente né per realizzare tutti gli altri comportamenti che li caratterizzano.

Dal punto di vista cognitivo, le galline al contrario di quanto spesso si crede sono davvero molto dotate: sanno distinguere forme geometriche intere da altre incomplete, individuare forme diverse a seconda della loro profondità prospettica, compiere operazioni aritmetiche di base e aggirare un ostacolo.

La sorprendente intelligenza dei pulcini

Polli e galline sono anche molto bravi ad apprendere attraverso il riscontro diretto delle proprie azioni. Tendono infatti a riprodurre azioni da cui traggono beneficio e ad evitare quelle che invece provocano degli svantaggi. Sulla base delle esperienze pregresse, le galline sono anche delle ottime maestre per i propri pulcini. Le chiocce, ad esempio, comunicano con i loro piccoli attraverso segnali caratteristici con cui insegnano ai pulcini a riconoscere il cibo buono da quello cattivo.

Se galline e polli ci sorprendono, i pulcini non sono da meno. L’osservazione dei loro processi cognitivi da parte degli etologi ha rivelato infatti che il cervello di questi animali funzionerebbe in modo molto simile al nostro. La memoria dei pulcini si basa sull’imprinting, che consiste nella manifestazione di un rapido attaccamento al primo essere animato che incontrano dopo la schiusa. L’imprinting fa anche sì che i pulcini sappiano riconoscere il proprio gruppo di appartenenza da qualsiasi altro. Questa capacità di riconoscimento è affidata all’emisfero destro del cervello dei pulcini, lo stesso per scimmie, pecore ed esseri umani. 

Galline, polli e pulcini, insomma, sono molto più che animali cosiddetti da allevamento, ma è proprio in questo ambiente che le loro più naturali e incredibili caratteristiche restano inespresse e sotto stimolate. Un’alternativa per permettere a questi animali di vivere una vita più felice però c’è.


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