I segreti di Food for Profit: le risposte di Giulia Innocenzi alle domande sul documentario
Durante la nostra diretta su YouTube, la giornalista Giulia Innocenzi ha risposto alle domande arrivate dal pubblico collegato online rivelando come è stato realizzato Food for Profit e quali saranno i suoi prossimi passi.
Rivedi la diretta in streaming:
La docu-inchiesta che svela il rapporto tra l’industria della carne e il potere politico in Europa è stato il quarto film più visto in Italia negli ultimi mesi.
Si tratta di un risultato eccezionale che Innocenzi è pronta a replicare anche all’estero. Dopo la Spagna, dove Food for Profit è stato il sesto film più visto in tutto il paese, la docu-inchiesta sarà infatti trasmessa anche nei cinema di Taiwan e Australia.
All’inizio però è stata dura riuscire a convincere l’industria del cinema sull’uscita del film, perché era un film che nessuno voleva, ha raccontato Innocenzi:
Nella fase di distribuzione abbiamo ricevuto tanti no, le piattaforme si sono tirate indietro e molti altri distributori si sono chiamati fuori per paura di beghe legali. Ma poi i cinema sono stati espressione di libertà e uno dopo l’altro ce l’abbiamo fatta: dove c’è stato interesse da parte del pubblico, ci hanno permesso di uscire. Il grande merito è anche delle persone sui territori, che hanno spinto per la proiezione attraverso una vera e propria mobilitazione.
Non sono mancati però i tentativi di censura. Come quando il sindaco di un paese ha impedito che la proiezione di Food for Profit avvenisse perché avrebbe fatto arrabbiare i macellai; mentre a Pordenone, nei pressi di un grande allevamento, la locandina del film è stata strappata, ha riferito Innocenzi.
Tuttavia la docu-inchiesta, oltre a denunciare il sistema corrotto della lobby zootecnica, ha fatto breccia nelle scelte quotidiane delle persone:
Tanti di quelli che hanno visto il film mi hanno fatto sapere che hanno smesso di mangiare carne. Si tratta anche di persone anziane, che magari difficilmente avrebbero deciso di cambiare alimentazione. Mi hanno contattata dicendomi che al supermercato non sono più riusciti a comprare carne, perché colpiti da quello che avevano visto al cinema…
Dopo una lunga battaglia per realizzare la sua inchiesta, Giulia Innocenzi ha dovuto fare i conti anche con l’impatto psicologico di un lavoro che ha richiesto sangue freddo e lucidità fino alla fine e un grande carico emotivo di fronte alle terribili condizioni di sfruttamento documentate nei confronti degli animali.
Questo è stato possibile grazie alla collaborazione degli investigatori sotto copertura che si sono fatti assumere all’interno degli allevamenti, ma anche all’aiuto di addetti ai lavori che hanno deciso di riprendere quello che succede nell’industria della carne dall’interno, ha detto Innocenzi:
La loro è stata un’attività molto importante perché ha permesso di documentare che le aziende dove si verificano abusi non sono affatto solo le mele marce, ma che gli illeciti sono la prassi di un sistema che non funziona.
Ora che il film è uscito, ammette la giornalista, non sempre si sente al sicuro per via dei tanti interessi economici che ha denunciato: “Ma non sarà questo a fermarmi”, ha aggiunto. Giulia Innocenzi insomma guarda già a Food for Profit 2, come lei stessa ci ha rivelato: “Sto già pensando al prossimo documentario, sarà un lavoro ancora più complicato ma mi piacciono le sfide impossibili e ci proverò”.
Chi non avesse ancora visto il documentario di Giulia Innocenzi Food for profit può trovare tutte le informazioni sul sito https://www.foodforprofit.com.
A tutte le persone che lo hanno guardato e sono rimaste colpite da quanto raccontato ricordiamo che ognuno di noi può schierarsi dalla parte degli animali scegliendo di ridurre la loro sofferenza a partire da quello che mette nel piatto.
Scegliere un’alimentazione 100% vegetale significa infatti evitare di finanziare un’industria che sfrutta gli animali con il solo scopo del profitto, a discapito della loro salute.
AMICI, NON CIBO!
Passare ad un’alimentazione 100% vegetale è facile se sai come farlo!
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