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La nostra Live con il giornalista Francesco De Augustinis: ecco come la carne divora il pianeta


Perché il Brasile sta bruciando? Qual è il ruolo dell’industria della carne? E quale quello di Bolsonaro nella deforestazione dell’Amazzonia? A queste e altre domande hanno dato risposta Alice Trombetta, direttrice di Animal Equality Italia, e Francesco De Augustinis, giornalista esperto sui temi della sostenibilità e dell’agroalimentare, nella diretta di mercoledì 22 settembre.

A partire dai risultati messi in luce dal video reportage di Animal Equality sulla deforestazione illegale del Pantanal e del Cerrado, il confronto si è sviluppato individuando le responsabilità e i rischi connessi agli incendi che stanno distruggendo il polmone verde del pianeta e provocando la sofferenza degli animali che popolano queste terre.

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L’industria della carne distrugge il Brasile e il governo Bolsonaro la aiuta

Secondo il giornalista, se il ruolo dell’industria della carne è cruciale nella distruzione del Brasile, il governo Bolsonaro è complice nel favorirla. Per rispondere alla crescente domanda globale di carne e mantenere il primato mondiale del suo Paese nell’export di questo prodotto, infatti, il governo brasiliano negli anni ha ridotto i controlli ambientali e supportato il land grabbing, vale a dire la vendita di grandi appezzamenti statali a privati che li impiegano per il pascolo e per le piantagioni di soia, il principale mangime utilizzato negli allevamenti intensivi di tutto il mondo.

Non è un caso, quindi, se gli ispettori ambientali sono il 55% in meno rispetto a 10 anni fa. Intanto le terre destinate all’allevamento intensivo crescono, così come il numero degli incendi che quotidianamente riducono in cenere le foreste e minacciano la biodiversità. Mentre l’industria della carne si arricchisce, il prezzo più alto lo pagano milioni e milioni di animali maltrattati e uccisi brutalmente nei macelli brasiliani.

Le responsabilità dell’Europa e dell’Italia

Puntare il dito sul governo Bolsonaro, però, non basta. Anche l’Europa e i partner commerciali internazionali che importano dal Brasile carne e mangimi per gli allevamenti intensivi, secondo gli ospiti della live, hanno la responsabilità di intervenire. “Il problema alla radice non può essere risolto senza una revisione del sistema produttivo. Come Europa e come Italia dobbiamo cercare di creare un modello alternativo promuovendo l’alimentazione a base vegetale come anche l’IPCC – l’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite – invita a fare”, afferma Francesco De Augustinis.

Non è un segreto che anche l’Italia contribuisca alla deforestazione delle terre brasiliane. La multinazionale JBS, che opera in Brasile e si occupa della lavorazione della carne, ad esempio, vende all’Italia – maggiore importatore dell’UE di carne brasiliana – quella che nei supermercati troviamo con il nome di bresaola della Valtellina IGP. Ma ciò che c’è dietro è la sofferenza di milioni di animali e l’affossamento di un intero ecosistema.

Il doppio filo che lega lo sfruttamento degli animali e il cambiamento climatico può essere spezzato anche con il tuo aiuto.


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