6 mesi di lavoro per gli animali: i successi del 2021, fino ad ora


Tutto il lavoro che portiamo avanti quotidianamente è per loro, per i miliardi di animali sfruttati e uccisi dall’industria alimentare, ecco cosa è successo nei primi 6 mesi del 2021 

Siamo arrivati a metà di questo anno, e il 2021 è stato per noi di Animal Equality un anno di lavoro intenso per gli animali.

Nel corso di questi primi mesi del 2021 abbiamo tagliato piccoli e grandi traguardi, abbiamo pubblicato nuove immagini scioccanti da macelli e allevamenti, abbiamo festeggiato traguardi storici per la lotta in favore degli animali che difendiamo da 15 anni, i più sfruttati e indifesi, le vittime dell’industria alimentare.

Abbiamo portato alla luce la verità con 6 nuove investigazioni 

Le investigazioni ci permettono di ottenere le prove schiaccianti di ciò che accade negli allevamenti e nei macelli di tutto il mondo, sono uno strumento fondamentale per sensibilizzare sempre più persone, per far sì che siano sempre di più coloro che fanno scelte più consapevoli.

Quella sul trasporto di agnelli svolta insieme ad Animal Welfare Foundation (AWF) ed Enpa ha denunciato le condizioni inaccettabili e di totale illegalità con cui gli agnelli vengono trasportati dalla Polonia e dalla Romania fino ai macelli italiani.

Grazie alle nostre segnalazioni i camion che trasportavano questi animali sono stati fermati dalla polizia e sanzionati

Sotto il nostro mirino è finito un maxi allevamento di maiali in provincia di Brescia, appartenente al Gruppo Bompieri: l’inchiesta shock ha portato alla realizzazione, per la prima volta nella storia della nostra attività d’inchiesta, di una mini serie investigativa.

Animal Equality Italia ha rilasciato la più vasta serie di filmati girati all’interno dei macelli italiani, e una di queste investigazioni, fresca di poche settimane, ha coinvolto l’azienda Zema Srl, in provincia di Cremona, dove vengono uccisi circa 3.000 animali a settimana. Abbiamo rilevato violazioni sistematiche delle norme sul benessere animale e casi di uccisioni crudeli.

La nostra inchiesta sui salmoni in Regno Unito è stata pubblicata dal prestigioso quotidiano britannico Times, e il nostro filmato è stato il primo del suo genere a essere rilasciato nel paese.

L’indagine ha rivelato violazioni estremamente gravi, e per questo abbiamo scritto una lettera aperta indirizzata ai ministri di tutta la Gran Bretagna, firmata da oltre 65 specialisti, accademici e studiosi, con cui abbiamo chiesto che siano messe in atto protezioni specifiche e significative per i pesci e altri animali acquatici. 

Questo è necessario perché ad oggi, ai pesci, non sono garantite nemmeno le tutele e i diritti più basilari.

Con un’altra inchiesta svolta in un allevamento di maiali, sempre nel Regno Unito, abbiamo pubblicato le immagini che rivelano, per l’ennesima volta, gravi violazioni, maltrattamenti e abusi terribili. 

Per anni la carne di questi maiali, torturati, picchiati e costretti a continue sofferenze, è stata venduta come una carne di alta qualità ai consumatori di tutto il paese.

Manca un sistema capillare di controlli, non solo nel Regno Unito, ma anche in Italia e in tutta Europa, e questo purtroppo permette ad aziende come quella investigata dal nostro team di continuare a trattare gli animali come oggetti, violando costantemente i loro diritti, anche i più elementari. 

Per questo abbiamo lanciato una petizione rivolta al Governo italiano per far sì che siano fatti più controlli, più frequenti e a sorpresa in tutti gli allevamenti del territorio nazionale.

Da pochissimo abbiamo reso pubblica un’indagine scioccante che riguarda l’uccisione di mucche gravide, con immagini raccolte dai nostri investigatori sotto copertura in un macello in Brasile.

Purtroppo non è un problema diffuso solo in Brasile, perché anche in Europa le mucche gravide sono macellate in via del tutto legale: ne vengono uccise in media il 3% in Europa e il 4,5% in Italia. 

Questi dati sono gravissimi, perché rappresentano un numero veramente alto di animali, ed è per questo che ci muoviamo su più fronti per poter garantire loro condizioni di vita migliori.

Abbiamo lavorato con le istituzioni europee ed internazionali 

Il nostro team dialoga con le istituzioni europee e di tutto il mondo per chiedere una tutela reale dei diritti degli animali, dall’inizio dell’anno ci siamo impegnati a supportare diverse campagne che potranno portare ad un miglioramento concreto della vita di milioni di animali in Europa.

Entro settembre 2021, con la campagna No Animal Left Behind, vogliamo convincere la Commissione europea a intraprendere una revisione COMPLETA della legislazione che riguarda gli animali allevati a scopo alimentare nel nostro continente.

Questo è un momento unico per fare pressione sulle istituzioni perché le condizioni degli animali rientrino nella loro agenda politica e realizzare quindi trasformazioni che siano concrete.

Più di 80.000 persone hanno già firmato la petizione e contiamo di aggiungere molte altre firme.

Con la campagna internazionale #EUforAnimals, invece, chiediamo che venga istituita la figura del Commissario europeo per il Benessere Animale in modo da mettere gli animali finalmente al centro della transizione green e sostenibile. 

Ad aprile 2020, grazie alle immagini raccolte dai nostri investigatori in Cina, Vietnam e India, abbiamo lanciato un’importantissima campagna globale per vietare i wet market, raccogliendo più di mezzo milione di firme che abbiamo consegnato, recentemente, alle Nazioni Unite. Grazie al nostro lavoro, oggi il mondo sa cosa succede nei wet market.

Ma questo 2021 si sta dimostrando un anno di svolte anche per altri motivi. Solo pochi giorni fa la Commissione europea ha preso un impegno storico per eliminare l’allevamento in gabbia in tutta Europa entro il 2027.

E questo enorme risultato è stato possibile grazie all’iniziativa dei cittadini End the Cage Age con la quale Animal Equality, insieme ad altre 170 organizzazioni, ha consegnato 1,4 milioni di firme per chiedere il bando di questa pratica che continua a far soffrire miliardi di animali allevati a scopo alimentare.

Non solo, sempre il Parlamento europeo ha anche sollecitato la Commissione a sviluppare delle proposte per vietare l’alimentazione forzata per la produzione di foie gras.

Questi sono grandi traguardi per noi di Animal Equality e per tutte le organizzazioni che negli anni si sono impegnate nel condurre investigazioni, lanciare petizioni, fare pressione politica e denunciare le violazioni e gli illeciti alle autorità competenti.

Una battaglia che si disputa anche nei tribunali 

Per difendere gli animali, serve anche il lavoro nelle aule di tribunale e quest’anno, con le denunce, non ci siamo mai fermati.

Da diverso tempo ci battiamo anche a livello legale, chiedendo ad alta voce più giustizia per gli animali che vengono maltrattati e abusati. Non solo, con la nostra campagna “Stop Pubblicità Ingannevoli” prendiamo posizione anche contro le aziende che vogliono far credere ai propri consumatori di aver cura del benessere degli animali che allevano, quando la realtà è ben diversa.

  • Abbiamo denunciato la Spagna alla Commissione europea, segnalando le procedure scorrette e le omissioni messe in atto dalle autorità dei porti di Tarragona e Cartagena a scapito dei bovini a bordo delle navi Elbeik e Karim Allah. Non esiste alcuna tutela per questi animali che affrontano il Mediterrano in condizioni indicibili: per questo lottiamo per ottenere cambiamenti nelle normative e per sensibilizzare l’opinione pubblica.
  • I crolli e l’incuria degli impianti nel nostro paese sono un problema serio, che causa moltissime morti e che troppo spesso non vengono nemmeno prese in considerazione. Ma le nostre denunce per maltrattamento non hanno tardato ad arrivare: abbiamo segnalato un allevamento di maiali bresciano, dove un crollo nel novembre del 2020 ha causato la morte di 80 suini, e una stalla nel torinese, dove sono morte quasi un centinaio di mucche.
  • Per quanto riguarda il Gruppo Bompieri, il maxi allevamento di suini in provincia di Brescia, non ci siamo accontentati della denuncia mediatica e dell’esposto in Procura, abbiamo anche lanciato una petizione per chiedere più controlli da parte delle autorità, perché siano più efficienti e più tempestivi.
  • Il nostro lavoro sui maiali prosegue in modo serrato. Le nostre investigazioni in un macello di maiali del cremonese hanno fatto da volano per tre denunce che abbiamo depositato contro Zema Srl. Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto le prime risposte dalla Procura in merito, mentre il consigliere e capodelegazione del Pd in Commissione Agricoltura Matteo Piloni ha presentato un’interrogazione alla Regione Lombardia su questo tema.

Cambiamo le aziende per cambiare il mondo per gli animali 

Il nostro lavoro continua anche con le aziende che con le loro decisioni hanno il potere di cambiare la vita di milioni di animali. Per questo il nostro dipartimento di Sensibilizzazione aziendale lavora a ritmo serrato e quest’anno grazie al loro impegno abbiamo ottenuto vittorie davvero importanti

Ad esempio in Italia, ogni anno, 40 milioni di pulcini maschi vengono uccisi per la produzione di uova. Appena nati vengono triturati vivi o soffocati, eppure le loro vite potrebbero essere risparmiate con l’adozione di tecnologie, come l’ovo-sexing, che ne che evitino il massacro sistematico

L’anno scorso, Assoavi, l’associazione di categoria dei maggiori produttori di uova nel nostro paese, ha dichiarato il suo impegno per l’introduzione delle tecnologie in-ovo sexing in Italia, grazie all’appello e al lavoro di sensibilizzazione di Animal Equality.

Poco tempo fa abbiamo incontrato gli associati di Assoavi e i responsabili della tedesca Agri Advanced Technologies, l’azienda produttrice della macchina per il sessaggio degli embrioni in ovo che sta seguendo l’implementazione della prima macchina operativa sul suolo italiano.

Come vedi il nostro lavoro va avanti con costanza con lo scopo di risparmiare la vita di 25 milioni di pulcini maschi che vengono abbattuti annualmente all’interno dell’industria delle uova.

Nonostante la difficoltà con cui abbiamo portato avanti le nostre dimostrazioni durante l’epidemia di Covid-19, finalmente a inizio anno siamo tornati in strada per manifestare contro il Gruppo Gros, colosso della GDO a Roma e in tutta la provincia della Capitale, che non ha ancora detto basta alle uova provenienti da galline allevate in gabbia e da sistemi combinati.

Questo tipo di allevamento è ormai rifiutato da un gran numero di consumatori, ma ancora oggi in Italia più del 40% delle galline è costretta a una vita tra le sbarre.

Abbiamo continuato a far sentire la nostra voce anche online: per esempio chiedendo ad Hard Rock, con una coalizione formata da più di 80 organizzazioni, di dire STOP alle uova da galline in gabbia. 

A maggio abbiamo lanciato, insieme a Open Wing Alliance, una campagna rivolta a YUM! Brands, società che riunisce sotto di sé catene di fast food tra cui KFC, Taco Bell e Pizza Hut.

Chiediamo al gruppo di mettere fine alle pratiche più crudeli dell’industria e per farlo abbiamo raccolto in pochi giorni più di 5.000 firme, mentre a livello internazionale le adesioni raccolte sono già oltre 140mila.

Questa coalizione attiva dal 2016 ha già ottenuto l’impegno di più di 2.300 fra le maggiori aziende del settore alimentare ad adottare politiche significative di benessere animale, con un impatto concreto sulla vita di milioni di galline ovaiole e di polli allevati per la loro carne.

Un tassello fondamentale di tutto questo lavoro è certamente la partecipazione degli attivisti, nel nostro caso la squadra dei Difensori degli Animali, che fanno ogni giorno di più la differenza per centinaia di migliaia di animali. 

Questo è solo parte del lavoro che Animal Equality porta avanti, ogni giorno, da diversi anni. Ma tutto questo non sarebbe possibile senza che, insieme a noi, crede in un futuro migliore per gli animali sfruttati dall’industria.

Scegli di schierarsi al nostro fianco in questa lotta difficile, ma che ci porta un giorno dopo l’altro, un passo dopo l’altro, verso un futuro di rispetto e amore per gli animali.


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