I MOMENTI PIÙ IMPORTANTI PER GLI ANIMALI NEL 2022
Quanto si può arrivare lontano con una donazione, con una firma, con un’azione online?
Grazie alle donazioni dei nostri sostenitori, grazie alle firme sulle nostre petizioni e grazie alle azioni online a favore degli animali, abbiamo ottenuto, in questi primi mesi del 2022, grandi risultati per gli animali.
Ecco alcuni dei momenti più importanti, tra cui nuove leggi storiche, indagini dall’alto impatto mediatico e importanti pietre miliari che ci avvicinano sempre di più a un futuro migliore per gli animali allevati a scopo alimentare.
1. IL SENATO APPROVA LO STOP ALL’UCCISIONE DEI PULCINI MASCHI
Ad agosto, con un voto decisivo per la storia delle leggi sul benessere animale in Italia, la Camera dei Deputati ha approvato, con un voto definitivo, lo stop all’abbattimento selettivo dei pulcini maschi.
Questo significa che il Governo italiano dovrà, entro il 2026, introdurre misure per vietare l’uccisione sistematica dei pulcini.
Con questa decisione storica verranno risparmiati progressivamente tra i 25 milioni e i 40 milioni di pulcini all’anno che oggi sono considerati come scarti dell’industria delle uova e vengono triturati vivi o soffocati a 24 ore dalla nascita.
Un traguardo storico, frutto del lavoro iniziato da Animal Equality nel 2020 con il lancio della campagna “Stop Strage dei Pulcini Maschi”, con cui abbiamo portato avanti una campagna di sensibilizzazione e di pressione politica.
Ma tutto questo non sarebbe accaduto senza l’aiuto delle 110 mila persone che hanno deciso di supportare la nostra campagna e rendere possibile un risultato così grande.
2. DENUNCIA CONTRO IL MACELLO ZEMA: L’ESITO DELL’UDIENZA
Dopo la nostra inchiesta in un macello di Cremona, Zema Srl, abbiamo presentato due esposti alla Procura della Repubblica di Cremona contro i responsabili di maltrattamento sugli animali.
Nel 2021 abbiamo reso pubblico un video che mostrava chiaramente sia i lavoratori che i proprietari del macello maltrattare i maiali, oltre al fatto che all’interno della struttura venivano continuamente violate le norme che regolano la macellazione, prima fra tutte l’obbligo di stordimento efficace di tutti gli animali.
Il titolare di Zema Srl è stato chiamato a rispondere delle azioni commesse da lui e dagli altri operatori: il Giudice del Tribunale di Cremona gli ha consentito – su richiesta dell’imputato – la ‘messa alla prova’, ovvero la possibilità di sospendere il processo a patto che svolga lavori di pubblica utilità.
Il titolare, per poter usufruire della messa alla prova, ha risarcito la somma di 10.000 euro alle associazioni per la protezione degli animali che si sono costituite parte civile, tra cui Animal Equality.
3. LE NUOVE LEGGI DELLO STATO DI HIDALGO
A giugno, lo Stato di Hidalgo, in Messico, ha introdotto una serie di divieti, leggi e condanne penali per coloro che violano la legge nei macelli.
Si tratta della serie di leggi sul benessere degli animali più completa e avanzata di tutto il Messico, che comprende:
- l’introduzione di telecamere a circuito chiuso nei macelli;
- la penalizzazione della macellazione di animali senza stordimento, con multe e fino a quattro anni di carcere;
- il divieto di macellazione di mucche in fase avanzata di gravidanza;
- il divieto di macellare senza autorizzazione ufficiale;
- Il divieto di attuare procedure dolorose come il taglio della coda senza la supervisione di un veterinario.
Questi sforzi hanno fatto seguito a due importanti indagini pubblicate da Animal Equality che hanno mostrato come pecore e maiali subiscano violenze sistematiche all’interno dei macelli messicani.
4. SU BBC PANORAMA LE IMMAGINI CHOC DELLA NOSTRA ULTIMA INCHIESTA SUL LATTE
È andato in onda su BBC Panorama, programma investigativo della BBC e uno dei più importanti al mondo, uno speciale dal titolo “Il vero prezzo del latte” con immagini esclusive raccolte sotto copertura dal team investigativo di Animal Equality in un allevamento di mucche del Regno Unito.
Abbiamo documentato violenze e negligenze nell’allevamento Madox Farm, nel Galles meridionale, che alleva oltre 650 mucche e i loro vitelli. Il filmato ha anche svelato la crudele pratica di separare le mucche dai loro vitellini a poche ore dalla nascita, una crudeltà che in molti, ancora, non conoscono.
Ancora una volta le nostre investigazioni hanno mostrato a milioni di persone la terribile realtà che si nasconde dietro l’industria lattiero-casearia.
5. EATALY ADOTTA L’EUROPEAN CHICKEN COMMITMENT
Abbiamo convinto Eataly, catena di punti vendita specializzata in prodotti alimentari made in Italy, a firmare l’European Chicken Commitment, diventando così la prima azienda italiana nel settore della grande distribuzione organizzata ad adottare tutti gli standard da noi proposti.
Eataly si impegna a rispettare i requisiti dell’accordo per il 100% della propria offerta di prodotti a base di carne di pollo entro il 2026, una decisione che avrà un impatto concreto sulla vita di milioni di individui.
I PROSSIMI RISULTATI
COSA NASCONDE L’INDUSTRIA DEL POLLO
I nostri investigatori hanno raccolto testimonianze in un allevamento di polli broiler a rapido accrescimento, che per ogni ciclo di produzione confina in due sudici capannoni più di 80.000 animali, quasi mezzo milione ogni anno.
Abbiamo rilasciato un’inchiesta che documenta sporcizia, affollamento, gravi malattie e altissimi tassi di mortalità, una situazione inaccettabile che si somma alla crudele selezione genetica e che ha ripercussioni disastrose sulla salute di questi polli.
Animal Equality ha lanciato una petizione al Governo italiano perché vieti in via definitiva l’allevamento dei polli a rapido accrescimento.
Non solo: abbiamo anche denunciato tutti i 27 paesi membri dell’UE alla Commissione europea affinché verifichi che l’allevamento di polli broiler a rapido accrescimento non violi la normativa europea a protezione degli animali negli allevamenti e l’art. 13 del Trattato di Lisbona, che riconosce gli animali come “esseri senzienti”.
FERMIAMO IL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI
L’INCHIESTA DI PASQUA
Ogni anno, centinaia di migliaia di agnelli e pecore sono costretti a sopportare lunghi viaggi dai paesi dell’Est Europa all’Italia durante il periodo delle festività pasquali e natalizie, quando il consumo della carne di questi animali aumenta esponenzialmente.
I nostri investigatori hanno seguito questi agnelli durante la Pasqua 2022, documentando le violazioni della legge che causano sofferenza agli animali e denunciando i reati alle autorità.
Siamo riusciti a denunciare e a far multare due trasportatori, il primo per un totale di oltre 3000 euro di multa e il secondo per 2666 euro.
LA DENUNCIA ALLA SPAGNA: LA COMMISSIONE EUROPEA RISPONDE
Il caso sul trasporto di animali vivi che ci ha portato alla decisione di presentare una denuncia presso la Commissione europea contro la Spagna è quello che ha interessato nella primavera del 2021 le navi Elbeik e Karim Allah, partite rispettivamente dai porti spagnoli di Tarragona e Cartagena.
I 2684 bovini dovevano essere venduti in Libia, ma una volta vistosi negare lo sbarco per una sospetta malattia, le navi sono state lasciate alla deriva per oltre 2 mesi.
Le autorità spagnole non hanno intrapreso nessuna azione per porre immediatamente fine alla sofferenza degli animali a bordo e per questo Animal Equality, in collaborazione con ENPA, ha presentato una denuncia presso la Commissione europea contro la Spagna chiedendo una verifica sulla corretta applicazione del Regolamento sul trasporto di animali vivi all’interno dell’UE.
La Commissione ha finalmente risposto alle osservazioni che abbiamo inserito nella petizione diretta al Parlamento europeo specificando alcuni provvedimenti che ha preso o che intende prendere.
Tra questi l’esecuzione, durante il 2022, di 4 nuove valutazioni e le verifiche presso gli Stati membri responsabili delle autorizzazioni concesse alle navi Elbeik e Karim Allah, ossia la Romania e la Croazia, con l’obiettivo di chiarire le potenziali carenze connesse all’approvazione delle due navi.
Inoltre la Commissione sta elaborando norme tese a intensificare i controlli ufficiali sulle navi adibite al trasporto di bestiame e ai punti di uscita nei porti dell’Unione Europea.
EVENTO EUFORANIMALS
Da un anno, insieme ad altre 40 organizzazioni europee, stiamo sollecitando l’Unione europea a introdurre una nuova figura: un Commissario europeo per il benessere degli animali attraverso la nostra campagna #EuforAnimals.
Al momento nell’UE ci sono 18 commissari responsabili di diversi settori della società – economia, trasporti, ambiente, agricoltura e molti altri – ma ancora non ne esiste uno per il benessere degli animali.
Ciò significa che quando vengono prese decisioni sul benessere degli animali, non c’è una sola persona che si faccia portavoce dei loro interessi.
Nel frattempo, le aziende produttrici di carne che sono responsabili della sofferenza degli animali allevati vedono i propri interessi rappresentati da figure come il Commissario per l’Agricoltura.
È evidente che esiste uno squilibrio che deve essere risolto: un Commissario europeo per il benessere degli animali sarebbe un primo passo importante.
Insieme ad altre 40 organizzazioni italiane ed europee stiamo spingendo i rappresentanti delle istituzioni a schierarsi in modo netto dalla parte degli animali che soffrono negli allevamenti e nei macelli.Finora abbiamo raccolto il sostegno di 182 membri del Parlamento europeo e di oltre 173.000 cittadini europei che hanno firmato la petizione.
CONTRO LE #BUGIEINETICHETTA
Insieme a una coalizione formata da 14 grandi organizzazioni per la protezione di animali, ambiente e consumatori, ci stiamo battendo per non far approvare la proposta di un nuovo sistema di etichettatura relativo al benessere animale promossa dal Ministro delle Politiche Agricole del Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli.
Le linee guida sull’etichettatura degli alimenti proposte dal Ministro, infatti, rischiano di permettere alle aziende alimentari di ingannare i consumatori etichettando carne, uova e latte provenienti da allevamenti crudeli come prodotti rispettosi del “benessere animale”.
A partire dalla fine del 2021, insieme alla coalizione contro le #BugieInEtichetta, abbiamo combattuto contro questa proposta: con proteste su strada davanti ai Ministeri e attraverso centinaia di email e migliaia di tweet inviati dai nostri attivisti digitali.
Dopo mesi intensi di negoziazione con i politici e di azioni online e in strada, finalmente abbiamo fatto un primo passo avanti: il Ministro della Salute Roberto Speranza ha ascoltato le nostre richieste e grazie al suo intervento sono state apportate alcune modifiche positive al decreto.
Anche se abbiamo raggiunto questo primo traguardo, però, non smetteremo di portare avanti il nostro lavoro: c’è ancora tanto da fare per mettere fine una volta per tutte alle #BugieInEtichetta e dobbiamo assicurarci che la versione finale del decreto escluda tutte le bugie che il Ministero delle Politiche Agricole ha cercato di portare avanti favorendo gli interessi dell’industria.
VERSO IL BANDO DEL FOIE GRAS
Ogni anno in Europa milioni di anatre e oche vengono alimentate forzatamente per produrre il foie gras, una cosiddetta ‘prelibatezza’, ma che in realtà nasconde una vera e propria tortura per gli animali.
Grazie alle nostre investigazioni condotte in Francia e Spagna, l’India è diventata il primo paese al mondo ad attuare un divieto a livello nazionale sull’importazione di foie gras, mentre in Italia la produzione è stata vietata nel 2007, anche se questo non ha risolto il problema, perché di fatto è ancora possibile importare il foie gras da altri paesi.
Ora ci stiamo avvicinando a un importante traguardo anche nel Regno Unito: oltre 260.000 persone hanno firmato la nostra petizione per chiedere il divieto del foie gras e un sondaggio ha dimostrato che oltre l’80% del pubblico britannico è ora a favore del divieto totale.
Personalità di spicco come Peter Egan, attore e attivista e Alexis Gauthier, chef stellato, si sono schierate dalla nostra parte e hanno partecipato attivamente alla nostra campagna, tanto da arrivare a bussare al numero 10 di Downing Street, residenza e sede del primo ministro inglese, per consegnare direttamente nelle sue mani le firme raccolte con la nostra petizione.
E ci stiamo battendo per porre fine all’alimentazione forzata e al foie gras anche negli Stati Uniti, in Germania e in Spagna.
LA FINE DELL’ERA DELLE GABBIE NELL’UNIONE EUROPEA
Animal Equality ha lanciato la seconda fase della campagna “End the Cage Age” che chiede all’Unione Europea di eliminare le gabbie negli allevamenti entro il 2027.
Insieme ad altre 170 organizzazioni abbiamo raccolto oltre 1,6 milioni di firme a sostegno dell’iniziativa. I nostri team in Italia, Spagna e Germania hanno chiesto ai loro rispettivi governi di sostenere il divieto delle gabbie.