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Mucche e vitelli: tutto quello che non sai su di loro


I bovini sono coinvolti all’interno di una doppia industria alimentare, quella della carne – come per esempio i bovini da carne – e quella del latte: mucche e vitelli che nascono nell’industria del latte e poi finiscono per essere sfruttati anche per la produzione di carne. Lo sfruttamento all’interno di queste filiere è particolarmente doloroso per questi animali.

In Italia i bovini allevati sono oltre 5,6 milioni concentrati in più di 325 mila allevamenti. La maggior parte di loro è confinata in allevamenti del Nord Italia, in particolare Lombardia, Veneto e Piemonte. In queste regioni, da inizio 2022 è stato macellato quasi il 70% di tutti i bovini macellati finora in Italia.

Ma dietro questi numeri c’è un’industria che provoca sofferenza ad animali sfruttati per la loro carne e per il loro latte senza tenere conto delle loro avanzate caratteristiche emotive ed intellettive.

Infatti, seppur molte persone considerino questi animali pigri e poco intelligenti, gli etologi hanno dimostrato che i bovini hanno una capacità cognitiva piuttosto elevata e sono estremamente sensibili. Cercano di risolvere con una certa accuratezza le problematiche che incontrano potendo contare su un’ottima memoria. Possono – ad esempio – ricordare la posizione di oggetti, luoghi, azioni, volti, cibi e tutto ciò che li circonda. Quando riescono a raggiungere l’obiettivo finale, per l’eccitazione spesso saltano letteralmente di gioia.

I bovini sono animali sociali in grado di sviluppare emozioni e relazioni complesse, consapevolezza di sé in connessione ai propri simili e legami consolidati all’interno di gruppi dove vigono regole precise per l’organizzazione interna

La dimensione del gruppo è essenziale per il benessere psicologico di questi animali, che mostrano la tendenza a unirsi ad altri individui sulla base di preferenze individuali. Negli allevamenti però questo aspetto entra in crisi, perché gli animali sono costretti a vivere in spazi limitati, non possono scegliere i propri compagni e i cuccioli vengono strappati alle madri appena dopo il parto. 

Il legame naturale tra mucca e vitello, spezzato dall’industria

In natura, le mucche formano legami duraturi con la loro prole e con gli altri membri della mandria costituendo anche sottogruppi basati sulla familiarità e sulla parentela. 

Per mucche e vitelli la vicinanza con i propri affetti determina il loro benessere esistenziale. Allo stesso tempo questi animali hanno buona memoria anche dal punto di vista emotivo: ricordano le esperienze negative avute con i propri simili ed evitano di conseguenza gli esemplari che considerano antipatici.

Guarda come reagisce questa mucca separata dal suo cucciolo:

La mandria è un sistema matriarcale, dove il ruolo principale è giocato dalla relazione tra madri e figli. L’affetto materno è un collante sociale imprescindibile fin dalla nascita dei vitelli, occasione in cui si crea immediatamente il riconoscimento reciproco grazie agli odori che restano impressi nella memoria di entrambi. 

All’interno del gruppo, questo legame è talmente potente da influire anche sugli altri individui. Le figure femminili del gruppo infatti sono per natura portate a prendersi cura anche dei piccoli delle loro compagne. 

Per questi motivi, la separazione forzata tra mucca e vitello all’interno degli allevamenti rappresenta un duro colpo sulla salute psico-fisica, provocando sofferenza emotiva e stress tanto sulla madre quanto sul cucciolo: una mucca separata dalla prole cade nella disperazione e depressione più profonda, piangendo per giorni e giorni.

Le inchieste di Animal Equality

Strappate precocemente dai loro cuccioli, le mucche non potranno mai allattarli in modo diretto e saranno presto sottoposte a un nuovo ciclo di gravidanze forzate e ad un processo di mungitura sfinente. È ciò che Animal Equality ha documentato ad esempio in Regno Unito, all’interno dell’allevamento Madox Farm, dove il team investigativo ha raccolto immagini che mostrano come le mucche vengono picchiate brutalmente dagli operatori.

Ecco cosa abbiamo trovato investigando l’industria del latte in Regno Unito:

Ma non solo, se le mucche vengono sfruttate all’interno degli allevamenti di tutto il mondo e poi macellate dopo pochi anni, i vitelli non hanno una fine meno tragica. Negli USA, un nostro investigatore sotto copertura si è infiltrato in un gigantesco ranch che ospita oltre 11.000 vitelli – di proprietà di uno dei maggiori produttori lattiero-caseario del Paese. In questo stabilimento, gli animali destinati alla crescita vengono maltrattati e abbandonati a loro stessi in condizioni che violano gravemente le norme sul benessere animale.

Guarda la nostra inchiesta negli Stati Uniti:

In Italia, la sorte che tocca a mezzo milione di bufale e bufalini non è meno drammatica. Il reportage che abbiamo realizzato tra Campania e Nord Italia mostra infatti animali immersi nel fango e nelle loro feci, maltrattati e feriti. I bufalini maschi, considerati senza mercato dall’industria del latte, vengono inoltre lasciati morire di fame e di sete dagli allevatori per ridurre i costi che la loro macellazione richiederebbe.

Scopri la fine atroce dei bufalini maschi in Italia:

Fermare la sofferenza di questi animali così dolci e indifesi è una delle missioni di Animal Equality. Ognuno di noi può contribuire a questo obiettivo ambizioso attraverso le proprie scelte quotidiane, ad esempio decidendo di adottare una dieta a base vegetale e ispirandosi alle ricette 100% vegetali proposte dal blog di Animal Equality.


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